È DIFFICILE DIRE
“TI AMO”?
Bo sospirò
leggermente.
Era andato a
letto da almeno due ore e non aveva ancora chiuso occhio.
Luke dormiva
beatamente nel letto parallelo al suo, mentre lui aveva già
trovato parecchi motivi per alzarsi e fare avanti e indietro dalla
propria stanza al resto della casa, quindi decise, per evitare di
svegliare Luke , o Daisy o lo zio Jesse, di uscire, in veranda.
La porta emise
un fastidiosissimo cigolio.
Aveva promesso
allo zio di sistemarla, ma l’aveva completamente dimenticato!
“Lo farò domani mattina”
pensò, facendo spallucce.
Si sedette sui
gradini ed guardò il cielo.
Le stelle lo
illuminavano come tante candele su uno sfondo di velluto blu, uno
spicchio di luna birichino faceva capolino da lontano e
l’aria era calda e umida e profumata.
“Sembra che
tutti sappiano cosa fare…tutti tranne me…Sono
sicura che ci sono decine, migliaia di animaletti là fuori,
nel bosco che fanno l’amore, e ci sono uomini e donne che
dormono insieme e ragazzi e ragazze che si piacciono,
s’innamorano e non hanno alcun problema a riguardo!
D’altronde
l’amore è la cosa più naturale del
mondo!
Da che mondo è mondo
nulla è mai stato così semplice e, allo stesso
modo, così difficile……”
Bo, immerso
nelle proprie fantasticherie, trasalì, quando, pochi minuti
dopo, la porta cigolò alle sue spalle.
“Questa
porta fa troppo rumore! Voi ragazzi dovreste sistemarla! -
sussurrò Daisy, poi, sorridendo alla vista del cugino
aggiunse - Ehi, che ci fai fuori a quest’ora e tutto
solo?”.
Bo indossava
una vecchia t-shirt, dei pantaloni scuri, aveva i capelli spettinati e
l’aria sconsolata.
“L'aggiusterò
domani mattina” rispose Bo, riferendosi, ovviamente alla
porta, e cercando di eludere la domanda della cugina.
Daisy si
sedette accanto al cugino, stupita di vederlo così restio a
parlare.
Bo era un
ragazzo estroverso e, solitamente, non aveva alcun problema a
chiacchierare su qualsiasi argomento.
“Sono
stato io a svegliarti?” le chiese
“No,
non sei stata tu, tranquillo. Avevo sete, sono andata in cucina e ti ho
visto dalla finestra – rispose lei - Cosa ti spinge a stare
qui tutto solo con quell’aria pensierosa? Ti va di
parlarne?”
Bo
continuò a guardarsi le mani, come se non le avesse mai
viste, prima d’allora, quindi borbottò:
“Haley
mi ha detto ti amo” oggi.
“Oh
- esclamò Daisy (Haley era la ragazza con cui suo cugino
usciva da qualche tempo e che, evidentemente, si era innamorata di lui)
– Come mai non ne hai parlato con Luke?”
“Veramente
avevo intenzione di non parlarne con nessuno….”
Ammise Bo, sottovoce.
Daisy non
aveva mai visto il cugino in quello stato; nessuna delle ragazze con
cui era uscito gli aveva fatto quell’effetto!
“Cosa
c’è che non va in me? Non credo sia tanto
difficile dire ti
amo….no?” chiese lui.
Prima che
Daisy potesse ribattere la porta cigolò ancora e Luke
comparve alle loro spalle.
“Che
ci fate qui voi due? Dovreste essere a letto e non
chiacchierare qui fuori come due comari davanti ad una tazza
di the ! Finitela di fare tutto questo baccano o sveglierete anche lo
zio Jesse! E, Bo, non dovevi sistemare la porta oggi? ”
borbottò Luke.
“Ehi!
Hai la luna di traverso per caso? ” rispose Bo, indirizzando
un’occhiataccia al cugino.
“No,
ma solitamente di notte preferisco dormire…”
dichiarò Luke, sedendosi accanto a loro.
Notò
immediatamente il visetto pensieroso di Daisy e le chiese
“Qualcosa non va principessa?”
“No,
stavamo solo chiacchierando…” rispose lei.
