Junior Year

di ShArY90
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Junior Year

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Prologo

Forse questa vi sembrerà una storia come tante. Beh forse lo è per davvero, però se siete così curiosi di andare avanti, io non vi dirò di non farlo perché credo che la curiosità sia uno degli aspetti più affascinanti di una persona…allora è proprio da qui che incomincia la mia storia, siete pronti?

 

Salve a tutti! Mi chiamo Summer Richmond sono una ragazza di sedici anni e abito a Santa Monica in California. Sono una ragazza allegra, mi piace divertirmi e conoscere gente diversa ogni giorno, fare tante amicizie e soprattutto godermi la vita! Peccato però che io non sia proprio quel genere di ragazza che pensereste.

Sono una ragazza molto timida, non vivo di molte attenzioni e non sono fortunata né in amore né con le amicizie. O almeno era quello che avrei detto di me “tanto tempo fa”.

Sin da piccola ho vissuto in un mondo tutto mio, fatto di persone che mi volevano bene e che non mi avrebbero mai lasciato… il problema è che non è mai successo qualcosa di buono nella mia vita da durare così a lungo. Tutte quelle persone che io credevo mi volessero bene si rivelarono false e superficiali ma il peggio era che io avevo sempre vissuto all’ombra dei loro successi. Mi odiavo, non mi piaceva la vita cui appartenevo! Eppure non ho mai chiesto tanto…insomma solo una migliore amica e un ragazzo!! (Anche se devo ammettere che ho sempre preteso tanto da un quest’ultimo).

La mia famiglia non mi capiva: riteneva che fossero solo dei capricci adolescenziali. Non avevo amiche né amici immaginari con cui parlare, non avevo nessuno, nulla, eccetto quel ragazzo che mi era solito chiamare fratello.  , sto parlando del mio purtroppo unico, insensibile, stupido fratello Nathan. Per quanto lo potessi odiare (per tutti i guai che combinava) fu l’unico a cercare di capirmi e di venirmi incontro... l’unico che era disposto a lasciar appoggiare sulla sua spalla la propria sorellina e aspettare che si sfogasse e gli rovinasse tutte le sue magliette preferite con i suoi continui piagnistei. Fu l’unico che mi dimostrò tutto l’affetto possibile. Io, ovviamente compresi quanto ci teneva a me. Avrei voluto che anche lui vivesse la sua vita con tutto l’affetto che mi aveva dimostrato durante quei difficili anni. Ma non mi chiese mai nulla, non mi dimostrò mai di aver la necessità di un aiuto anche se sapevo benissimo che ne avrebbe dovuto. Si cacciava sempre nei guai più insoliti come le risse o cose che hanno a che fare con l’alcool. Mi dispiaceva per la sua situazione, ma sembrasse che i guai se li chiamasse da solo. Per fortuna con lui c’era Jason, il suo migliore amico, sempre pronto a difenderlo (aveva certi muscoli) e sempre pronto a mettersi nei guai anche lui!

Continuando a parlare di me e tralasciando qualche insignificante dettaglio, fisicamente non sono poi così male: bionda, occhi castani, abbastanza alta anche se non sono certo un peso piuma!!!

Credo che la California sia uno dei luoghi più belli d’America, anche se devo ammettere amaramente che non sono mai uscita fuori dalle sue mura. Ho sempre sognato di vivere a New York. Se potessi, abiterei poco distante dalle piazze principali, così potrei vedere durante tutti i Natali, il grande abete che viene addobbato al Rockefeller Center o passare per il Central Park dove c’è quell’enorme pista di pattinaggio o persino passeggiare da quelle parti dove l’aria è tranquilla e il posto immerso nel verde di prati e alberi. Potrei percorre quei suoi piccoli sentieri che caratterizzano tanto quel grande parco soprattutto quando arriva la primavera o l’autunno: questo splende di mille colori!

Un altro motivo per cui andrei a vivere a New York è che lì non fanno tanta differenza su dove abiti. I newyorkesi non sentono il bisogno di confrontarsi necessariamente su ciò che possiedono o il loro prestigio negli affari. Gli abitanti sono disposti equamente tra ricchi e poveri, quindi non esistono eccezioni. La stessa cosa non si può dire della California.

Qui la maggior parte della popolazione vive nel lusso più sfrenato, tra limousine e grandi ville, feste e abiti firmati. Qui non esiste moralità. Tutto ha un prezzo. E se non sei uno di loro non vali nulla. Sin da bambina pensavo di essere diversa dalle altre perché non abitavo come loro in mega ville con governanti e una dozzina di domestiche. No signore. Io vivevo in una confortevole villetta blu molto modesta che però era situata a poca distanza dal centro. Tuttavia io, al contrario di Nat, mi lamentavo sempre della scelta che avevano fatto i miei da giovani, ovvero quella di restare in quella casa. Io volevo essere solo come tutte le altre!

Poi compresi a poco a poco che non avrei voluto, per niente al mondo, essere come tutte le altre. Loro avevano tutto? Beh io non avevo molto, ma questo già mi rendeva speciale!

 





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