Luigia Ciappi

di Sherlock Holmes
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Spero con tutta me stessa che non lo faccia.
Spero che quel soldato distolga lo sguardo, e che non pensi più a me.
- Ehi!- mi chiama, avvicinandomisi – Tu non sembri un uomo…-
Taccio.
Non posso farmi scoprire…
Non posso far capire che, in realtà, io sono Luigia Ciappi. Una donna.
- Allora…?- m’incalza il mio commilitone.
Deglutisco.
E capisco che, per me… è finita.

Mi fanno scendere alla stazione di Bologna, e mi strattonano, fino alla questura, dove, costretta… confesso.


Non ho raggiunto il mio intento.

Ma, non appena rientro a Firenze, scopro di esser diventata… un simbolo.
I giornali parlano di me, della mia impresa!

Ora so che c’è speranza, per le donne.
So che altre mi emuleranno.
So che altre, a me, si ispireranno.
Altre come Carolina Invernizio, che, non appena ode la mia storia, comincia a scrivere “La fidanzata del bersagliere”.
Altre come Concettina Luparello, che si fingerà un soldato semplice solo per raggiungere Rosario Bellia, suo fidanzato, al fronte.

Sì.
Vi saranno altre come me.

Altre donne guerriere.


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N.d.A.: Questo racconto tratto da una storia vera è stato scritto dalla sottoscritta in occasione di una manifestazione organizzata dal Limodoro di Robilante




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