“ In fondo Luke
è il maggiore, ha più esperienza di noi in queste
cose… - pensò Daisy – saprà consigliarlo
senz’altro meglio di me….Io…cosa posso
dire? Che ho sentito una malinconia infinita quando Enos è
partito per l’accademia e non so nemmeno
perché…visto che io e lui siamo solo due ottimi
amici……… Non so nemmeno io
perché ci penso ora….Non è certo per
amore che non riesco a
dormire….solo…che Enos mi è
mancato , gli sono affezionata e vedermelo sempre intorno è
la cosa più naturale del mondo….E abituarmi a
vivere senza di lui……è stato
più difficile di quanto
pensassi……”
Daisy non
sapeva che lo zio Jesse , vedendola insolitamente triste e capendone il
motivo, meglio di lei aveva esplicitamente proibito
ai ragazzi di stuzzicarla per il suo rapporto con
Enos
“Haley
mi ha detto ti amo” oggi”
ripeté Bo, senza guardare in faccia il cugino.
Luke sorrise,
sotto i baffi.
“Era
normale che succedesse, prima o poi” gli disse,
tranquillamente.
Bo non
sembrava sentirsi meglio.
“Non
mi siete di grande aiuto, voi due!” si lamentò.
Luke
ripensò alla prima, all’unica volta in cui era
capitato a lui di dire ti amo.
“Luke ti
amo”
La voce di
Danielle era un sussurro leggero e carezzevole. I
lunghissimi capelli biondi della ragazzi sparsi sul suo petto dopo aver
fatto l’amore per l’ultima volta nella stanza di un
albergo di quart’ordine che a loro sembrava un angolo di
paradiso…
Luke la
strinse a sé.
“Anch’io
ti amo Dani” aveva risposto, chiudendole la bocca con un
lungo bacio, prima che lei potesse dire qualcosa.
Impudica
e bellissima come una dea Danielle si alzò dal letto
“Sei
un bugiardo Luke Duke! Dici di amarmi ma vuoi che me ne
vada!” aveva gridato lei.
“Per
favore Danielle, ne abbiamo già parlato, ti giuro su tutto
quanto ho di più caro al mondo che ti amo più
della mia stessa vita e che se le cose fossero
diverse……” Luke cercò di
calmare la rabbia della ragazza, senza però
riuscire a distogliere lo sguardo dai suoi seni.
Quella donna
lo faceva impazzire!
Era
l’unica in grado di tenergli testa dentro e fuori dal letto!
Ma era la
fidanzata di Fred Tennyson e – che Dio avesse
pietà di tutti loro - Fred era il suo migliore
amico laggiù, in Vietnam e lui non avrebbe mai rubato la
donna di un amico!
Lui e Danielle
erano diventati amici e si erano innamorati durante il periodo in cui
Fred era stato dato per disperso; credevano fosse morto, ma ora lui
stava per tornare a casa e Luke non si sarebbe mai fatti trovare nel
letto con la sua fidanzata!
“Dirò
tutto a Fred!” gridò Danielle, tra le
lacrime.
“Fallo,
se vuoi, ci odierà entrambi. Non potremmo mai costruire la
nostra felicità sulla disperazione di una persona a cui
entrambi teniamo così tanto”
“Ma
io ti amo!” aveva ripetuto lei.
“Anch’io
ti amo, ma….Se io fossi in me non ti chiederei di andarmene
e di dimenticarmi….anzi non ci penserei due volte, ti
trascinerei qui su questo letto e faremmo l’amore ancora e
ancora, fino a non poterne più….poi ti
costringerei a seguirmi davanti ad un prete, prima che tu possa capire
che non sono degno di te, e saresti mia per la
vita……ma non posso, non posso
farlo……non riuscirei mai più a
guardarmi allo specchio! Non saremo noi a distruggere Fred, Danielle,
so che anche tu lo ami!”
“Ma
amo anche te! Accidenti Luke! Quante volte dovrò ripetertelo
ancora perché tu mi creda???!!!!”
Era finita:
Danielle
era tornata da Fred e lui ad Hazzard, conservando quella storia nel
proprio cuore.
Solo il
pensarci gli faceva sentire un dolore sordo nel petto.
E ora Bo stava
vivendo la stessa cosa.
