intervista con l'akatsuki- profile
NekoRika
introduce!^o^ Se c'era una cosa che mi ero ripromessa di non scrivere
questa era proprio l'intervista. Perché insomma, un'idea
più tritata e ritritata non esiste ç^ç
E poi troppi luoghi comuni.. E invece eccomi qui, con
l'intervista .__. Ma se non altro non c'è la solita gag
della sigla d'apertura, le autrici che gestiscono tutto, nessuna
tendenza da Mary Sue (anzi, diciamo pure che ci maltrattiamo un
pochino, almeno a parole xD), e molta autoironia. Iniziamo con il dire
che non siamo noi ad intervistare l'Akatsuki. E' l'Akatsuki ad
intervistare noi. In origine questa non doveva essere un fanfic, ma
l'idea per il profilo. Solo che, mentre scrivevamo, ci siamo rese conto
di come si stesse assurdamente allungando e che di profilo non avesse
proprio nulla. Se notate abbiamo iniziato con le domande tipiche: nick,
età, provenienza, ma poi ci siamo perse per strada XD Molte
domande rimangono in sospeso, e noi ci siamo trovate con una nuova fic
e un profilo in meno. E vabbè u.ù° Alcuni
personaggi possono apparire OOC (anche un po' tanto OOC per i
puristi, perdonateci XD), e ovviamente ci sono riferimenti ai
gusti personali delle autrici. Ma niente di concreto. Alcuni personaggi
sono stati anche bistrattati. Povero Kakuzu ç^ç
(coccola Kuzu ç*ç) Ma qualcuno doveva pur
rimetterci, no? E tanto prima o poi toccherà a tutti, per
cui non preoccupatevi u.ù° Kisame invece
è tendente al demenziale XD E anche Konan. Deidara
è realistico, a suo modo XDD Gli asterischi ovviamente
rimandano alle note sottostanti =3 Buona lettura!
Happyaku!
Entra con uno scivolone.
Al contrario di Nekochan, io adoro i personaggi OC (NON OOC), ossia i
personaggi inventati e quindi inficcarmi me o una parte di me, mi ha
fatto molto piacere. Infatti ho potuto sbavare un pò dietro
Zetsu e sono molto felice.
Alcune battute sono delle bombe, davvero non so come ci sono uscite,
probabilmente l'endorfina che ci girava nel sistema circolatorio dopo
due giorni di botte sullo snowboard, ha fatto effetto.
Pein in certi punti mi faceva davvero tenerezza, lo stesso per Konan
(se ci pensate potrebbe succedere una cosa del genere, ossia desiderare
delle amicizie dello stesso sesso. Anche se aveva già
cercato di convertire Deidara), avere della gente intorno come
l'Akatsuki dovrebbe essere un disastro.
Abbiamo anche disegnato su PhotoShop la lettera. Una fatica! Per dare
il senso del foglio stropicciato e il pattern di fondo, comunque i
disegni sono una genialata.
E Deidara è esaurito, chissà di chi stava
parlando. E Rika ha voluto per forza che ancora fosse suo patern
Sasori, è stata irremovibile!
Giochino scemo:
Durante la scrittura ci sono scappate due parole sbagliate. Solo che, a
lavoro finito, suonavano così bene che abbiamo deciso di
lasciarle XD Mettiamo in palio una fanfic a scelta per chi le trova,
ovviamente nel nostro stile >w<
Ci possiamo impegnare a fare qualcosa di serio, ma ho i miei grossi,
grassi dubbi. In due, sembra che ci esce solo 'sto genere.
S'incontrarono all'esterno dell'ufficio
smistamento, nella stanza che era stata decisa come sala
d'attesa.
Sì, sala
d'attesa.
Uno striscione dall'aria inquietante e alquanto aranciata la
designava come tale, ma appariva evidente che si trattava di una stanza
riciclata.
La penombra persistente, che non lasciava distinguere bene i contorni.
L'ammasso di oggetti non meglio identificati negli angoli, alcuni dei
quali di tanto in tanto, a seconda dell'angolazione, risaltavano in uno
scintillio metallico.
Le panche di legno grezzo.
Non era propriamente un luogo carino e accogliente, ma la
curiosità era stata davvero troppa.
"Ah! Da quanto tempo! Come stai?" esclamò la mora, Happyaku.
