A snow city

di Roberta_redrose
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Quando mi svegliai, dalle finestre entrava poca luce. Stropicciai gli occhi e mi sedetti sul morbido materasso. Mi guardai attorno. Tutto era come lo avevo lasciato l'ultima volta. Allora mi alzai e mi diressi verso l'armadio. Volevo fare una passeggiata. Cercai dei vestiti più pesanti e mi misi degli scarponi neri. Quando uscì dalla mia stanza, sentii della musica provenire dalla camera accanto. Feci finta di niente e mi recai all'esterno, salutando Charlie, la receptionist. I lampioni erano già accessi ed erano solo le cinque del pomeriggio. Stava nevicando parecchio. Ma nonostante questo, feci una lunga passeggiata. Dopo poco decisi di entrare in un bar per bere una cioccolata calda. Quando mi sedetti al bancone mi venne incontro Harry, il cameriere dell'hotel. Gli sorrisi. «Oh, lavori anche qui?» chiesi, sconcertata. Lui rise fragorosamente. «No, no! Ero per strada e ti ho visto. Posso aggregarmi?» Si, un po' di compagnia non mi avrebbe fatto male. E quel ragazzo dai capelli ricci sembrava davvero simpatico! Quel pomeriggio parlammo tanto. Mi raccontò della sua famiglia in Inghilterra, del suo grande sogno, diventare un cantante e del suo lavoro come cameriere. Io come al solito, dissi che non c'era molto da dire sulla mia vita. Parlando di tutti i miei soldi, sicuramente, nessuno mi avrebbe più trattata come una persona normale. Discutevo spesso di questo con Sam, mio padre. «Sai, ho sentito dire che sabato sera ci sarà un concerto. Ti andrebbe di venire con me?» mi chiese Harry, sorridendo. Io lo guardai, mentre pagai il conto al barista. «Solo se mi canterai una canzone. Ora!» dissi, invitandolo a cantare una canzone per me. Così fece. Cantò la mia canzone preferita, Feel di Robbie Williams. Aveva una voce stupenda, era davvero bravo. «Be', in questo caso verrò.» Harry potrebbe veramente fare il cantante! Mi riaccompagna fino alla mia stanza, il cielo era diventato molto buio e io avevo paura di perdermi. In più scoprii che anche lui abitava nell'albergo. Poche stanze avanti alla mia. Ci salutammo. Questo pomeriggio ci eravamo scambiati i numeri di telefono, e, subito mi aveva mandato un messaggio. H: Carmen, domattina alle 9 vengo a prenderti. Andiamo a scuola insieme. Io gli risposi con un semplice "ok" è un "buonanotte". Quel ragazzo era molto dolce. Ci conosceva da appena un giorno e fin da subito si era preso cura di me. Aveva davvero il cuore d'oro. Qualcosa distolse la mia attenzione dai miei pensieri. La musica che proveniva dalla stanza accanto era veramente alta. Così, decisi di bussare alla porta per far finire quel trambusto. Dopo qualche minuto, mi trovai davanti un ragazzo dagli occhi color nocciola. Doveva essere Justin. Puzzava di alcool. «Cosa posso fare per te?» disse, quasi cadendo. Il biondo non si reggeva in piedi. Gli spiegai il motivo per cui ero venuta. «Perché dovrei abbassare la musica? Neanche ti conosco!» urlò, spingendomi fuori dalla stanza. Justin era davvero ubriaco. Così, decisi di lasciar perdere e tornai nella mia stanza. Anche se la musica era veramente fastidiosa, non so come, sono riuscita ad addormentarmi.




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