Rieccomi
ad aggiornare questa pietosa storia di cui alla fine ci saranno tanto
di lancio
di verdure addosso al sottoscritto U.U
Ringrazio
tutti quelli che leggono, anche se le letture sono tante si potrebbe
anche
recensire ç_ç
In
ogni caso li ringrazio lo stesso, non so perchè ma lo faccio
XD
In
particolare un ringraziamento va a chi è così
coraggioso di recensire:
Siana: Per
una volta che ne
combini una giusta -.-" E per una volta che sei la prima a recensire ti
risparmio la pena di morte nell'acido bollente U.U Me clemente per
semplici
plebei XD Grazie per avermi aiutato con questo capitolo senza di te mi
sarebbe
venuta una crisi isterica probabilmente =) So che ti piacciono i
ragazzi
sensuali, misteriosi e sexy perchè se no nn parleresti con
me a quest'ora XD E
modesti soprattutto U.U Baci Alla prossima.
Padme86:
Salve!! Ogni volta vi stresso con le mie anteprime
XD Povere donne costrette a subirsi le mie lamentele XD Sigh mi
commuovono i
tuoi complimenti stupendi ç_ç Grazie mille non me
li merito e lo sai ç_ç Arlyne
da come sai non sarà più così tosta ma
inizierà a cedere e avere i suoi momenti
no per via del nostro vampiro XD Ma tu sai già come
sarà il finale non è valido
XD Ci conto ad avere la tua anche su questo capitolo e sopratutto
consigli per
migliorare ç_ç Eccoti il capitolo, ti lascio a
leggere, alla prossima baci baci
tvtb
Nena Hyuga:
Ehilà =) Oddeo grazie
infinte per seguire la mia storia e per avere il coraggio di averla
messa nei
preferiti *_* Non ci posso credere *_* Mhh purtroppo il nostro giovane
e
impavido (scemo >.> ) vampiro si troverà nei
casini per la nostra
protagonista XDXD La ragazza demone non farà più
la preziosa ci puoi
scommettere =) Leggere per scoprire, sopratutto il prossimo capitolo XD
Grazie
tante per i complimenti e perchè non volevo pubblicarla...
uhm... a me
sinceramente non mi piace come scrivo XD Bando alle ciance ti lascio al
capitolo o starei a risponderti per ore XD Un bacio, alla prossima.
medea90:
Salveeeeeeeeeeeeee =)
Sono strafelice che continui a seguirmi *_* Ma dai mi hai riassunto
tutta la
storia in quattro righe =P Scherzo U_U Spero davvero che questo
capitolo ti
piaccia e grazie anche a te per le bellissime recensioni, ti lascio al
seguito,
alla prossima un bacione.
Iria:
Oddio una recensione
da una della autrici più brave di efp O_O Datemi un
pizzicotto perchè sto
sognando O_O Non ci posso credere O_O Ok, mi riprendo -.-" Non fa nulla
se
non recensirai ogni capitolo, me l'ha riferito Pad che hai molto da
fare quindi
don't worry U.U E mi ha pure detto che sei completamente pazza quindi
anche se
ti presentavi in giacca e cravatta dubitavo XD Siamo in due ad amare i
vampiri
e qualsiasi altra cosa che riguarda il mondo sconosciuto ad occhi umani
=) E
comunqueeeeeeeeeee sì, sono un ragazzo U.U Eccoti servito il
capitolo spero che
ti piaccia e ci conto tanto tanto tanto ad una tua recensione *_* Sogno
troppo
neh? XD Grazie mille dei complimenti, mi hanno fatto davvero piacere,
baci e
alla prossima.
bibba88: Non
ci posso credere
sono riuscito a farti recensireeeeeeeeeeeeeeeeee O_O Quale onore
ricevere una
tua recensione ç_ç Grazie mille per aver
commentato non sai quanto mi hai reso
felice XD Scuse più che accettate mi sembra plausibile dato
lo splendido
commento U.U Spero continuerai a seguirmi, ci conto ^_-
Nika_night:
Ehilà! Non fa nulla
per il ritardo, te l'ho detto che ci metto un po' ad aggiornare dato
che la
storia fa pena ç_ç Spero davvero che anche questo
capitolo ti piaccia come
l'altro, e il prossimo prometto che accadrà qualcosa fra i
due U.U Basta non
parlo più *_* Conto ad avere tuoi consigli e dirmi se
è scritto meglio o peggio
questo così so se migliorare ç_ç Mhh
direi che i caratteri dei due protagonisti
sono ancora confusi per ora XD Ci vorrà tempo per conoscerli
per quello che
sono davvero XD Grazie mille dei complimenti =) Alla prossima, baci.
