Perchè la
vita deve essere così dura?
Io, Gabriella Montez, per la
prima volta grazie a lui, ero riuscita a credere che ci fosse dell'altro nella
vita.
Lui aveva colorato le mie
giornate.
Aveva riempito il mio cuore, il
mio piccolo, sciocco e fragile cuore, di amore.
Una lacrima impertinente macchia
la pagina.
Cerco di fare i compiti ma non ci
riesco.
Disegno un cuore e poi una
stella.
Li coloro di azzurro.
Poi faccio un microfono e una
nota, poi una palla da basket.
Qualunque cosa purchè mi ricordi
lui.
Poi, proprio al centro della
pagina faccio una piccola "T"
La vita ha un sapore amaro quando
non hai qualcuno che ami con cui condividerla.
La tua foto mi
trafigge.
Sembra quasi fatta apposta, tu
lì, bello come il sole che mi sorridi e io mi sento peggio.
Tu te ne sei andato senza darmi
spiegazione.
Io l'ho
accettato.
Però mi
manchi.
E purtroppo ti
amo.
E qualcosa, qui dentro, fa male
da morire.
Ma c'è una cosa che ti voglio
dire, Troy Bolton.
Sappi che per
te non ho più intenzione di
piangere.
Nessuna
lacrima uscirà mai più dai miei occhi se non di
gioia.
Ho letto
una frase su un muro.
Diceva:
"Nessuno merita le tue lacrime, e chi le merita di certo non ti farà
piangere."
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Perchè
non sei qui?
Me ne sono andato come un
codardo.
Non è mai dipeso da
te.
Io mi sentivo troppo sotto
stress.
E invece di affrontare la
situazione come avresti fatto tu sono scappato.
Codardo.
E ora sono troppo vigliacco per
tornare da te e chiederti di perdonarmi.
Ti amo.
Ho bisogno di te.
Tra i due tu sei sempre stata
quella più forte.
Sono sicuro che tu te la
caveresti benissimo senza di me.
Ma io senza di te non ce la
faccio.
Mia piccola Gab, vorrei che fossi
qui con me.
Adesso c'è il
temporale.
Tu hai sempre odiato i temporali
e così io ti stringevo forte.
Tu dicevi "Ho paura
Troy."
E io, pazzo d'amore ti stringevo
più forte, perchè l'unica cosa che contava per me eri tu.
Quando vedevo le tue lacrime mi
veniva voglia di cambiare il mondo in modo che non ti facesse più del
male.
Guardo la tua
foto.
Sei
bellissima.
In quel momento, incontrando i
tuoi occhi, capisco che non avrò più nient'altro nella vita se prima non riavrò
te.
Prendo la mia giacca di Jeans ed
esco.
Devo correre. Spiegarti. Almeno
ci proverò.
Sta diluviando e sono
fradicio.
Però non mi
importa.
Devo
raggiungerti.
Arrivo senza fiato a casa tua.
Titubante suono il
campanello.
La porta si apre
e...
###
Gabriella si trovò Troy davanti,
bagnato fradicio.
Era
meraviglioso.
Gabriella ebbe un tuffo al cuore
vedendolo però cercò di non darlo a vedere.
_Troy..._ riuscì a
sussurrare.
Lui adorava quando lei
pronunciava il suo nome. Lo diceva con una dolcezza che solo lei sapeva
dare.
Il primo istinto era di entrare,
baciarla e abbracciarla. Del resto
non gli importava.
Troy però sentiva di dover dare
delle spiegazioni alla ragazza che amava.
_Gabriella io..._ prese un enorme
respiro.
_Io sono venuto a dirti che sono
tornato. Mi dispiace di essermene andato così. Ho sbagliato. Sono un idiota e
cosa più importante ti amo. C'è... io non so che mi è preso ma dalla prima volta
che ti ho incontrata ho capito che avrei fatto di tutto per averti e che non ti
avrei mai lasciata andare..._
L'espressione della ragazza era
indecifrabile.
_Volevo anche dirti che... se me
ne sono andato non era per te. Cioè, non era colpa tua. Ho deciso di mollare
tutto. E ti ripeto che ho sbagliato. Solo questo._
Vedendo che Gabriella non
accennava a muoversi disse
_Adesso io vado. Volevo solo
dirti qu..._ ma Gabriella non lo lasciò finire.
Si catapultò fra le sue braccia e
cominciò a piangere.
Le sue lacrime gli facevano
male.
Troy si odiò per essere la causa
di tanto dolore.
La strinse forte. Era tutto
quello che poteva fare.
_Shhh... non piangere..._ le
baciò la testa e le accarezzò lentamente i capelli.
Gabriella lo guardò. Aveva ancora
gli occhi pieni di lacrime ma almeno aveva smesso di
piangere.
I loro visi si avvicinarono fino
a che le loro labbra non si posarono l'una sull'altra.
Gabriella buttò le braccia al
collo di Troy.
Lui le strinse la vita e la baciò
mettendo tutto l'amore possibile in quel bacio così magico.
Le loro labbra si muovevano
dolcemente in un gioco chiamato amore.
La lingua di Troy, quella stessa
lingua resa così dolce dalle parole da lui dette, cercava quella di
Gabriella che ricambiava di buon grado.
Rimasero attaccati per minuti, o
forse ore, oppure anni.
Il tempo sembrava essersi fermato
e i battiti dell'orologio era in sincronia a quello dei loro
cuori.
Quando si staccarono rimasero
attaccati fronte contro fronte.
Sorrisero insieme. Lui le diede
un altro piccolo bacio.
_Ti amo._ le
sussurrò.
_Ti amo anch'io._ rispose
lei.
E ancora un altro
bacio...
Piccola shot scritta
ascoltando "E ritorno da te" di Laura Pausini. Spero che vi piaccia. Se chi
sta leggendo qui sta anche seguendo le mie ff "Ti amerò per sempre" e "My
special present", non so quando aggiornerò. Avevo tutti e due i capitoli pronti
sul computer,(Anche quello nuovo di "Holiday") ma la mia gatta ha pensato bene
di fare una bella passeggiata sulla tastiera del computer e il lavoro è andato
perso! *me alza gli occhi al cielo*
KiSs
kIsS _troyellafan
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