Il sapore salmastro delle lacrime perfora all’improvviso le mie labbra,
bruciandole.
Le ingoio, vergognandomi, raspandomi la gola.
Fischi acuti e
prolungati riempiono le orecchie, ovattandole.
Fogli di carta al vento
graffiano l’aria rendendola ostile.
Briciole di pensieri sconclusionati
s’intrufolano nella mente, alterandone i punti fermi.
Macchie scure,
indefinite si propagano di fronte agli occhi: oscurano la vista, alleviano
l’atroce pena.
L’angoscia abita il midollo delle ossa, la tristezza serpeggia
nel sangue.
C’è uno strano odore.
Odore di sconfitta. Puzzo di tradimento. Nero tradimento.
Cigola la porta del perdono; ma si richiude
indissolubilmente.
Nessuno spazio al rimpianto.
Solo paura del futuro.