Wake up me from my destiny
Le tenebre
non sono ancora
calate.
Le lancette
sull’orologio
segnano le 19 di sera.
Seduta al centro di un
enorme sala vuota attendo il vampiro dagli occhi come gemme. Persa nei
miei
pensieri più intimi.
Chiusa nel mio silenzio.
Penso alla mia vita e a
quanto non mi piace. Alla stessa vita che solo la mia forza
può riuscire a
cambiarla.
Volto lo sguardo verso
la
piccola finestra, mi appoggio a braccia incrociate sul tavolo e il
mento sul
bianco marmo di esso.
Mi perdo ad osservare
ogni
ricamatura e sfumatura nel cielo. Tutti i colori che solo una semplice
sfera
luminosa riesce a creare.
Ogni piccolo particolare
dove la luce ricade ed illumina gli spazi più nascosti
lasciando nell’ombra
quelli che la stessa luminosità non riesce a raggiungere.
Riporto lo sguardo sulle
piastrelle della sala e inizio a contarle. Odio dover far qualcosa pur
di non
pensare.
...
Centotrentadue...centotrentatre...
centotrentquat...
Che noia ma quanto ci
mette
ad arrivare, non ne posso più di stare ad aspettare.
Sbuffo
sonoramente e inizio
a torturarmi le mani mangiandomi le povere unghie ormai poco femminili,
quando
finalmente il portone alle mie spalle si apre.
<
Ecco a
te > La sua voce dolce e sensuale mi giunge alle orecchie.
Seduta al tavolo
dei vampiri mi sono persa nei miei pensieri più intimi e
lui, mi risveglia come
un angelo dagli incubi in cui ero caduta.
Aspetto
il
pranzo che Kai si è offerto di portarmi. Pranzo di vampiri.
Pranzo
di
morte.
Ho
rifiutato qualsiasi cibo da parte loro. Ma lui, LUI si deve sempre
preoccupare
per me.
E’
straziante non sapere il perchè di tutta questa fiducia nei
miei confronti.
Fiducia
che
io non merito.
Che io
non
voglio avere.
Perchè
non
capisce? Perchè è così dannatamente
testardo?
<
Cos’è?
> Domando poco educatamente osservando il vassoio che tiene fra
le mani.
Color dell’argento e ricamato, colmo di pietanze. Frutta
d’ogni tipo.
Manco
fossi
una persona reale.
Ho
sempre
saputo che i vampiri sono dei signori raffinati ed eleganti, oltre che
maledettamente immortali. Ma non avrei mai pensato fino a questo punto.
Lui,
così
sinuoso e dannatamente irreale. Bello. Sensuale. Mi porge il grand
vassoio che
tiene fra le lunghe dita marmoree.
Ci
guardiamo negli occhi e lui non sembra per nulla intimorito da me.
Perchè?
<
Cibo…
non si vede? > Risponde con ironia abbozzando un sorriso sghembo
e
appoggiando delicatamente il vassoio sul tavolo di legno. Veloce,
Invisibile.
Con un tonfo sordo.
Si
siede di
fronte a me con delicatezza innata.
Se si
aspetta che mi mangio cibo donato da vampiri si sbaglia di grosso.
Spingo
via
il vassoio con due dita verso di lui guardandolo riluttante
all’idea di toccare
cibo del nemico. Perchè è questo ciò
che siamo.
Nemici.
Mi
guarda
confuso. Interrogativo mi domanda con quelle due pozze ametista il
perchè del
mio gesto. Deluso.
Deluso
del
mio rifiuto.
<
Lo
vedo, ma non lo voglio grazie, chissà cosa ci avete messo
> Mi alzo
lentamente dalla sedia spostandola delicatamente dietro di me.