Non si aspettava di trovare l'amica in quel posto.
"Non male. E a te tutto bene?"
Faceva pure un po' freddino.
"Benone. Che vento ti porta qua?"
Possibile che fossero
lì per lo stesso motivo?
"Beh, ho ricevuto una lettera abbastanza singolare, così mi
sono incuriosita."
Già, era
proprio lo stesso motivo.
"Una come questa?" la bionda frugò nelle tasche dei jeans,
in cerca dell'oggetto incriminato.
Insomma, definirla
lettera era stato un complimento.
Sembrava più che altro.. un ammasso di colori scarabocchiati
su un foglio rosso, intervallati da parole cancellate e
riprese a più tentativi.
"Anche la tua è uguale?"
"Un. ma chi saranno 'sti Akatsuki? Mai sentiti prima?"
"Mah.." fissò il foglio tra le mani.
Sicuramente non sembrava una domanda di lavoro, di quelle che le
società inviano ai vari appartamenti per cercare personale,
né tanto meno una proposta di corso a pagamento da seguire,
né.. qualsiasi
altra cosa.
Sul momento aveva pensato ad uno scherzo abbastanza elaborato da parte
di qualche amico, ma se erano state in due a riceverla c'era persino la
possibilità che fosse vera.
"Qualcuno con problemi mentali di sicuro." incalzò
Happyaku, come se niente fosse. "Hai visto i disegni vari?"
"E per quale assurdo motivo qualcuno con problemi mentali
dovrebbe
spedirci una lettera?" tentò di ragionare l'amica. "E le
correzioni?" scrutò la lettera, rileggendo tra le righe, con
un cipiglio perplesso. "Non hai notato una piccola
inclinazione alla.. megalomania?"
"Già. Potrebbe essere un serial killer con il fetish delle
lettere."
Proprio quello che si diceva pensare
positivo.
"Speriamo bene.." sospirò Rika, accomodandosi su una panca.
Scomoda.
Una voce si fece largo nell'oscurità, serpeggiando tra le
due ragazze che, come se non bastasse, erano le uniche presenti.
"Benvenute!!"
La luce fu improvvisa, accecante.
"Accomodatevi." esclamò la
voce, pacata.
Sarebbe stato carino
conoscerne il proprietario, se solo la loro vista fosse tornata alla
normalità.
Trovarono a tentoni le sedie, aspettando che la retina si abituasse.
Nove persone erano accomodate davanti a loro, su altrettante poltrone.
Sopra le loro teste, uno striscione recitava il benvenuto, un po'
gocciolante e arancione.
"Dove siamo finite?" mormorò Happyaku, abbastanza sottovoce
da non farsi sentire dai loro.. qualsiasi
cosa fossero.
"Non ne ho la minima idea.." forse venire fin lì non era
stata proprio la genialata del secolo.
"Silenzio!" tuonò la solita voce, solo che ora aveva un
proprietario. "Io sono Pein e condurrò l'interrogatorio."
"Interrogatorio?"
esclamarono le due in coro, troppo perplesse per zittirsi nel momento
opportuno.
"Intendeva dire colloquio" intervenne pacata l'unica donna nel gruppo.
Sembrava che, quella solfa, l'avesse sperimentata un milione di volte.
"A Causa della nostra Politica verrete esaminate in coppia. Avete
ricevuto la Lettera?"
"Ehm.. Sì.."
"Certo.."
E aveva il coraggio di chiamarla lettera?
"Allora iniziamo."
Ed era pure convinto!
"Nome? Anche il Nome d'arte va bene."
"Happyaku"
"Rika"
"Solo Rika?!" lo sguardo si assottigliò, scrutandola
attentamente.
"Ma che.."
si bloccò. "NekoRika." probabilmente l'aveva sentito in
giro.. sperava.
"Età?"
"Diciannove, a maggio venti"
"Venti"
"Sesso?"
Le due lo fissarono con un'espressione che potrebbe facilmente essere
esemplificata così: o.ò
Dall'ultimo posto sulla sinistra squillò una voce acuta,
urlante un "Lo so io! Lo so io" con tanto di sbracamento di braccia.
Il tipo con i piercing, che probabilmente era il capo lì
dentro, fissò l'uomo agghindato con una maschera arancio
sgargiante, per poi guardare pensoso il foglio e scribacchiare qualcosa.
