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da ritenersi intesa.
Il Grat si schianta inerte al suolo, accartocciandosi su se stesso dopo
aver agitato inutilmente in aria le sue zampe sottili. Ha una freccia
conficcata nell'occhio stretto e nero.
Salto giù dal muretto dal quale ho appena tirato e sollevo
il viso per far scivolare via dagli occhi i riccioli neri, che ho
dimenticato di legare.
Mio fratello Seifer mi guarda e annuisce con un veloce cenno del capo.
Dopo aver avuto la sua approvazione ritorno ad affiancarlo, passando
davanti alla prof.ssa Trepe senza degnarla di uno sguardo.
Vedo chiaramente che lei alza gli occhi al cielo, ma non può
proprio dire altro se non:
-Atra Almasy: passata-.
Certo che sono passata! Non ha visto il tiro che ho fatto? Di sbieco,
una visuale pessima quindi, ma centro perfetto. Ci mancava anche che
non passassi, pfui.
Seifer mi dà una gomitata amichevole proprio adesso,
intuendo, com'è ovvio per quel maledetto!, i miei pensieri e
mi fa un sorriso complice.
Faccio spallucce: vedremo come andrà la sua prova e poi ne
riparleremo!
La prof.ssa sta per chiamare il prossimo:
-Seifer Almasy: prova d'ammissione all'esame pratico SeeD-.
Hehe, adesso sono tutti affari suoi.
Mio fratello fa scivolare una mano sull'elsa del suo Hyperion e avanza
tranquillamente. Non sembra che stia per combattere, ma per prendere un
the con i suoi amici Grat...a cui, con grande amicizia,
spaccherà le gambine.
Basta parlare adesso, Seifer si è appena posizionato accanto
alla Trepe:
-Pronto- sussurra, concentrandosi e sguainando la spada, che poi
solleva sulla spalla destra. La prof.ssa indietreggia di qualche passo
e fa un segnale.
Dai cespugli sbucano i soliti tre Grat, dondolando sulle corte zampe.
Seifer fa uno sbuffo annoiato: come lo capisco! Devo dire che
combattere contro gli stessi mostri ogni singolo giorno è
una noia mortale.
Ciononostante mio fratello parte alla carica con la testa bassa:
trancia di netto un arto del primo Grat prima ancora che possa
sollevarlo per colpirlo, si piega e affonda il Gunblade nel corpo del
secondo, che stramazza al suolo. Poi, dopo essersi girato,
dà a quello azzoppato un colpo di taglio che sicuramente lo
farà morire dissanguato entro la fine della prova. Infine,
senza nemmeno voltarsi, solleva l'Hyperion dietro la spalla destra e fa
fuoco. Il terzo mostro, che si stava sollevando sulle zampe per
emettere i suoi fumi soporiferi, cade a terra di schianto.
Ma che cos...? Ha già finito? Non sembra essere passato che
un minuto! Forse due...
I due alunni dietro di me bisbigliano ammirati. Beh, c'è da
dire che quando Seifer combatte non si può fare altro che
rimanere a godersi lo spettacolo.
La Trepe sembra una statua tanto è impietrita dallo stupore.
Poi si riscuote e cerca di contenerlo, inutilmente, quando proclama:
-Seifer Almasy: passato-.
-Che novità- commenta lui quando mi è di nuovo
accanto, tenendo con aria schifata la spada ancora sporca del sangue
dei mostri. Ehi, quella è la mia battuta!
Gli rifilo una gomitata nelle costole per farglielo presente.
La Trepe dà una rapida scosa all'elenco, poi:
-Bene, direi che siete tutti sistemati e che per oggi è
tutto. Ci vediamo domani per l'ultima lezione prima dell'esame pratico-.
L'esame pratico...l'ultimo scoglio prima di diventare SeeD. Ho perso il
conto di quante volte Seifer ci abbia provato e questa sarà
la nostra prima volta insieme.
-Seifer, vedi di passarlo questa volta- lo derido. Lui mi afferra per
le spalle e mi sussurra, con la bocca a un centimetro dal mio orecchio:
-Pensa a evitare i favoritismi, Atra-.
Favoritismi?! Dove?!
Mi volto, cercando di capire cosa voglia dire. Lui mi indica qualcuno
con il mento.
-Squall Leoheart. Non ha sostenuto la prova, eppure per la Trepe
è passato come noi che abbiamo fatto il culo a quelle
bestiacce-.
C'è risentimento nella sua voce...come ogni volta che parla
di Squall, è chiaro.
-Che cosa te ne frega? - gli chiedo sollevando un angolo della bocca -
Tu sei passato-.
