Camelot: scene di vita quotidiana. [Raccolta]

di lawlietismine
(/viewuser.php?uid=177295)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.



Camelot: scene di vita quotidiana.


#1 





 
Quante dannate volte gli è capitato di sentirsi fronteggiare da quel damerino, Artù oramai ha perso il conto ed è certo che la cosa non terminerà mai, sempre a suon di ripetitivi “Merlino, sono il Re: non puoi parlarmi così” malamente ignorati con un ghigno fra i denti e un’altra sfida tentatrice.

Ma – in fondo – così è iniziata e così andrà sempre: non è certo che gli dispiaccia, sotto sotto.

“Allora?” di nuovo, Artù non ne vuol sapere di dargliela vinta.

Merlino fa quella sua leggera risata, dondolando piano il capo da un lato per guardarlo di sottecchi, e –intorno a questi due pazzi – i Cavalieri di Camelot si lanciano occhiate d’intesa, pronti a sorbirsi la solita tiritera: probabilmente si dovranno preoccupare il giorno in cui non succederà, non adesso.

“Ripetilo, se ne hai il coraggio” rincara la dose il biondo, prima di spalancare le braccia in un chiaro segno di attesa, facendo roteare in un secco giro la spada che tiene in mano.

Merlino schiocca la lingua al palato, trattenendo a stento un sorriso inopportuno e – con una scrollata di spalle – lo asseconda: “avete avuto fortuna, Asino Reale”.

Il Re assottiglia gli occhi, cercando di placarsi visto che quello stupido sorriso è contagioso, e con scetticismo misto a sarcasmo osserva un attimo Mordred inarcando un sopracciglio, ci pensa su e poi torna a guardare il servo sfacciato che lo perseguita da anni.
Dopo un estenuante allenamento ha battuto il ragazzo, che in effetti è scivolato nel momento meno opportuno, dandogli un netto vantaggio, ma – come ha già ribattuto a Merlino – in battaglia non c’è caso, destino o fortuna che tangano, bisogna sempre essere vigili.

“Che vuoi saperne tu, ce l’ho io l’arma!”

E su questo il mago avrebbe da ridire, perché il caro Cavaliere non è caduto dal nulla, non è tanto tonto da inciampare sui suoi stessi piedi: è intervenuto lui, semplicemente perché Artù si è svegliato di cattivo umore e inoltre durante la sfida – notando che Mordred avrebbe potuto tenergli testa in quell’allenamento – si è rabbuiato ancora di più.

E Merlino allora ha solo anticipato la sua sicura vittoria, sollevandolo così un po’.

E perché no? Approfittare di quell’attimo di tranquillità per stuzzicarlo un po’, non fa male a nessuno.

Artù si lascia contagiare alla fine e le labbra si distendono incontrollate, una mano corre subito a coprire la prova strusciando il dorso come a massaggiarsi il mento e volta la testa, alzando gli occhi al cielo: Merlino, diamine, lo farà uscire di testa, ne è certo.

“Afferra lo scudo” lo avverte, tentando di riprendersi, poi si volta verso gli altri presenti “abbiamo un nuovo bersaglio”.

E nessuno nega la totale trasformazione dell’umore del Re, ma tutti ne conoscono la causa.



 


Okay, solo ieri ero indecisa riguardo questa raccolta... E poi, sbam, sono tornata a casa e l'ho iniziata.
Dovrei essere a studiare scienze - domani mi interroga - ma vabbé, per il Merthur questo e altro.
Dunque nada, come ho scritto nella descrizione, sarà composta da circa 5 flashfic come questa e non so sinceramente quando le pubblicherò, visto che non le ho ancora scritte
^^" 
Vabbé, spero vi sia piaciuto questo inizio e alla prossima, 

Lawlietismine 


 Già che ci sono vi lascio anche la flashfic pubblicata ieri a parte, ma che è della stessa tipologia di questa raccolta: Camelot




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3136080