"Ok, passiamo alla prossima." terminò, fiero e risoluto.
"Paese di provenienza?"
Ma dove erano finite?
"Venezia"
"Ovvero" borbottò Happyaku "Paese dell'acqua alta."
"Non l'ho mai sentito." le fissò pensoso Pein. "Deve essere
uno di quelli nuovi creati per il turismo."
"Come il tuo!"[*] mormorò una voce da dietro il tavolo.
"Cosa cazzo dici! E smettila di sfottere!" fu la pronta risposta, ben
più tonante.
"Capacità Particolari?" continuò l'uomo con i
piercing, fingendo di non sentirli, di non vederli, che non esistessero.
Che fosse quella la sua
tecnica di sopravvivenza lì dentro?
"Ehm... disegnare?" tentò Happyaku, sforzandosi di non farsi
distrarre.
"E.. scrivere?" completò Rika, assai distratta.
"Che classe di justu preferite? Ninjustu, Taijustu...?"
Ma di che stava parlando?
"...Ninjustu?"
"Anch'io..?"
Evviva il tiro a sorte!
"Capisco...capisco" Eh,
avrebbero voluto anche loro capire. "...abilità
innate?"
Le ragazze si scambiano uno sguardo interrogativo.
"Noi non abbia..." La mora fu bloccata da una mano spiattellata sulla
bocca.
"Guardali."
Girò gli occhi e squadrò il gruppo che aveva
davanti.
Erano tutti intenti ad
osservarle, seduti sull'estremità della
sedia tesi verso le loro labbra, in attesa di una loro risposta.
"E allora?"
"Beh, sembrano non poco strani, magari è gente in cerca di
nuovi talenti.." Rika bisbigliò.
"Ma noi non abbiamo gli occhi rossi, come quel tizio!"
"Non ti preoccupare, saranno lenti a contatto!" affermò,
come se fosse un trucco scontato. "Piuttosto, non è che
proprio non sappiamo fare niente di speciale, no?"
"Hhmm.. scrivere è speciale. Lo sai che la gente non sa
più scrivere, no?"
"Giusto. Si tratta pur sempre di creare nuovi universi... più o meno."
Molto più o meno, considerando che la loro occupazione era
darsi alle fanfiction, ma tanto valeva tentare.
"Interessante" Affermò l'uomo, prendendole alla lettera.
"Tobi! Tobi vuole fare una domanda!" venne bruscamente interrotto.
Temevano di iniziare a
capire l'origine di quegli striscioni, vista l'inquietante analogia.
"Bisogna rispettare la gerarchia e, guarda caso, ci sono io all'apice."
l'aria stoica non accennava a scemare.
"E chi cazzo se ne frega delle tue noiose domande di merda. Basta
sapere le loro cazzo di tecniche!" sbottò il ragazzo con i
capelli argentati, lo stesso che aveva finemente risposto, in
precedenza, all'insinuazione del suo vicino di sedia.
"C'è una etichetta da seguire. E la mia pazienza
è agli sgoccioli." le orecchie del Leader si stavano
pericolosamente colorando di rosso.
E probabilmente non era né il caldo né
l'imbarazzo.
"Pein, caro, anche io voglio fare una domanda." gli si
avvicinò la donna del gruppo.
"Ma....Va bene, tu puoi."
Le urla di protesta furono immediate quanto altisonanti.
"Va bene, va bene." borbottò, irrimediabilmente sconfitto.
"Fate una domanda a testa. E Non di più! Inizia te Itachi."
Un lungo silenzio ne susseguì, le sopracciglia leggermente
aggrottate per lo sforzo del ragazzo con i capelli neri e le iridi -le
lenti a contatto?- rosse.
Happyaku tremò al pensiero di quale domanda diabolica stesse
formulando.
"Sapete... fare i dango?"
La mora rimase con la bocca spalancata, che Rika provvide rapidamente a
chiuderle, in una scena da far invidia agli episodi di Timon e Pumba.
E tutta quella
concentrazione per cosa?
"Non vedo cosa possa c'entrare, ma sappiamo farli, sì."
sospirò la bionda, rammentando la loro lezione autodidatta
di cucina, con tanto di tofu sparso per tutta la cucina e farina che
aveva trasformato i pantaloni da neri a bianchi.