Il suo collo ha uno scatto nervoso. Ahi, questo gesto mi fa capire che
sto oltrepassando il limite. Un limite decisamente ridotto quando si
tratta di Squall, dato che mio fratello sembra dimostrare
più interesse per lui di quanto normalmente ne dimostri per
qualsiasi altro alunno del Garden.
Boh, io non lo capisco. Comunque non ho voglia di litigare con Seifer,
meglio starmene zitta e lasciare cadere il discorso.
Siamo rimasti al Centro d'Addestramento per il resto del pomeriggio,
insieme a Fujin e Raijin che ci hanno anche dato una mano ad assimilare
tutte le magie di cui avevamo bisogno.
Dopo la doccia e la cena, invece che andare subito a dormire per essere
riposati per domani, io e Seifer ci siamo ritrovati in camera sua a
fumare qualche sigaretta e a bere un po', dato che siamo molto
intelligenti.
-Sai Atra - mi dice, la sigaretta fra le labbra e gli occhi stretti per
proteggerli dal fumo - domani non credo proprio che ci metteranno nella
stessa squadra-.
Mi lascio sfuggire un sospiro mentre le mie dita corrono completamente
a caso sui tasti del suo pianoforte. Inspiro il fumo:
-Lo credo anche io. Noi non siamo degni di favoritismi-. Cavolo, potrei
evitare di ricordagli Squall quando per una volta non ci pensa? Mah, io
che non ci pensi anche adesso non lo credo proprio. Lui però
non sembra cogliere l'allusione, perché dice
improvvisamente, dopo una pausa che io ho riempito con qualche nota
suonata a orecchio:
-Però vorrei tanto vederti combattere, diamine-. Sollevo lo
sguardo dai tasti, sorpresa: non mi ha mai detto una cosa del genere!
Anche durante gli allenamenti lui si è sempre complimentato
con me per come combatto, ma non mi è mai sembrato essere
nulla di più della semplice constatazione: "è
sangue del mio sangue, ovviamente".
Intanto lui scoppia a ridere e poi finisce il contenuto del suo
bicchiere:
-Ho detto davvero una cosa così dal comune?- si stupisce,
cercando di dominare le risate che ancora lo scuotono per evutare di
svegliare il ragazzo che alloggia nella stanza accanto alla sua. Beh,
guardami negli occhi e vedi un po' tu, fratellone.
Picchietta il dito sulla sigaretta per farne cadere la cenere, poi
inizia a giocherellarci con la punta del mozzicone, senza badare al
fumo che sta salendo in volute a spirale:
-Sai che non mi piace essere sentimentale, e so che nemmeno a te fa
impazzire. Ma diavolo, tu sei mia sorella e io ti ho cresciuta da
quando siamo stati sbattuti in orfanotrofio fino a quando ti ho portata
qui. Ci separa solo un anno di vita, ma ho sempre avuto l'istinto
protettivo che a quanto pare è tipico di ogni fratello, che
sia più grande o più piccolo. E ora vederti
volare via mi fa male-.
Rimango seduta immobile sullo sgabello del pianoforte, l'indice sospeso
su un tasto bianco, il medio premuto su un tasto nero: non sto credendo
alle mie orecchie!
Mi volto lentamente per guardarlo negli occhi. Non mi importa che sia
buio, so dove sono idealmente e mi concentro su quel punto.
Cos'è Seifer per me che non possa essere riassunto nella
parola "tutto"?
Per tutti questi anni io gli sono sempre corsa dietro, l'ho imitato in
tutto e per tutto, sono cresciuta come la sua copia al femminile.
Ma come altro sarei potuta crescere se l'unico modello che ho avuto
davanti agli occhi ogni singolo giorno è sempre stato lui?
Lui mi ha spiegato cos'è il mare, che mangiare la sabbia fa
male oltre che schifo, che abbracciare gli alberi come faceva una
nostra compagna brunetta di orfanotrofio è una cosa da scemi
patentati, che piagnucolare come faceva un altro tizio biondo
insopportabile è una cosa da deboli.
Mi ha insegnato che il valore si dimostra con i fatti, che essere di
poche parole non è un difetto ma una qualità, che
fidarsi è un'idiozia, quindi non fidarsi è un
obbligo se non vuoi ricevere un calcio in culo ogni giorno della tua
vita. Chi meglio di me può dire che Seifer è
questo e altro da come appare agli altri?
Perché, come è solito dire lui, solo chi ti sa
comprendere e accettare tiene davvero a te. E se qualcuno ti accetta
per tutto quello che sei, o è tua madre o è tuo
fratello. O tua sorella. E per questo io sono l'unica, anche tra Fujin
e Raijin, a conoscere tutto di Seifer.
