L'angolo dell'autrice
Hola minna!!
Allora, questa one shot è in realtà
composta da più storie.
Girovagando nella rete alla ricerca di ispirazione, ho scoperto che siamo nel
pieno della Fairy Tail Side Characters Week (l'ho trovata su Tumblr) e quindi ho
pensato di scrivere qualcosa, di dar spazio a personaggi che nel bene o nel male
mi hanno emozionata e/o colpita. Premetto che i grandi assenti sono Azuma, che
se l'è giocata fino all'ultimo secondo con Zancrow per il terzo prompt, e
Kagura.
I prompt sono scritti all'inizio di ogni
drabble o flash fic, accanto al nome del personaggio.
Spero che vi piaccia!
Un abbraccio a tutti,
Matrix
Magic
– Racer
La sua infanzia non era stata felice.
Costretto a lavorare, severamente punito, Sawyer pensava che i
giorni trascorressero troppo lenti e sognava di scappare. Per farlo, però,
avrebbe dovuto essere veloce e lui, purtroppo, non lo era abbastanza.
La risposta ai suoi problemi, in realtà, era semplice e si palesò, un giorno,
nella figura di Brain: la magia.
Quando Sawyer dovette scegliere quale magia apprendere non ebbe dubbi. Voleva
scappare. Voleva essere libero. La magia lo trasformò in Racer.
Laughter
– Roubaul
Roubaul a volte temeva di non farcela:
il suo corpo era praticamente morto, aveva visto la sua gente, i Nirvit,
uccidersi senza alcuna pietà, era vecchio e doveva tenere in piedi un enorme
incantesimo d’illusione ventiquattr’ore al giorno. A volte temeva che
prendersi cura di Wendy fosse l’impresa più grande in cui si fosse imbarcato.
E si domandava se fosse giusto illuderla, se lei non meritasse di crescere a
fianco di persone reali. Si domandava come avrebbe fatto a raccontarle la verità,
un giorno.
Poi la sentiva ridere gioiosa con le illusioni da lui create: se da un lato era
triste perché tutto era finto, dall'altro lato non c'era nulla di più vero
della felicità della sua bambina e così si rispondeva che sì, tutto quello
che stava facendo aveva un senso. Che la sua stessa vita ne aveva uno.
Lessons
learned the hard way – Zancrow
Zancrow credeva di essere invincibile e
credeva che questo giustificasse ogni suo comportamento arrogante e cattivo.
Invece quella maledetta isola stava mettendo in ginocchio tutte le sue certezze.
Era stato sconfitto da quel drago senza cervello di Salamander.
Forse avrebbe dovuto essere meno arrogante e non sottovalutarlo.
Poi aveva scoperto Meredy col corpo di Zeref e l’aveva accusata di tradimento
e aveva sfogato su di lei la rabbia che provava, raccontandole ciò che era
davvero successo quando era piccola, distruggendo ogni sua certezza.
Se prima di morire Zancrow ne avesse avuto il tempo, avrebbe riflettuto sulla
propria cattiveria ed arroganza, su come prima o poi lo avrebbero portato sul
fondo. Sfortunatamente, la lezione l'aveva imparata troppo tardi.
Favorites
– Rufus
Rufus era noto per la sua memoria, eppure non ricordava di aver mai visto nulla di simile: Titania
aveva appena trionfato su Pandemonium.
Fino a quel momento era stato convinto che la sua Gilda avrebbe portato a casa
l'ennesima vittoria, ben sapendo che era la favorita, ma dopo quella prova iniziò
a nutrire dei dubbi: c’era qualcosa, in Fairy Tail, che loro non avevano, ma
non riusciva a coglierla, non riusciva a comprenderla e, soprattutto, non
ricordava di averla mai osservata prima.
Poi si sforzò di scordare quei brutti pensieri: lui era di Sabertooth, era uno
dei favoriti e avrebbe vinto. Nessuno poteva sconfiggere la sua Magia.
The
best day – Aquarius
Forse era sempre stata troppo dura con
Lucy. Forse non avrebbe dovuto attaccarla indistintamente tutte quelle volte né
rivolgersi a lei tanto male. Aquarius stava bighellonando come ogni giorno nel
mondo degli Spiriti, domandandosi che cosa stesse combinando Lucy, certa che non
avesse ancora trovato un fidanzato. Sospirò, annoiata.
Poi sentì dei passi alle sue spalle e si voltò, trovandosi davanti Loki con un
sorrisetto furbo stampato in faccia.
- Che c’è? – gli domandò in modo
poco garbato.