"Passate."
"Non parla mai, ma quando parla.." borbottò un ragazzo
biondo, in quello che non sembrava propriamente un apprezzamento.
"In ordine di partner. Forza." incalzò Pein, il cui unico
desiderio sembrava terminare.
O fare in modo che gli altri terminassero, così da poter
riprendere a parlare lui.
"Io sono Kisame Hoshigaki piacere di conoscervi."
"Da quando è così cortese?" si levò
una voce fuori campo, seguita da tante altre.
"Fascino femminile, forse."
"Lo abbiamo visto comportarsi in quel modo colo con Itachi prima
d'ora.."
"La mia è domanda è." le ignorò Kisame
"Vi piace il sushi?
Perché a me
non piace" lo sguardo più tagliente di un
coltello per pesce.
Le due ragazze si guardano, ricordando il sushi della sera prima.
Alzarono le mani in segno di resa.
"No-no"
"Assolutamente"
Esclamarono, più rapide di un velocista.
Kisame le scrutò con espressione da Lo squalo 3.
"Va bene, passate."
La domande seguente non si fece attendere, anzi, piombò su
di loro in tutta la sua portata, nel giro di un istante.
"Se veniste scambiate di continuo per donne, se un vostro
conoscente fosse un deficiente di dimensioni colossale, se non
riusciste
a dormire la notte, perché il cosiddetto vuole uno snack, se
a
colazione trovaste finite i vostri cereali preferite, mangiati da
chissà chi, se qualcuno distruggesse la vostra
più grande
arte spiaccicandola, piombando in camera urlando
"Deidarasempai, Deidarasempai", se dopo innumerevoli tentativi, e dico
innumerevoli tentativi, questo
impiastro dai colori cacofonici non morisse, e se ciò non
bastasse questo qua vi
colorasse le unghie dei colori dell'arcobaleno mentre voi dormiste,
cosa fareste?"
Sembrava gridare un silenzioso "Aiuto".
"Non conosco nessuno del genere." Happyaku era sinceramente perplessa.
"Cioè... prenderei una vacanza?" propose Rika.
"Beate voi che lo potete fare." si afflosciò sul tavolo.
Accanto al biondo, una figura enorme e ingoffata sembrò
aprire la bocca.
"Qual è il vostro concetto di..."
Nella stanza cava risuonò un fortissimo "Nooo! Tutto ma non questo!!"
"Non lo ha detto Deidara
e te ne esci tu!"
"Bhè, come dire.." tentò la bionda, senza avere
la più pallida idea di quale fosse il problema.
"No, non ci provare
neanche!!" la zittirono in coro.
"Ok!" li rassicurò lei, mettendo mani avanti.
"Per esempio, questo, Sasori no Danna, non è per nulla
artistico, un!" provocò il biondo, indicando Hiruko.
Le ragazze li guardano stranite.
Non è che
avesse tutti i torti, eh.
"Il vostro numero di conto corrente?" un uomo alto e mascherato
interruppe il simpatico teatrino che era venuto a crearsi.
"Questo non vale come domanda, Kakuzu" sospirò sconsolato
Pein.
L'uomo lo fissò con un'espressione che sembrava dire "e va bene, io ci ho provato".
"Avete una qualche conoscenza in campo finanziario? Di
bilancio?" domandò, quasi speranzoso di trovare qualcuno con
cui
avere finalmente una discussione decente.
Sembravano decenni dall'ultima volta, non
poteva certo sperare in uno spiraglio di luce da parte del suo compagno.
"Non proprio finanzia, ma abbiamo dimestichezza con qualche lingua."
"Si, ad esempio conosciamo..." non ebbe il tempo di concludere che
venne interrotta da una voce rumorosa.
Già, proprio la solita.
"Vecchio spilorcio, non pensi che ai soldi, cazzone?
"Hidan, se non chiudi quella bocca te la cucio a forza"
L'albino pronto a controbattere e probabilmente a continuare per il
resto dell'eternità a sua disposizione, venne bloccato dalla
voce imperiosa di Pein.
