Moon

di larrygreenocean
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Sento solo il tuo respiro, il tuo sospiro leggero riempire la nostra camera da letto.
Il tuo petto si alza e si abbassa ritmicamente, i miei occhi scivolano involontariamente o forse no sul tuo torace di madreperla.


Le tue labbra sono leggermente dischiuse, ancora scarlatte, ancora piene. I tuoi capelli che di riccio non hanno più niente ormai ricadono sulla tua fronte leggermente imperlata di sudore e di saliva dei miei baci leggeri.<


Sembri un cherubino, un angelo a cui hanno tarpato le ali.
Vorrei stringerti, soffiare sulla tua bocca delicata e carnosa la mia promessa d'amore, vedere le tue pupille dilatarsi e le gote diventare due rose vermiglie. Quello stesso rosso che mi ha condotto alla dannazione


Ti accarezzo la mano, così grande rispetto alla mia.
La stessa mano che si intrecciava quotidianamente nei miei capelli durante i nostri primi abbracci, la stessa mano che ho stretto quando il nostro amore è diventato per la prima volta carne e gemiti, quella stessa mano a cui un giorno vorrei mettere la fede al dito. E una lacrima riga il mio viso, improvvisamente. I miei occhi sono diventati salati, una tempesta.


E ti guardo come si guarda la luna. Lei così perfetta, candida quasi irraggiungibile e mi sento inerme, quasi inutile.


Mi perdo semplicemente ad osservarti mentre il mio petto trema ancora e ancora e le iridi blu vengono accerchiate dal rosa pallido.
Sento di annaspare, l'aria gelida di Londra è densa, corposa, asfissiante un po'come la nostra vita che ultimamente ti sta andando un po stretta.


Vorrei uscire ad urlare, liberarmi da un peso che punge lo sterno, proprio qui tra la bocca dello stomaco e i polmoni.. ormai non ho più un cuore, l'ho donato al migliore degli incantatori.

Mi stringo tra le coperte cineree che lambiscono e coprono i tuoi fianchi asciutti e le gambe kilomentriche, queste coperte che ora hanno il tuo profumo addosso, il tuo umore, il nostro umore.
Mi inebrio di questo odore che ricopre ora la mia pelle e che riscalda l'anima.
Le mie dita corrono delicamente sull'inchiostrio del tuo braccio lattiginoso.
Lambiscono la nave lentamente e poi raggiungono la rosa.
Sospiro e il vuoto mi inghiottisce, forse potrei definire questa sensazione paura.


E ti aspetto come si aspetta la luna. Lei così luminosa, così misteriosa.


Ed è inevitabile lo scorrere indietro del tempo, ed è naturale guardare al passato con un accenno di malinconia ma non è impossibile cercare di amarti più di così.


Sbadigli ora, portandoti una mano alla bocca, ti gratti il mento ora così delineato, così anatomicamente perfetto. Il verde cerca l'azzurro, lo trova e vi si immerge dentro, ci annega anche se le tenebre lo circondano, anche se i fantasmi sono sempre in agguato.


Un -Lou- strascicato esali con la tua voce roca. Mi sorridi tristemente.


E forse hai capito che ho pianto, le guance sono umide, lucide.


Mi scruti con attenzione, con amore. Seguo ogni tuo movimento ma quasi non mi accorgo delle tue labbra premute sulle mie, un bacio doloroso, che sa di rimpianto ma che fortunatamente mi infonde coraggio.


Costruire, demolire, silenziosamente soffrire ma andare avanti e finalmente ricominciare a correre insieme, mano nella mano di nuovo, ancora e ancora.


E sorridi , forse per la prima volta in 12 ore da quando sei tornato qui da me, per me. sentendo così meno freddo, sentendomi felice.


" Ti amo" sospiro assaggiandoti, scoprendoti come se fosse la prima volta.
"Ti amo" mi rispondi naturalmente e rivedo quello scintillio, quel broncio adorabile adornarti il viso.


E finalmente sorrido perchè ora mi sento meno inutile meno inerme.
E finalmente sorrido perchè ormai non sei più lontano, non sei più un miraggio, non sei più la Luna.




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