Amore

di CelesteSaccant
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Amore

 

Giù scivolavo, nel fondo oscuro
l'oblio mi invadeva
perseveranza di foglie caduche ingiallite.
Nulla, il nulla … gridavo.
Ma non un solo suono
usciva dalla gola riarsa.

La pioggia ticchettava ritmica sui tetti
scendeva umida e bagnava i vetri.
Eran le cinque, il caldo afoso
il silenzio greve …
A poco a poco l’oblio disparve
e il sangue tornò a pulsare nelle vene.

Poi uscii nell’aia
il cigno nel laghetto era così bianco!
Il sibilo del vento mi riconciliava con la vita
ma, invero, là a ridosso del muro antico
stava un piccolo albero solitario e intimorito
e mi parve di sentirlo piangere e singhiozzare.

Mi appoggiai e abbracciai l’albero,
avvertii un fremito fugace
ed io lì, allora, ristetti un poco
e nel breve tempo immaginai l’amore.

L’amore che asciuga il pianto
che ricolora le foglie che parevan gialle
forza ancestrale, che vibra sospesa
e misconosciuta nell’Universo immenso.


 
Celeste Saccant




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