Appoggio
la
schiena contro il muro in sassi e incrocio le braccia al petto, mentre
lui
fissa ancora il vassoio.
Sembra
davvero
deluso dal mio comportamento e... non capisco perchè... mi
sento in colpa.
Dannatamente
in colpa.
Non
vuole
farmi niente di male, solo aiutarmi a guarire e io lo tratto male.
Scema,
cretina... orgogliosa degli inferi del cavolo!
Mi
prenderei a schiaffi da sola potessi.
<
Se
volessi ucciderti l’avrei fatto da tempo, mangia >
Insiste il vampiro
apparendo autoritario senza alzare però il tono della voce,
rimanendo calmo.
Seduto
al
suo posto e non alzando lo sguardo da quel vassoio. Come se la sua
mente fosse
altrove.
Se lui
avesse voluto uccidermi l’avrebbe già
probabilmente fatto.
Non
lui, i
suoi simili meschini.
Gli
aristocratici signori della notte.
Io una
semplice ragazza dall’anima persa e serva di Lucifero per
l’eternità.
Libertà?
Solo un sogno.
<
No non
mi fido > Ringhio voltandomi verso l’orizzonte
guardando attraverso quei
vetri della finestra talmente puliti che appaiono invisibili.
Scruto
ogni
particolare e mi accorgo che il castello è circondato da un
enorme muro con un
cancello principale.
Guardie
su
ogni pilastro e telecamere ovunque.
Cani da
guardia per tutto il perimetro del giardino curato e dannatamente
irreale e
stupendo.
Niente
di
luminoso. Niente fiori o fontane. Solo erba e cespugli.
Ma
tutto
quello che riguarda i vampiri inizia ad affascinarmi. Anche i
più semplici fili
d’erba del loro giardino.
<
Mangia
ti ho detto, o quelle ferite non guariranno > Sussurra
lentamente e sento
uno spostamento d’aria, ma non mi volto. So che è
lui.
So che
non
mi farà mai del male.
Sento
il
suo respiro freddo sul mio collo e percepisco la sua presenza dietro di
me. Non
osa toccarmi. Sfiorarmi.
Il mio
sguardo è fisso sull’orizzonte, sulle montagne
alte e la sfera luminosa alta
sopra di esse.
Mentre
sento il suo sguardo fisso su di me. Sul mio collo.
Percepisco
la sua voglia di succhiare del sangue, ma so che non lo farà.
Per
qualche
dannata ragione ne sono sicura.
<
Sono
già guarite > Sussurro a mia volta e non capisco il
motivo per cui non mi
muovo da quella posizione. Fa un passo leggero in avanti, quasi sordo e
si
avvicina a me.
Sento
le
sue mani gelate sfiorare con la punta delle dita le mie, bollenti al
suo tocco.
Solo un
semplice sfioramento e mi fa salire la rabbia. Nessuno deve toccarmi!
Mi
volto
velocemente e lo spingo via con delicatezza studiata e mi allontano
arricciando
il labbro superiore e mostrando i denti in tutto il loro splendore e
lui
capisce il suo sbaglio.
Faccio
un
passo, ma il fiato viene a mancarmi e mi appoggio con una mano alla
sedia.
Maledette
ferite.
<
Ti
tieni in piedi a malapena > Fa un passo verso di me allungando
una mano per
aiutarmi, ma si ferma prima di raggiungermi.
Timoroso
di
un altro mio improvviso calo d’umore.
Mi
rimetto
a schiena dritta dopo aver ripreso a respirare normalmente.
Ha
dannatamente ragione, non sono per niente guarite le mie ferite. Si
avvicina
cauto e mi appoggia una mano sulla fronte per sentire se gli effetti
dei morsi
hanno portato ad altri virus nel mio corpo.
La sua
mano
gelata mi fa sentire sollevata per il troppo caldo che ho in corpo.
Troppo
abituata alle fiamme dell’inferno.
Scosta
con
delicatezza il mio ciuffo di capelli davanti al volto, sfiorandomi
delicatamente e appoggia il dorso della mano sulla mia fronte.
Lo
guardo
negli occhi e quando lui sorride gli mostro in tutta risposta i denti.
E lui
sorride di più.
