Titolo: #3:
L'inverno più freddo
Introduzione: Metti da parte tutto il marcio,
ma non basta. Non basta mai. Cammina con cautela, ma prima o poi il
ghiaccio si spezzerà.
"Perché
piangi?"
Scuote la testa, senza
mai fermarsi. Deve giungere in Caserma, indossare la sua divisa, e
tornare alla normalità. Perché tutto è
normale e come prima. Lui lo sa.
Genere:
Drammatico
Rating:
Giallo
Avvertimenti:
Nessuno
Personaggi: Matthew
Casey, Kelly Severide, Leslie Shay
Coppie: Slash
Declaimer: I
personaggi non mi appartengono e il loro uso non è a scopo
di lucro.
Nota:
Lo ammetto, mea culpa, questo pezzo è piuttosto
triste, sì. Siete avvertiti.
Ax.
L'inverno
più freddo
Dicembre
Mentre fuori piove, incessantemente, dentro quelle
mura il fuoco è ovunque. Come un mare di onde furiose,
percorre tutto il corridoio, a un soffio dalla sua testa. Kelly, curvo
e attento, scandaglia ogni angolo. La sua voce è attutita
attraverso la maschera, mentre continua a riempire i polmoni di
ossigeno e urlare "Vigili del fuoco! Rispondete!"
Avverte il fruscio del corpo di Capp che gli passa
accanto, il fumo denso che li avvolge, il calore che fa sudare le dita
sotto i guanti. Eppure tutto sembra distante e il suo corpo solo una
macchina fredda.
Sfonda una porta con pochi calci.
Crack!
Il fuoco è ovunque. L'appartamento somiglia
all'anticamera dell'Inferno. Caronte deve essere lì da
qualche parte ad attendere la sua clientela. Kelly sente di essere lui
il prossimo.
"Severide! Di qua!"
Segue la voce di Capp come un faro tra le fiamme.
Si volta un attimo e lo vede: Matt è
lì, chino come lui, l'ascia in una mano e l'altra che scuote
l'aria per orientarsi. Si guardano attraverso la maschera e Kelly ha
l'impressione che stia sorridendo.
"Aiutami, tenente!" chiede Capp.
Il corpo del ragazzo viene sollevato facilmente. Kelly gli
afferra le caviglie, mentre la voce di Boden, più ansiosa
del solito, ordina loro di uscire. Kelly ha bisogno di sapere che Matt
sta bene, ma per quanto si guardi attorno non lo trova.
Matt non c'è.
Deve essere già uscito. Certo, è
già fuori, sano e salvo, a gettarsi un'intera bottiglietta
sul capo. Non lo ha mai ammesso con nessuno, ma Kelly sa che Matt non
sopporta bene il caldo. Ironico, no?
"Dov'è Casey?" chiede appena tolta la maschera.
Nessuno gli risponde. Sguardi imbarazzati saettano da un
vigile all'altro.
"Kelly, lo sai" dice Boden.
No. Lui non sa, non vuole sapere.
Dov'è Casey?
Shay gli posa una mano sulla spalla. Ha gli occhi lucidi.
Gennaio
Nevica, ma non è una neve gentile che scende
fluttuando sulla fronte. Kelly tira la zip della giacca, chinandosi
sotto il peso di piccoli pugnali gelidi lanciati dalle nuvole
lassù. I suoi scarponi incespicano sui marciapiedi
ghiacciati, ai bordi dei quali piccoli cumuli di nevischio sporco
vengono calpestati e trascinati per il mondo. Metti da parte tutto il
marcio, ma non basta. Non basta mai. Cammina con cautela, ma prima o
poi il ghiaccio si spezzerà.
"Perché piangi?"
Scuote la testa, senza mai fermarsi. Deve giungere in
Caserma, indossare la sua divisa, e tornare alla normalità.
Perché tutto è normale e come prima. Lui lo sa.
"Non sto piangendo, idiota. È la dannata neve."
La risata gli trafigge il cuore come uno stalattite. Girando
nella carne, brucia per quanto è freddo.
Improvvisamente, pensa a tutto quello che potrebbe dirgli. Si ferma e
volta il capo. Destra, sinistra...non c'è nessuno.
"Matt...?"
Scuote la testa, ancora, e si incammina. La Caserma
è in fondo alla strada, la vede. Tutto tornerà
normale.
Febbraio
La luce nell'appartamento si è spenta di colpo.
Ha fluttuato un paio di volte, accendendo e spegnendo uno sguardo di
sorpresa negli occhi di Shay. Poi il buio.
"Dannato generatore" mormora la bionda, sbuffando.
La sua voce gli arriva distante, come se lui si trovasse in
una bolla sospesa chissà dove.
"Deve essere la tempesta" continua a dire, sempre
più lontana. Eppure Kelly sente il suo ginocchio contro il
proprio, seduti sul divano. "Perché il generatore
d'emergenza non si attiva?"
Lontana...sempre più lontana.
Qualcosa gli sfiora il braccio. Dita gentili sulla sua
spalla bruciano attraverso la stoffa. Sente il marchio sulla pelle
anche quando si allontanano per posarsi sul suo petto. Il respiro caldo
gli sibila nell'orecchio e lui chiude gli occhi, anche se non fa
differenza. Sente il corpo di Matt vicino al suo, in ogni suo dettaglio.
L'odore di lamponi del suo docciaschiuma.
Il pizzichio della sua barba di un giorno o due, mentre i
peli biondi cominciano a diventare un po' più soffici.
Il calore della sua pelle in contrasto con la punta del
naso, sempre un po' più fredda.
"Kelly?"
Apre gli occhi, perché quella voce è
troppo vicina, e non è di Matt.
La luce è tornata e ora inonda il viso contratto
di Shay, preoccupata e spaventata.
"Matt è morto, Kelly. A Novembre" dice lentamente
Shay, con cautela.
La bolla è scoppiata e ogni cosa è
troppo vivida, troppo reale.
Kelly sente le lacrime sulle labbra, che si muovono alla
ricerca del suo nome.
Matt.
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