I primi fiocchi di neve.
Piccoli frammenti cristallini d’acqua, piccole reminescenze di
un passato.
Lei li osserva rapita, mentre con la mente ritorna a ritroso a
un momento particolare della sua vita.
Un momento speciale.
Unico.
Indimenticabile.
Leggera poggia il viso sullo shoji aperto sul cortile, è freddo
come l’aria, socchiude gli occhi, mentre ascolta il rumore calmo del battito del
suo cuore.
Lentamente poggia la sua mano sul petto, lo sente esso
batte.
Batte veloce ogni volta che lo ricorda.
Ogni volta che rammenta il suo viso fiero.
Sospira, sa che non lo rivedrà mai più.
Non Vi rivedrò mai più Mio Signore.
Una lacrima solitaria percorre il suo viso di porcellana, e si
sofferma sulle sue labbra rosee.
È amara, come il dolore che attanaglia il suo cuore.
Non potrò mai più parlarvi.
Perché il Fato è stato così crudele con Noi?
Una domanda crudele, come il Destino beffardo.
Lentamente riapre gli occhi e osserva la candida danza, che
leggiadra si posa sulla vegetazione assopita.
Con calma esce dalla stanza e si dirige in giardino.
Un dolce fruscio di seta la accompagna, mentre i suoi piedi
nudi camminano sul manto nevoso.
Il freddo trafigge i suoi piedi come mille spilli, ma a lei
questo non importa.
Intanto i fiocchi di neve s’intrecciano con i suoi lunghissimi
capelli di seta nera.
Diamanti.
Essi diventano pietre preziose scintillanti, come stelle in
cielo notturno d’estate.
Lentamente si avvicina al piccolo laghetto, che pian piano si
ghiaccia.
Si specchia sulla sua superficie e d’un tratto sembra di
rivederlo al suo fianco, il suo Amato.
L’unico essere che fa battere veloce il suo timido
cuore.
Oh, Amore Mio.
Sussurra, mentre pone la manina, coperta dalla manica della sua
veste, vicino la bocca tremante.
Una nuova lacrima ripercorre il suo viso.
Dolcemente si inginocchia sulla riva, allunga la mano sullo
specchio d’acqua.
Vuole accarezzare il viso del suo amato.
Inconsciamente spera che non sia un sogno, che sia reale.
Che sia accanto a lei, come un tempo.
Le sue piccole dita si avvicinano lentamente a quel liquido
freddo, mentre il suo cuore batte veloce.
Voi siete vivo.
Sussurra, ma d’un tratto l’incanto s’infrange.
La punta del suo dito medio smuove l’acqua e l’immagine
svanisce.
Rapita.
Il Fato nuovamente l’ho portato via con sé.
Perché?
Perché di nuovo mi lasciate sola?
Sola in questo mondo freddo come la neve?
Mi sento smarrita, Mio Signore.
Mi sento come un povero passerotto sperduto nella tormenta.
Vi prego tornate da me.
Vi scongiuro.
Pone le mani sul viso, mentre le lacrime scorrono veloci come
un fiume in piena.
Piange.
Supplica, invano, che il suo Amore ritorni da lei, ma sa che
questo non avverrà.
Un’utopia.
Una speranza infranta, come il loro sogno d’amore.
Piange.
Continua a farlo, mentre la neve ricopre il suo capo, il
corpo.
È cosciente che non dovrebbe stare lì al freddo, ma lei sta
ferma là e non si muove.
Voglio venire da Voi.
Sussurra tra i singhiozzi.
Mi lascerò morire, così potremo restare insieme in
eterno.
Morire.
Vuole perire per ritrovare la serenità di un tempo, ma il vagito di un bimbo
la desta dal suo folle pensiero.
Inu Yasha.
Allontana le mani dal viso, volta il capo verso lo shoji
aperto.
Piccolo Mio.
Sussurra.
Si rialza a fatica il freddo ha intorpidito i suoi arti
inferiori.
Piccolo piange disperato, chiama la sua mamma.
Con forza ritorna indietro.
Ritorna suoi passi, deve andare dal suo angelo.
Rientra e si avvicina al futon, dove il piccolo piange disperato.
Allunga le mani, lo prende e lo avvicina a sé.
Non piangere Piccolo Mio.
Lo culla, mentre nuove lacrime scendono.
Folle.
Sono una pazza stavo per lasciarti solo, in questo mondo
arido.
Piccolo Mio.
Solo in un mondo che ti sarà ostile.
Non temere non rifarò mai più questa sciocchezza, anche se tuo
Padre mi manca.
Resterò al tuo fianco finché avrò la forza di farlo.
Non cadrò di nuovo.
Mi farò forza, perché ci sarai tu a darmela.
Il piccolo apre gli occhi e guarda sua madre.
Sorride felice, mentre con la manina paffuta afferra una ciocca
d’ebano dei capelli della donna.
Lei sorride, mentre avvicina il suo viso sul capo del
figlio.
Un bacio.
Un segno d’affetto, intanto intona una dolce nenia per farlo
assopire.
Inu Yasha perdona tua Madre.
Perdona il suo gesto.
La sua pazzia di lasciarsi morire.
Perdonami.
Intanto la neve ha cessato di cadere.
La notte è finita lasciando il posto a un nuovo dì.