-Seifer - dico quindi al buio - io credevo di non averti mai dato
niente, se non fastidio. Credevo che vedermi volare via sarebbe stato
un sollievo per te-.
La sua risata soffocata giunge da un punto indistinto della stanza. Mi
sbaglio, forse? Perché sta ridendo?
Fuori la notte è limpida e silenziosa. Ed estremamente buia.
Sembra che le stelle e la luna si siano dimenticate di emettere tutta
la luce che possono, tanto sembrano prese dai nostri discorsi. Ed
è un fatto eccezionale che io e Seifer parliamo di queste
cose, quindi tutto il mondo deve per forza starci a sentire.
-Tu darmi fastidio? Ok, lo ammetto, non sarò stato il
fratello più paziente del mondo, ma tu sei il mio traguardo
più grande. In realtà ero io che non sapevo cosa
fare di te...non mi credevo capace di insegnarti cosa fosse meglio fare
o non fare. Mi sembrava più semplice lasciarti sola ad
affrontare la vita per vedere se saresti stata tentata prima dal bene o
dal male. E alla fine mi sono trovato davanti una donna matura, che
domani diventerà SeeD alla faccia mia e mi
abbandonerà qui in questo cesso di posto-.
Ma no Seifer, cosa stai dicendo? Scuoto la testa per fargli capire che
non lo lascerò da solo...sono un'idiota: come può
vedermi al buio? Ma quest'oscurità mi torna utile,
perché due lacrime mi stanno rigando le guance. Due dolci,
innocenti lacrime di commozione. Prima di rispondergli sarà
meglio che mi schiarisca la voce:
-Io non mi sono mai sentita abbandonata da te. Non avrei potuto
chiedere di meglio, davvero. Tu ci sei sempre stato, anche quando non
sapevi come comportarti. Anche quando avresti avuto di meglio da fare.
E' vero, domani potrebbe accadere di tutto, ma ci sarà
sempre qualcosa che mi riporterà a te Seifer,
perché a te devo tutto. Tutto. Tu sei tutto-
scandisco lentamente. Silenzio: per un bel po' il vuoto è
riempito solo dal buio e dal silenzio. Non avremo esagerato con i
sentimentalismi, per stasera?
In questo momento sento un rumore soffocato, poi un'imprecazione:
-Dannazione Atra, sto piangendo-.
Sto piangendo?!
-Stai dicendo sul serio?- gli faccio preoccupata. Mai, mai in
diciassette anni di vita ho visto mio fratello piangere. Né
di rabbia, né per un attimo di debolezza, né per
una delusione, né per la gioia. A dire il vero, non l'ho mai
visto nemmeno sorridere. Ma Seifer è come me, non esprime i
suoi sentimenti in un modo così futile come l'apparenza. Ci
basta cogliere il significato del nostro sguardo.
Ehm...effettivamente ora cogliere lo sguardo dell'altro è
una bella impresa. Ma Seifer che piange, io non l'ho mai visto...e non
mi piacerebbe nemmeno. Grazie, buio.
-Giuro. Porca miseria, devo aver bevuto troppo- impreca lui. Credo che
si sia capito che non sono una ragazza che ama le scene d'affetto, ma
sentire mio fratello che piange come un bambino mi sta facendo davvero
intenerire. Meglio che vada a consolarlo. Scivolo giù dallo
sgabello e mi siedo sul suo letto, cercando a tentoni la sua mano:
-Domani avrò un mal di testa atroce, porca...- continua a
lamentarsi, ma io, trovatolo nel buio, lo abbraccio di slancio. Il suo
corpo si irrigidisce, ma a me non importa un fico secco.
Sarà anche ubriaco, ma è più probabile
che abbia detto la verità. Di quelle cose non gli
è mai piaciuto parlare, nemmeno con me.
E in questo momento così prezioso, con Seifer fra le braccia
che trema come un bambino, lasciatemi rivolgere ancora un'occhiata alla
finestra...
Una nuvola ha coperto la luna. Nemmeno il mondo crede a ciò
che sta vedendo.
Come per dimostrarlo ancora di più, inizia anche a piovere,
come sul volto di mio fratello.
-Però è vero che non voglio perderti- mormora
lui, il suo respiro che mi solletica la base del collo.
-E non accadrà per nessuna ragione al mondo- gli prometto.
Lo giuro, lo giuro perché sarei persa senza di te. Se
qualcuno ti facesse del male...
Un lampo illumina la stanza come il flash di una fotografia. Dura un
attimo, ma riesco comunque a visualizzare il suo viso.
Seifer sta sorridendo.
Beh, è proprio la serata delle sorprese.
