Uno
Scherzetto Innocente
Nella
Sala Comune rosso oro c’era un silenzio
tombale, questo perché era ora di cena e tutti erano andati
in Sala Grande,
fatta eccezione per un rosso molto annoiato, meglio conosciuto come
George
Weasley, il quale era stravaccato su una poltrona davanti al camino.
Purtroppo
non aveva nulla da fare, il suo gemello era in
punizione con la Umbridge, per via di una cacca bomba
“lanciata” nel suo
ufficio, ma lui mica l’aveva fatto a posta a lanciarla, gli
era scivolata di
mano dentro al suo ufficio “casualmente” aperto con
lei dentro, era stato un
caso, come per caso Fred stava passando di li.
Quell’antipatica
professoressa poi, l’aveva punito
ingiustamente, erano cose da pazzi, pensò George,
così lui aveva deciso di aspettarle
il suo gemello tranquillamente in sala comune ma solo perché
senza di lui non
sapeva con chi complottare e fare scherzi, certo c’era Lee
Jordan ma non era la
stessa cosa.
La
porta della sala si aprì e il rosso si voltò
emozionato, sperando che fosse il suo tanto agognato gemello,
“ah … sei solo
tu!” mormorò deluso, “scusa tanto se
sono solo io” gli rispose stizzita
Hermione, era entrata per posare i libri per poi andare a cena, dopo
una lunga
giornata di studio.
Non
degnò di un altro sguardo il povero George e salì
in
camera sua; all’improvviso il rosso si fece concentrato, la
sua mente lavorava
freneticamente intorno ad un’idea malandrina,
perché non divertirsi alle spalle
della prefetto perfetto e del mio adorato gemello?
Dopotutto
mi ha lasciato da solo qui ad
annoiarmi.
E
quella fu una lezione che Fred Weasley non
dimenticò mai, non lasciare il suo gemello solo ed annoiato,
potrebbe creare
una catastrofe.
“Ei
Herm” disse alla ragazza appena scesa,
“dimmi” borbottò, sopportava poco i
gemelli Weasley, soprattutto perché ancora
non riusciva a riconoscerli, cosa che la faceva impazzire, mentre loro
ovviamente, si divertivano un mondo; non aveva detto il nome del
gemello
proprio per questo motivo.
“Avvicinati”
disse facendogli segno con la mano e lei
ingenuamente si avvicinò, non pensava certo che dietro
quella piccola richiesta
ci fosse una piano tanto malefico che avrebbe attentato alla sua salute
mentale
e a quella dell’ignaro Fred.
“Allora
mi vuoi dire cosa …” la ragazza non
finì la frase perché
il ragazzo l’afferrò per un braccio, la
tirò a se, gli scoccò un bacio a fior
di labbra, la lasciò seduta sul divano sconvolta e
uscì in gran fretta dalla
Sala Comune, non voleva che la sua presenza velocizzasse
l’elaborazione della
grifona, e poi necessitava di suo fratello Fred.
Proprio
quest’ultimo lo incontrò fuori dalla Sala,
“Fred!”
esclamò George, “George!”
esclamò sorpreso il gemello, “andiamo a
cena” disse
il primo afferrando il braccio del fratello e trascinandolo in Sala
Grande.
Entrati
in tutta fretta nella Sala, quasi
scapricollandosi, suscitarono le risate di molti e le occhiatacce di
Piton e
della Umbridge, si andarono a sedere vicino al loro amico Lee Jordan,
è solo
questione di minuti, pensò George malignamente, mentre il
fratello borbottava
maledizioni contro la rospa.
Infatti,
pochi minuti dopo Hermione Granger
entrò di corsa in Sala Grande e si fermò proprio
davanti ai gemelli.
“Chi
di voi due ha osato?” ringhiò la riccia,
subito George puntò il dito contro Fred,
“è stato lui” gridò, il
povero ragazzo
che non sapeva cosa stava succedendo si beccò uno schiaffo,
“e non provarci mai
più!” urlò lei, “e il
prossimo sabato mi accompagnerai ad Hogosmeade per farti
perdonare” disse andandosene per sedersi vicino a Harry e Ron.
Di
sicuro lo farà scarpinare tutto il giorno
alla ricerca di libri ma Fred l’avrebbe di certo fatta
divertire, pensò George
fregandosene altamente di quello che il gemello avrebbe dovuto subire a
causa
del suo innocente scherzetto, intere ore in giro per librerie alla
ricerca di
libri noiosissimi.
Quella
sera nei dormitori maschili di grifondoro
qualcuno era ancora sveglio, “George” disse Fred,
“si Fred” rispose l’altro con
la voce impastata dal sonno, “grazie!”
“prego
Fred”.
In
fondo George lo sapeva che a Fred piaceva la prefetto
perfetto Hermione Granger, e lui avrebbe fatto di tutto per aiutarlo
perché in
fondo in fondo anche se era una canaglia, era un bravo fratello.
Soprattutto
poi, voleva togliersi la
soddisfazione di tirare ai due futuri piccioncini qualche tiro mancino.
Dopotutto
lui era George Weasley e aveva già preparato una
lunga lista di tanti scherzi che poteva fare, e con questa
consapevolezza si
addormentò felice ignorando Fred e i suoi sproloqui
d’amore.
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