"E' l'unica possibilità che hai di fare una domanda. Quindi
ora o mai più"
Dopo aver borbottato un che
palle, dopo aver sopportato il sospiro di Kakuzu, che non
aveva nemmeno tutti i torti visto il modo in cui la risposta alla sua
domanda era andata in fumo, partendo per lo spazio, e via oltre
l'orizzonte, esclamò con voce menefreghista, ma
dall'occhio attento le ragazze capirono che sotto sotto era molto
interessato:
"Siete per caso...omosessuali?"[*]
Non solo le ragazze rimasero stupite, ma anche il resto della
comitiva lo guardarono con espressione stranita e scandalizzata.
"Che c'è!?Ho sempre voluto conoscere un gay!"
Che razza di colloquio
era?
C'era situazione e
situazione ma quello non la beccava mai giusta, la situazione.
Rimase a fissarle in attesa di una risposta.
Happyaku sentì i
capelli alla base del collo alzarsi.
Aveva il presentimento che se si
fosse rifiutata di rispondere non sarebbe stato una bella situazione.
"No, non lo sono. Non ho mai avuto neanche un ragazzo, quindi..."
"Scusa, ma.. Perché dovrei rispondere ad una domanda simile
ad un colloquio?"
sbottò Rika, che sinceramente non si sentiva in dovere di
essere troppo fine e delicata davanti all'albino.
"Hai un qualche fottutissimo problema con ciò?"
Mah, sembrava
più che altro lui, ad avercelo, il problema.
Analizzò uno ad uno gli altri del gruppo.
Magari ne sarebbe uscito persino nuovo materiale per una
fanfiction.
Chissà com'era il tipo vicino a lui.
Se solo si fosse tolto quell'affare che gli copriva il novantacinquepercento
del viso.
"Direi di no." rispose, distrattamente, indagando con lo sguardo.
"Allora che rispondi?" era ancora speranzoso, incredibilmente.
Certo che, nonostante la parlata non proprio d'alta classe e gli
atteggiamenti strafottenti, era grazioso, a suo modo.
Molto grazioso.
"Beh, una mezza storia con una ragazza l'ho avuta, ma non è
proprio.."
"Anche se non al 100% gay, ci si può fottutamente
accontentare " la interruppe lui.
"Non è che questo voglia dire qualcosa
di particolare" continuò Rika, ignorando il suo
intervento. "E a te piuttosto perché interessa tanto?"
indagò.
"Mha, niente di che. E' la stessa cosa di voler conoscere gente
mancina"[*]
Gente mancina? E chi
voleva conoscere gente mancina? Lo fissò, un
bel po' perplessa.
E aveva pure cambiato parlata.
Non gliela stava raccontando giusta, decise lei.
"Mah, vabbè"
Ormai il discorso non aveva più né capo ne coda,
Happyaku si rese conto che era arrivato l'ora di concluderlo
lì.
"In bocca al lupo. Ti auguro di trovare il tuo amico gay, alla svelta.
Per tutti voi, ragazzi, sinceramente."
"Non ho bisogno di un cazzuto amico"[*]
"Lasciamo perdere"
In linea di posto toccava all'unica donna del gruppo. Erano un po'
incuriosite. -Ci stavano
quasi prendendo gusto.- Chissà cosa avrebbe
chiesto?
"Vorreste essere mie amiche?"[*]
"Eh?" esclamarono all'unisono, sconcertate.
"Bhè, potremmo fare le cose che le ragazze fanno."
Ma che diavolo..
"Tipo?"
"Passare la mattina ad acconciarsi i capelli e provare le mille
combinazioni dei 100 smalti che ho comprato a Natale[*],
parlare delle tendenze del primo classificato nella rivista I
Top 10 Hot Ninja del secolo.."[*]
"Ci ha provato anche con me, un"
"Correre mano nella mano sui prati in fiori e i capelli al vento, e gli
uccellini che cinguettano felici e..."
"Ma siamo sicure che le ragazze facciano queste cose?"
Insomma, sembravano
scene uscite dalle sigle di vecchi anime come Georgie e Candy Candy!
"Mi fa un po' di tenerezza." mormorò Happyaku.
Konan si riscosse dal suo sogno a occhi aperti, i suoi occhioni blu
ritornarono alla loro naturale grandezza.
Mica si faceva?
"Qual è la vostra risposta?" il tono ritornato serio ed
equilibrato
"Fai paura" avrebbero
voluto dire.
"S-se, capita...volentieri"
"Potremo.. andare alle terme" tentò la mora.