- Sono riuscito a fare un accordo col Re
degli Spiriti. – spiegò quello. – Hai a disposizione un giorno intero per
tornare sulla Terra. -.
-
Tsk. – Aquarius mise su un’espressione seccata e tornò ad appoggiare
la testa sul proprio gomito. – Come se avessi voglia di rivedere quella
piccola stupida. Non vedi come si sta bene senza i suoi piagnistei? -.
Loki sorrise ancora di più e la lasciò
da sola. Solo a quel punto la Sirena sorrise, pensando che finalmente poteva di
nuovo tornare a discutere con la piccola peste bionda: quello sarebbe stato uno
dei giorni più belli.
Lucky
Charm - Kinana
Kinana si era impegnata molto in
quell’anno per apprendere un po’ di magia. Aveva scelto la Magia del Veleno
per sentirsi più vicina a Eric. E quel giorno avrebbe dovuto vedere proprio
lui. Mentre correva verso il giardino in cui si erano dati appuntamento era
tutta eccitata e il suo cuore fece una capriola quando lo vide seduto sotto un
albero, ad aspettarla.
Accelerò verso di lui, che si alzò in piedi e l’attese a braccia aperte.
Kinana si fiondò in quell’abbraccio ed Eric la strinse stretta.
“Amorevole” non era esattamente il primo aggettivo che le persone
associavano a Cobra, ma quando si trattava di Kinana la storia cambiava. Lei lo baciò
senza alcuna esitazione, felice per essere lì con lui.
Poi, quando entrambi ebbero bisogno di prendere aria, Kinana gli porse una
piccola ampolla viola con una catenina per appenderla al collo.
- Per te. – spiegò. – L’ho fatto
io, è uno dei miei primi esperimenti. Si tratta di un veleno rigenerativo.
Nella prossima missione, se sarai debole e stanco, bevilo: ti ridarà le forze.
E se lo finirai si riempirà di nuovo, da solo. – sorrise. – Sarà come un
portafortuna. -.
Cobra arrossì, intimamente felice che
Kinana avesse preparato per lui una delle sue prime pozioni.
- G… grazie. – alzò lo sguardo
dall’ampolla a lei e vide i suoi occhi esprimere felicità. Era bella, davvero
bella. Era lei la forza che lo spronava a far sempre di meglio. A tornare da
ogni missione. La baciò con rinnovata dolcezza per poi ringraziarla a fior di
labbra. – Sei tu il mio portafortuna. -.
Friends
– Lisanna
Quando lo aveva rivisto ad Edolas non ci
voleva credere: Natsu, il suo Natsu,
era davvero lì.
Aveva dato tutto per perduto, non credeva di poter tornare a casa. E invece era
proprio così che era andata: in men che non si dica era ritornata nella Fairy
Tail magica.
Eppure, qualcosa era diverso: sapeva che Natsu era andato avanti e che doveva
esserci una Lucy anche su Earthland. Ma c’era un’enorme differenza tra il
saperlo e il vederlo con i propri occhi. Natsu l’aveva trovata, era vero, e le
voleva sempre bene, ma era diverso. Comprendeva che non l’avrebbe mai sposato
e, lo ammetteva, le faceva male il fatto di non essere inclusa nel team Natsu.
Avrebbe voluto che fossero almeno un po’
più amici. Passare un po’ più di tempo con lui, aiutarlo, vivere delle
avventure insieme, senza un altro interesse dietro. Invece le cose erano davvero
cambiate e a volte Lisanna si domandava se loro due potessero considerarsi
ancora amici. Si era sentita trascurata.
Almeno fino a quella sera, quando sentì bussare alla porta.
- Vado io! – urlò ai fratelli,
scendendo le scale.
Quando aprì la porta si trovò davanti
proprio Natsu, con un gran sorriso.
- Ciao Lisanna! -.
- Ciao Natsu! - ricambiò lei il saluto,
sorpresa.
- Ti ricordi che giorno è oggi? - la
incalzò lui.
Lisanna era perplessa. Che giorno era?
Natsu non attese una risposta, togliendola dall’imbarazzo di una risposta
negativa.
- È il giorno in cui abbiamo trovato
l’uovo di Happy! – esclamò il Dragon Slayer, tutto contento.
Lei sussultò. Era vero. Sembrava una
vita fa.
- Aye sir! – Happy spuntò fuori da
dietro Natsu, sorridendo.
- Ti va di venire a festeggiare con noi?
- domandò Natsu, tendendole la mano.
Prima che potesse rendersene conto,
Lisanna aveva già unito la propria mano a quella dell’amico. Non poteva
chiedere di meglio.
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