Il mare è in subbuglio, le navi che circolano in questo
momento attorno a noi sono immerse nella tempesta. Pinguin e Orca,
corrono avanti e indietro per i corridoi, disturbando la nostra
pacifica lettura; ti alzi e lasci la stanza per sgridarli del loro
comportamento infantile e bambinesco, ordinando, tra l'altro, a Jean
Bert di controllare il sottomarino.
Rientra nella vuota e grigia camera e si risiede sulla scrivania, dando
modo anche a me di sedermi sulle sue gambe, ora che non è
più così vicino al tavolo.
Mi giro verso di lui, ha lo sguardo serio e freddo, un braccio
appoggiato sul tavolo, con la mano chiusa a pugno sulla quale poggia la
sua fronte, mentre l'altra tiene il libro e gira le pagine quando lui
ha completato la lettura.
"Sei così apatico Law..."
Lui non mi sente e continua a concentrarsi sul libro, decido di
leggerlo anche io e osservo le diverse figure, cosa rappresentano tutte
quelle lettere insieme?
Fa scorrere un pò di pagine, sottotilinea alcune cose, per
esempio sul alcune malattie con cure precise e dettagliate, e poi
chiude il libro.
Si alza, rischiando di farmi cadere, si dirige verso la libreria e
ripone il libro.
Fa passare la tatuata mano sul resto dei polverosi libri e ne prende un
altro.
Si siede di nuovo al suo posto e non mi da il tempo si sedermi
nuovamente sulle sue gambe.
Gonfio le paffute guance e, trovato un appiglio per il piede sulla sua
sedia, riesco a sedermi sulla scrivania e leggo il titolo della
copertina, è un libro su medicina avanzata, vi sono formule,
nomi e altre cose strane su questa materia, vuoi diventare come il tuo
papà? O forse no?
Scendo dalla scrivania e faccio un giro per la stanza, è
piccola, grigiastra e un pò triste.
Vedo sul letto il tuo cappello maculato, lo prendo, mi nascondo e lo
provo, mi sta grande e mi scappa una risata.
Ti sento chiudere il libro e alzarti bruscamente, mi hai sentito?
Mi nascondo sotto il letto e ti osservo camminare tranquillo per la
stanza. Sei cresciuto così tanto...
Ti vedo guardarti attorno e solo li ricordo che io posso uscire allo
scoperto senza problemi.
Ti passo di fronte, ti saluto, ma tu non rispondi. Non mi vedi. Non mi
puoi vedere.
Allora ti vengo incontro e ti abbraccio, ti arrivo a malapena al bacino.
Ridacchio un pò e vedo la tua mano appoggiarsi dove sono io.
Io ti stringo e ti vedo sorridere leggermente.
Non capisco cosa senti, non dici niente.
Senti caldo?
Ti do fastidio?
Mi sto per staccare da te e tu non batti ciglio, ma già mi
manchi e così mi riallaccio a te.
"Mi manchi troppo Law..."
Sussurro, quasi piangendo.
Tu sei sempre lì, fermo, quel sorriso se ne andato dal suo
viso e ora hai sempre la tua espressione seria.
Ti vedo avvicinarti al muro e sederti un attimo lì.
Non mi aspetto di vederti piangere ovviamente.
Resti serio e fissi di fronte a te.
Vengo lì e mi siedo anche io.
Appoggio la mia mano sulla tua e sorrido.
Che bello sentire ancora il tuo calore.
Non potrò restare per molto, lo so.
Ho disubbidito ancora ai miei genitori, avevo promesso loro che non
sarei scappata e invece eccomi qua.
Tra un pò dovrò andare, sento chiamarmi.
Mi alzo e ti lascio la mano, non so se potrò tornare.
Sei diventato meraviglioso.
Sei cresciuto fisicamente e caratterialmente.
Avrò tante cose da raccontare ai miei genitori.
O dovrei dire i nostri?
Bè ora basta, la sto tirando per le lunghe.
Questo non è un addio, è solo un arrivederci...a
presto Law...
"A
presto...Lamy"
Note
autrice:
Ok allora sono 00:04 del 12/06/15, ho sonno, a un mio amico gli si
è rotto il cellullare e io sono qua a scrivere cose a caso.
La storia non doveva essere così e quindi credo che presto
la cancellerò, io provo a pubblicarla, come va va.
Notte :)
|