"Si.."
"E mangiare un gelato" aggiunse.
"Si. si"
"E se capita conoscere qualche ragaz.." non le sfuggi l'occhiataccia
proveniente dal ragazzo con i piecing, alla destra di Konan.
"Non ho mai rimorchiato un ragazzo!" disse eccitata Konan
"Nemmeno noi" esclamarono le due in coro, assai perplesse.
Rimorchiare
un ragazzo?
"Perfetto!Lo faremo insieme. Saremo il Pink Team!"
Ma per carità.
"Avanti il prossimo" il Leader interruppe quella sorta di trip mentale
ad occhi aperti.
Toccava a uno strano individuo.
La testa era invisibile dietro quella
che poteva sembrare una sorta di pianta, che solo per uno spiraglio era
aperta.
"Aveva una faccia
vergognosa, forse?" ridacchiò tra sé
e sé Happyaku.
Una voce tranquilla fuoroscì dall'appendice floreale che
lentamente si stava aprendo.
"Quali sono i vostri hobby?"
Finalmente una domanda decente.
" Mi piac.."
"Che cavolo di domanda è questa!?"esclamò una
voce più roca.
"Cosa c'è ora?" sentirono replicare.. la stessa persona?
Con chi stava parlando?
"Lo sai si doveva fare quella sul sangue!" la voce sembrava provenire
dalla stessa fonte.
Ma cosa..
"La facciamo sempre ogni volta che ci sono degli attendenti. Volevo
cambiare una buona volta!"
Stava litigando con
sé stesso!?
Rika si volse verso l'altra ragazza.
Come faceva a restarsene
così imbambolata?
"Ormai è come da repertorio. Serve da buon auspicio per una
lunga e duratura carriera ninja."[*]
"Oddio, bisogna fare sempre come vuoi tu. Suvvia, e dì
questa benedetta domanda"
Si concentrò un attimo, ispirando profondamente e annullando
qualsiasi espressione precedente.
"Qual è il vostro gruppo sanguigno?" domandò
senza troppa convinzione la parte bianca.
Una lunga pausa. Happyaku non sembrò destarsi dal suo
sguardo ebete.
"0 positivo,credo" rispose distrattamente Rika, tutta intenta a capire
cosa fosse successo alla sua amica.
"Perché.." aggiunse il bicolore.
La sillaba si allungò su un sorrisetto diabolico.
I denti appunti spiccarono sulle labbra sorridenti che
rispecchiavano l'intensità dello sguardo.
Rika fu percorsa da un brivido.
Non solo sembrava che pregustasse
solo il momento di mangiarle, ma Happyaku era arrossita fino alle punte
delle orecchie.
Ma che cavolo di gusti!
L'uomo sembrò un po' in disappunto, ormai stava diventando
troppo vecchia la battuta, forse.
"Tocca a me! Tocca a me!" una voce squillante sembrò
riscuotere Happyaku dal torpore che l'aveva inondata.
"Non vorrete prendere il posto a Tobi che è un bravo
ragazzo? E
voi siete delle brave ragazze,vero?" sotto il tono sereno le due
percepirono chiaramente una profonda nota di minaccia.
Erano lì per
cosa, allora?
"Non sarà mai il tuo posto, impiastro.Vai a buttarti
giù da un burrone, un" lo apostrofò
dall'altro lato del tavolo
Deidara.
Che cattiveria,
non poté che pensare Rika, aggiungendo che forse un po' se
lo meritava.
Forse anche
più di un po'.
"Tobi, questo non è il momento. Per questo ci
sarà tempo dopo" lo ammonì Pein.
"Cosa!?" esclamò incredula Happy.
Ma questi erano tutti
sani di mente?
"Qui nell'Akatsuki crediamo che la competitività sia un mezzo di
sviluppo e di cooperazione", si sentiva benissimo che l'aveva imparata
a memoria.
Infatti tutti gli altri
sembravano alquanto perplessi.
Come se non fosse mai esistito nulla del genere nella loro Associazione.
"Tobi ha finito!"
"Imbecille, come se non si fosse capito!" Questo era sempre Deidara.
"Poiché io sono il Leader e prossimamente il Dominatore di
tutto
il Mondo[*], tocca a me l'ultima domanda"
In risposta a questa
rivelazione un coro di disappunto si erse tonante dai
rimanenti nella sala.
