Save me if I become
my demons
by bacinaru
C'era odore di pioggia
nell'aria.
Dean alzò
il volto al cielo e con gli occhi chiusi inspiró,
lasciandosi cullare dal rumore dell'acqua che gorgogliava in sottofondo.
La foresta era
tranquilla, non un singolo fringuellare né un fruscio tra
gli steli d'erba: anche gli animali fuggivano in sua presenza.
Non poteva biasimarli.
Il marchio
bruciò irritato e assetato, ma per una volta
riuscì a zittirlo senza sforzo.
Con la punta delle
dita strofinó il freddo metallo del ciondolo che reggeva tra
le mani; era così ironico averlo trovato quando tutto
ciò che rappresentava era ormai andato perduto.
«Sai, quando
l'ho trovato era bollente.»
Sorrise sarcastico,
avvertendo la sua figura avvicinarsi alle proprie spalle.
«Pensavo di
aver trovato Dio, ma poi ero ancora vivo, quindi doveva essere solo la
mia immaginazione.»
Si voltò a
guardarlo e per un momento qualcosa di umano brilló nei suoi
occhi.
«È
bello vederti, Cass.»
Castiel schiuse le
labbra: voleva salutarlo, dirgli 'Ciao
Dean' come era stato solito fare in passato, ma le parole
gli rimasero incastrate a metà strada tra la gola e le
labbra.
Dean annuì
comprensivo.
«Sei
finalmente venuto ad uccidermi?»
Castiel
alzò il braccio, mettendo in mostra la Prima Lama che
reggeva nel pugno della mano destra.
«Ce ne hai
messo di tempo.»
«Sta
zitto!»
Era la prima volta che
gli rivolgeva parole simili, ma il solo ascoltare la sua voce lo faceva
star male: Dean era un demone, eppure ancora si ostinava a portare
l'immagine di un vecchio amico che con tanta facilità era
diventato il centro della sua esistenza.
La verità
è che Castiel era pronto da anni, da quando Sam era morto
con ancora la speranza nel cuore e Castiel lo aveva cullato nell'oblio
con la consapevolezza che quella speranza era ormai morta da tempo.
Era stato pronto e
aveva sofferto con quella decisione per decenni, ma mai era riuscito a
rintracciarlo fino a quel momento.
Dean si stava
consegnando a lui e questo lo faceva imbestialire, perchè
era così umano e così tipico da parte sua che il
dubbio di ciò che Castiel doveva fare lo stava logorando.
Eppure aveva promesso.
Aveva promesso di
fermarlo.
«Perchè
adesso?»
Dean strinse
inconsciamente le dita attorno all'amuleto.
«Mi sono
stancato, tutto qui.»
Fece spallucce e
sorrise sfacciato per nascondere il fatto che nemmeno lui sapeva il
perchè di ciò che stava facendo.
Fino a poco tempo
prima non gli era importato altro se non soddisfare la sete di sangue
che gli gorgogliava nel petto.
Poi aveva trovato il
maledetto amuleto e tutto era sembrato privo di senso.
Sì
avvicinò a Castiel con passo lento, perchè
l'angelo aveva iniziato a tremare. Per quanto fosse fermo nella sua
decisione, Castiel non aveva mai voluto farlo.
«Dean...»
«Va tutto
bene.»
Bastò
sfiorargli il braccio con una preghiera silenziosa nel cuore e Castiel
conficcó con forza la lama nel suo petto.
Dean serró
le labbra per un momento, poi sorrise, un sorriso di quelli veri e un
po' tristi.
«Grazie.»
Le gambe gli cedettero
e Castiel lo afferrò tra le braccia, abbassandolo
delicatamente a terra e tenendolo stretto al petto.
Chiuse gli occhi
contro l'ormai familiare voglia di piangere.
Dean
Winchester è salvo.
|