Mi sono appena svegliata e la consapevolezza dell'importanza di questo
giorno è come una doccia fredda. Mi ritrovo a sedere sul
letto con uno scatto e guardo fuori dalla finestra: cielo velato e
grigio. In realtà non è molto rassicurante, ma
chi se ne frega: oggi è la MIA giornata e darò
tutta me stessa per passare l'esame!
Speriamo che Seifer la pensi allo stesso modo e si impegni...a
proposito di Seifer, mi sembra così irreale che ieri sera ci
siamo detti tutte quelle cose...dovevamo essere proprio sbronzi. Io non
mi ricordo nemmeno di essere uscita dalla sua camera, di essermi
cambiata e di essere andata a letto. Questi buchi di memoria sono
inquietanti, davvero. E stavolta non posso nemmeno dare la colpa
all'utilizzo dei G.F.: mi sono sbronzata e basta. Dai, però
non ho nemmeno il mal di testa.
Cercando di ricordare, mi alzo e mi vesto con la solita uniforme
scolastica per andare a lezione.
Ah, stamattina mi sono preparata! Ehm...di solito mi sveglio alle nove,
l'ora in cui la Trepe inizia a fare lezione. D'accordo, sono una
ritardataria cronica, ma ci sono cose peggiori nella vita. Questo non
ha gravi effetti su nessuno (tranne che sulle rughe della Trepe quando
contrae il viso tutta rabbiosa), perciò me ne frego.
Ma oggi non posso proprio permettermi di arrivare in ritardo, che
diamine; devo comportarmi almeno in modo decente per dimostrarmi degna
del titolo di SeeD, quindi niente ribellioni.
Però mi sa che ho esagerato: non so se è
perché sono agitata o per altri arcani motivi, fatto sta che
la mia sveglia interiore è suonata troppo, TROPPO presto!
Sono le 7 e ho già terminato di prepararmi! Scusatemi, ma
dovrebbero promuovermi a SeeD solo per questo traguardo, hehe.
Figuriamoci se quello sfaticato di mio fratello è
già sveglio, con tutto quello che ha bevuto ieri sera
starà russando della grossa. Non mi arrischio nemmeno a
bussare alla tana dell'orso, preferisco andare in giardino a ripassare
un po', come ogni secchione che si rispetti.
E come ogni secchione mi perdo a cercare di memorizzare la differenza
tra un Herbia e un Elnoyle e quindi quando suona la campanella delle 9
io sono ancora qui a ripassare! Sono l'unico essere umano al mondo che
arriva in ritardo anche quando è in largo anticipo,
maledizione! E devo ancora andare a svegliare Seifer: chissà
perché ma ho il sentore che stia ancora dormendo.
-Seifer, datti una mossa! Non possiamo arrivare in ritardo proprio
stamattina!- lo chiamo nervosamente, tempestando di pugni la porta
della sua camera. Nessuna risposta.
Mi immagino già la Trepe che afferra il microfono
dell'altoparlante, così furiosa che le si è
scompigliata persino l'acconciatura impeccabile, e preme il pulsante
per darci una strigliata in diretta a tutto il Garden...
DLON-DLIN-DLEN!
Porca miseria, devo per forza essermelo immaginato!
«La studentessa Atra Almasy è attesa urgentemente
in infermeria. Ripeto: Atra Almasy si presenti immediatamente in
infermeria».
Beh, almeno non è per essere strapazzata dalla Trepe. A meno
che non abbiano già voluto prevenire.
Ma allora per cosa...? Chi...?!
In infermeria... improvvisamente la prospettiva della Trepe che mi fa
nera non mi sembra poi così pessima.
Perché forse ho capito il motivo di questa chiamata.
Mi si gela il sangue nelle vene.
Seifer.
Eccoci qui, questa è la mia prima fanfiction a capitoli e
spero che per ora vi piaccia! A dire la verità ho solo
deciso di narrare la storia di Final Fantasy VIII chiedendomi come
sarebbe stata se Seifer avesse avuto una sorella (lo so, ho una mente
malata), però è un esperimento che mi ha
incuriosito e mi ha spinto a mettermi alla prova. Ovviamente, essendo
la storia narrata proprio dal punto di vista del mio nuovo personaggio,
saranno tagliate alcune scene del videogioco in cui non sarà
presente, a favore di altre ideate da me.
Se avete letto la mia prima fanfic su Seifer e Squall noterete un
Seifer molto diverso da quello a cui siete abituati...mutamento reso
necessario quando si presenta un legame di questo tipo con una sorella,
no?
Adesso capite perché mi ha intrigato? Hehe.
Adesso me ne vado e vi lascio leggere in pace.
Alla prossima (speriamo!).
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