"Ma chi si crede di essere questo qua!?"
"Non era una domanda sola, eh?"
"Tobi , vuole fare anche lui un'altra domanda"
"Silenzio!"
Prese fiato per calmarsi. "Perché volete entrare nel
Grande Akatsuki?". la voce regale risuonò forte e chiara
nella
stanza, facendo mettere sull'attenti le sue ragazze.
"Veramente, siamo venute qua perché c'è arrivata
quella lettera"
"Non sapete cosa è l'Akatsuki!?"
"Uhm, no. E' tanto importante?" disse innocentemente Happyaku "Se vuole
possiamo fare qualche ricerca".
Le spalle di Pein si afflosciarono, lo sguardo si abbassò
per
guardare mestamente il foglio che aveva davanti.
"Va bene così.
Potete andare" concluse con una voce che aveva perso tutta la
baldosità e l'orgoglio che l'aveva contraddistinta.
Sembrava
davvero depresso!
Non ci vollero che pochi minuti per uscire dall'edificio, diventato
rosato per il sole che stava calando al di là delle colline.
Quanto tempo le avevano
tenute là dentro?
"Come ti è sembrato l'intervista?" Happyaku
respirò profondamente l'aria fresca della sera.
"Chissà cosa volevano"
"Speriamo che non ci prendano. Non credo di essere giusta per le loro
aspettative" Guardò mogia il pavimento di ciottoli ai suoi
piedi, probabilmente stava pensando al quel tizio dalla doppia
personalità.
Che brividi!
"Già" concordò l'amica.
"Che si fa ora?"
"Andiamo a mangiare i dango"
"Ho una voglia di dolce"
"Sei depressa perché non vedrai più la tua bella
piantina?" domandò maliziosa la bionda.
"Cosa stai dicendo!?" sbottò un po' arrossita la brunetta.
"Vergogna, eh?" cercò di passarle il braccio tra le spalle
ma
Happyaku le sfuggì dalla presa per fare uno scatto in avanti.
"Chi arriva per ultima, paga!"
"Ma non credo proprio!"
"Bye bye!" ridacchiò Happyaku prima di correre in avanti ed
essere inseguita dal Gatto.
*Commentini*
Asterisco num.1: Per chi non lo sapesse, nel terzo Data book di Naruto
si svela il villaggio di provenienza di Hidan. Ossia Il Villaggio delle
Calde Primavere,
un villaggio la cui economia
era tutta basata sul turismo delle sorgenti di acqua calda.
[Prossimamente fanfiction a tema u.ù° Aspettatela.]
Asterisco num.2: Beh, in genere sono le persone reali a creare pairing
sui personaggi di anime e manga, e non il contrario. XD
Asterisco num.3: "Kakuzu-chan" vi ricorda qualcosa?
Asterisco num.4: Questo è il ragionamento di Happyaku.( Io
voglio conoscere gente mancina >.< nd.Happy)
Aostorofo num.5: Da bambina cresciuta tra ragazzi, da giovane in
un'organizzazione di soli uomini, è naturalmente attratta
dall'universo femminile rimasto sempre lontano causa mancanza di
"materiale primario". E' quindi naturale che in una situazione del
genere voglia delle amiche con cui sperimentare le sue elucubrazioni
mentali su "cosa fanno le ragazze". Da notare che le sue idee sono
alquanto assurde. ( La definizione sembra presa dal National
Geographic).
Asterisco num.6: Ma siamo sicuri che sia stato Tobi a colorare
le unghie di Deidara, una per colore?
Asterosco num.7: Tendenze nel senso di tendenze sessuali, la nostra
cara Konan non è tutto quel Tenshi (ossia Angelo) che vuole
dimostrare. E
inoltre, è un argomento di cui sicuramente non parla con i
ragazzi dell'Aka.
Asterisco num.8: L'auspicio di Zetsu consiste nell'augurio di una lunga
vita, carriera da ninja. Ossia di non morire e quindi
finire nella sua pancia.
Asterisco num.9: Alla faccia della megalomania, già prima di
esserlo si autoproclama, e la cosa più sconvolgente
è che
ci crede davvero. Anche se con un branco di sottoposti come
l'Akatsuki davvero è un Dio della pazienza.
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