I am not childish

di Billie Edith Sebster
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Oggi le note le faccio prima.

Non so cosa dire, ho un'esplosione di fluff e zucchero filato che non mi so spiegare, sprizzo cioccolato da tutti i pori neanche fossi stata maledetta da Gabriel. A proposito di un certo arcangelo....... ;)

 

Sam si chiuse la porta del motel alle spalle e osservò l'ambiente circostante con occhio guardingo. La stanza era vuota persino dei soliti ragni, Dean era da qualche parte a fare cose che il minore preferì non indagare e lui aveva appena comprato un'insalata per potersi rilassare rimettere in sesto. Meglio di così non poteva essere, specie perché suo fratello ultimamente aveva deciso di ingozzarlo dei Cibi Più Grassi d'America alternati ad una caccia estenuante senza alcun ritegno e aveva bisogno di tornare al vecchio regime alimentare.

Si accomodò sulla sedia ed accese la televisione, scostando il borsone del maggiore senza non riuscire a scorgere una cravatta blu piegata nella giacca di pelle (ma davvero, Dean voleva ancora negare le acque che scorrevano fra lui e Castiel? Pft, fesso.) e si accinse a mangiare, quando percepì un movimento alle sue spalle.

Il suo istinto di cacciatore gli portò la mano al coltello nella tasca interna del cappotto e si voltò di scatto, ma la stanza era vuota come quando era entrato. Senza abbandonare l'arma tornò a voltarsi verso il tavolo, e quello che vide gli fece scuotere la testa. Il piatto, prima contenente cibo salutare, era ora debordante di dolciumi e caramelle assortite, senza contare il ridicolo biglietto costretto sulla cima della montagna che mostrava le parole “Rilassati come si deve, Gigantor ;) – Candyman

– Gabriel, sei davvero infantile. – disse Sam, sentendosi stupido per star parlando con l'aria. Invece, l'arcangelo comparve quasi subito, col solito ghigno beffardo e gli occhi color caramello che brillavano della sua solita vena burlesca.

– Non sono infantile. Sono molto romantico, invece. – obbiettò, prima di schioccargli un bacio sulla tempia e volare via con il solito frullio d'ali.

Sam non avrebbe voluto sorridere come un'ebete, ma lo fece ugualmente. Se Dean lo chiamava Samantha c'era poi un motivo, no?





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