Seven
deadly sins
01. Superbia
Percorreva i lunghi corridoi del Garden di Balamb a testa
alta, senza mai abbassare lo sguardo.
Chiunque, in quella stupida accademia era un debole ai suoi occhi.
Non aveva mai incontrato nessuno che lo guardasse in faccia, tranne
Squall, ma lui era un'altra faccenda.
Nonostante fosse solamente un ragazzino di 13 anni, tutti lo temevano.
Persino i SeeD si trovavano a disagio di fronte alla sua espressione
fredda.
Seifer si sentiva il capo. Su tutti. Su tutto.
Nessuno che osasse incrociare il suo sguardo, o avesse da ridire su
ciò che faceva.
Si sentiva potente. Era potente.
Aveva persino dei leccapiedi che sottostavano ai suoi ordini: Fujin e
Raijin. Facevano qualsiasi cosa lui dicesse.
Che idioti.
Preferivano seguirlo come cagnolini piuttosto che trovarselo contro.
Ma a lui poco importava, era così che doveva andare.
Lui era il migliore. Tutto il resto era feccia.
Gli piaceva vedere il terrore negli occhi degli esseri viventi, oh se
gli piaceva!
La sua "preda" preferita era senz'altro Zell Dincht, un idiota come
tanti, ma tanto stupido da rispondergli per le rime.
Notevole.
Coraggioso da parte sua.
Era questo che divertiva Seifer.
Trovarselo davanti, offenderlo, vederlo lanciarglisi contro e infine,
umiliarlo davanti a tutti.
Andava sempre a finire allo stesso modo.
Lui, altezzoso, guardava il ragazzino con aria di
superiorità.
L'altro, seduto per terra e pieno di lividi gridava vendetta.
Ci godeva a vedere la rabbia pulsare nelle vene di quell'orrendo
Gallinaccio.
"Bastardo."
Quante volte se l'era sentito dire?
Quante volte aveva riso a quella parola?
"Esattamente."
Rispondeva calmo. Poi, oltrepassandolo, continuava per la sua strada
con un ghigno soddisfatto.
Era fiero di sè, gli piaceva essere il migliore, lo era
sempre stato, anche se a volte questo lo rendeva nervoso.
Quanto avrebbe voluto misurarsi con un degno avversario... sapeva che
Squall lo sarebbe diventato, ma detestava aspettare che il moccioso
crescesse.
Certo non lo sapeva, ma in un futuro non molto lontano, se ne sarebbe
pentito.
*
Il tempo passava e Seifer era sempre più esaltato.
Se avesse dovuto fare una scaletta, lui era in cima alla piramide,
tutti gli altri erano al di sotto.
Negli ultimi cinque anni non aveva fatto altro che allenarsi.
Hyperion lo rendeva invincibile. Uno dei migliori Gunblader
dell'accademia.
Se c'era chi lo elogiava ed era fiero della sua forza, utile nelle
future missioni, c'era invece chi aveva il timore che usasse la sua
forza per compiere sciocchezze.
Il suo carattere, così arrogante, non era ben visto dai
professori.
Infatti, per via del suo comportamento, non era ancorastato promosso
SeeD.
Era la terza volta che veniva bocciato all'esame pratico e
così la sua rabbia si accresceva.
Era il migliore, era assurdo che lo rimandassero per qualche decisione
presa di testa sua.
Soprattutto per il fatto che sia Squall, che quell'inetto di Zell erano
diventati SeeD prima di lui.
Non lo tollerava. Non lo avrebbe mai tollerato.
Da un po' di tempo a quella parte, aveva iniziato a reputare professori
e SeeD degli incapaci che non sapevano fare il loro lavoro.
Seifer sarebbe stato un ottimo soldato nella fila di Balamb, ma nessuno
riusciva a capirlo.
Troppo stupidi.
Troppo ingenui.
Quando si sarebbero resi conto che la sua forza era indispensabile,
sarebbe stato ormai troppo tardi.
"La tua arroganza non ti permetterà mai di diventare SeeD,
mettitelo bene in testa, Almasy."
Quistis Trepe, professoressa diciottenne, non faceva che ripetergli le
stesse cose ogni giorno, così, anche quella volta, puntuale
come un irilogio le si era presentata davanti.
Il ragazzo non capiva se lo facesse per fargli capire la situazione o
semplicemente per rompergli le scatole, ma di certo non avrebbe
cambiato il suo modo di essere per lei.
Lo infastidivano i suoi discorsi, quanto desiderava farla tacere per
sempre.
"Maestrina, occupati dei tuoi insulsi e deboli allievi piuttosto che
rompere le scatole a me. Sbaglio o sono il migliore della classe?".
Quanta arroganza in quelle parole, nello sguardo e nei gesti.
"No, non sbagli. Ma se non cambi atteggiamento signorino, non andrai da
nessuna parte. Sarai anche il migliore, ma la condotta conta quanto la
bravura, se non di più. Non dimenticarlo.".
La vide voltargli le spalle ed allontanarsi.
Ecco che qualcuno gli mostrava di avere le palle e lo guardava dritto
negli occhi quando gli parlava, ma non ne fu contento.
Era una donna, doveva stare al suo posto.
"Dì quello che vuoi, non m'interessa.".
La ragazza senza fermarsi sputò la sua sentenza.
"T'importerà quando verrai bocciato per la quarta volta."
Lui, la guardava andar via.
Provava rabbia, ma anche una sorta di eccitazione.
"Non credo ci sarà una prossima volta.".
Già, perchè Seifer aveva già scelto la
propria strada.
Avrebbe voltato le spalle a chi non lo reputava all'altezza, avrebbe
servito colei che lo considerava il migliore.
L'unica forse, in tutti quegli anni che lo avesse notato.
Con lei si sarebbe sentito il più forte, come sempre del
resto, ma con qualche soddisfazione al seguito.
Non sapeva certo che questo lo avrebbe portato a ricredersi, anche se
mai lo avrebbe ammesso.
Seifer Almasy era il migliore sì, ma non come soldato, come
sognatore.
Note
dell'autrice:
Eccomi qua con una raccolta completamente dedicata a Seifer Almasy, uno
dei personaggi molto complessi di Final Fantasy VIII.
Sto cercando di entrare nella sua testa, basandomi sui peccati capitali.
Mi ispira questa cosa, anche perchè mi sembrano fatti
apposta per lui.
Il prossimo capitolo della raccolta sarà "Avarizia".
Avverto subito, che gli eventi non seguono la trama cronologica del
gioco, a peccato corrisponde evento.
Alcuni dei quali, inventati dalla sottoscritta.
Dovrò impegnarmi per "Gola", oh eccome.
Spero vi sia piaciuto questo primo capitolo.
.BloodNyar.
|