Luke non
riusciva a trattenere un sorriso al pensiero che il suo fratellino
(perché era così che lo considerava, da sempre)
stesse sbattendo, per la prima volta, il muso contro l’Amore.
“Cosa
vorresti sentirti dire?” gli chiese.
“Non
lo so…Magari cosa devo fare?” tentò Bo.
Fu Daisy
stavolta a ridere, apertamente.
“Fosse
tanto semplice! Il fatto è che nessuno lo sa! Sei tu che
devi sentire che fare, ascolta il tuo cuore…- gli
disse poi, dolcemente – alcune volte si dice ti amo a chi non
lo merita e non lo si dice, invece, alla persona
giusta….”
Bo si strinse
la testa fra le mani; si sentiva più confuso che mai.
“Ma
sbagliando s’impara?” chiese improvvisamente.
Si fidava
ciecamente dei suoi cugini; Luke si era preso cura di lui per
tutta la vita, non poteva certo lasciarlo solo in un momento tanto
importante!
“Francamente
non lo so” ammise Daisy , ed entrambi guardarono il cugino
più grande.
Luke
capì che si aspettavano una risposta.
“Con
l’età si diventa più furbi e si capisce
più in fretta che l’Amore, quello vero, non capita
tanto spesso come si pensa….” Disse.
Bo
guardò il cugino e fece una buffa smorfia.
“Ti
stai arrampicando sugli specchi!” ribatté
“Io
torno a letto, ragazzi…Ho sonno e domani devo alzarmi
presto” dichiarò Daisy, alzandosi.
Baciò
Luke sulla guancia e Bo sulla testa “Sono sicura che te la
caverai, cuginetto. Sogni d’oro”
I ragazzi la
guardarono rientrare in casa, poi Bo chiese a Luke.
“Tu
sei mai stato innamorato?”
Luke
sospirò, poi rispose
“Una
volta ed è finita.
Ok:
non ne ho mai parlato con nessuno e se ti lasci scappare anche una sola
parola davanti a chiunque giuro che ti uccido, chiaro?
Danielle era
la fidanzata di un mio amico, laggiù in Vietnam. Quando lui
è stato dato per disperso noi abbiamo passato dei mesi
terribili. Ci siamo consolati a vicenda, siamo diventati amici e poi
amanti.”
“Per
questo non sei tornato direttamente qui, a casa, dopo la guerra? E
perché è finita?” domandò Bo.
Luke
annuì, prima di dichiarare
“Fred
è tornato a casa, grazie al Cielo”
Bo
capì che dietro quella semplice affermazione c’era
di più.
Conosceva suo
cugino. Luke aveva una rettitudine ed un senso dell’onore
troppo alto per costruire la propria felicità sulla
sofferenza di qualcun altro.
Aveva
preferito farsi da parte.
“Credo
di avere le idee più chiare, ora. Io ed Haley siamo stati
amanti, magari anche amici, ma io non sono innamorato di lei”
disse Bo
Luke fu
lievemente colpito dalle parole del cugino.
Non immaginava
che avrebbe ammesso una cosa del genere con tanta
semplicità. Aveva diciotto anni, da lui non si aspettava
certo l’astinenza, ma aveva sempre pensato che se avessero
affrontato l’argomento sarebbe stato in maniera diversa.
“Devi
dirglielo” dichiarò.
“La
perderò” ribatté Bo.
“Probabilmente
sì, ma devi comunque essere onesto. Non credo ti piacerebbe
essere preso in giro, no? Credimi: nemmeno ad Haley piacerebbe. Magari
soffrirà un po’ all’inizio, ma poi
capirà” rispose Luke.
I due ragazzi
tacquero per un attimo e, nel silenzio, la porta cigolò alle
loro spalle.
“Che
ci fate voi due qui fuori? – chiese lo zio Jesse, guardando i
nipoti che sedevano sui gradini della veranda – Bo non dovevi
aggiustare la porta?”
“Lo
farò domani, zio, sistemerò tutto”
rispose Bo, alzandosi e strizzando l’occhio al cugino, in
segno d’intesa.
Il giorno dopo avrebbe sistemato ogni cosa, o per lo meno ci avrebbe
provato.
Ho scritto questa storia
"di getto", solo per divertirmi.
Spero che piaccia anche a
chi la leggerà e a chi, magari, lascerà un
commento.
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