<
Aspetta…> Circondo con delicatezza il suo polso fine
con le mie lunghe dita
e lo guardo per qualche istante negli occhi.
Immobili.
Ma che
si
dicono tante di quelle cose che solo un silenzio può
ascoltare.
Mi
guarda
confuso e non capisce perchè sono sull’attenti. Il
mio corpo da rilassato è
passato ad essere completamente teso.
Contratto
e
all’erta d’ogni piccolo rumore.
La
sensazione che qualcosa di brutto sta per accadere mi entra nelle
viscere e mi
surriscalda il corpo e mi accorgo che la presa sul polso del giovane
vampiro è
aumentata.
Preoccupato
dalla mia reazione e dai miei occhi vividi, mutati in qualche secondo
mi fissa
aspettando una risposta.
<
Cosa?
> Si guarda attorno e cerca di seguire il mio sguardo perso.
Non ha
ancora
capito che non è la vista il mio forte. L’udito e
l’olfatto, ecco cosa è
perfetto in me.
Avanzo
di
un passo verso la porta della stanza e lui mi segue come un cagnolino.
Dietro
di
me, aspetta solo la risposta ai suoi dubbi.
Io sono
fin
troppo concentrata per sentirlo. Troppo presa dal fatto che Lucifero o
uno dei
suoi demoni migliori... è qua.
Sotto
il
mio stesso tetto.
Più
potente
di me. Molto più forte. La sua aura è troppo
forte e potente per dei semplici
vampiri.
Il
sangue
mi arriva al cervello con fin troppa velocità e sento il
corpo bruciare di
vampate di paura.
<
Non lo
senti? Odore di morte… > Mi fermo di colpo e annuncio
il presagio che ho
avvertito pochi secondi fa.
Lui
è
dietro di me. Spaventato. Non capisce cosa succede e solo il mio
olfatto è
riuscito a percepire la minaccia ancora distante dal castello.
Non
riesco
a capire quale demone può essere. Chi è. E come
batterlo.
Mi si
chiude lo stomaco all’idea che possa essere Lucifero in
persona venuto a
reclamare il suo giocattolo preferito.
Me.
<
Non
sento niente... che dici? > Mi prende per il polso bruscamente
seriamente
spaventato e mi fa girare verso di lui.
Non ho
nemmeno la forza di ringhiagli contro per quel gesto così
aggressivo verso di
me. Troppo presa dalla minaccia imminente sulle nostre teste.
Mi
porto le
mani alle tempie e l’aura del demone si fa sempre
più forte. Più distruttiva
nei miei confronti.
Come
unghie
su un vetro mi assorda la sua presenza. Urla, mentre vola verso di noi.
Kai mi
guarda confuso e aspetta una mia reazione.
Un mio
segnale d’avvertimento a quello che sta succedendo.
<
Si sta
avvicinando… > Sussurro avvicinandomi a lui per
qualche strana ragione e lui
non capisce il motivo del gesto.
Nemmeno
io.
Le sue
urla
si fanno più forti e i miei poveri timpani ne risentono.
Strazianti quelle
grida di trionfo.
Molto
simile al verso di un’aquila in volo. In cerca di prede.
Mi
butto a
terra in ginocchio e le urla mi danno il tormento. Mi sta semplicemente
distruggendo con semplici urla.
Kai
s’inginocchia
delicatamente su una gamba di fronte a me e sposta leggermente le mani
che
stringono forte le tempie e mi guarda negli occhi.
<
Ora lo
sento anche io, che diavolo è? > Sente anche lui
quelle urla agghiaccianti e
si porta le mani sulle orecchie. Finalmente anche lui soffre le pene
dell’inferno che sto patendo io.
Ci
guardiamo negli occhi, ancora inginocchiati per terra per quella
tortura che
c’è offerta su un piatto d’argento.
Non
riesco
a capire che demone possa essere.
Urla...
vola... Molti demoni ne sono capaci.
Questo
però
ha una potenza incredibile. Niente poteri lo sento.
Solo
molta
potenza.
Un
gargoyle?
No
impossibile loro non urlano.
<
Non lo
so > Gli rispondo abbassando le mani dopo che le urla sono
cessate,
lasciando un silenzio di ghiaccio.
Troppo
silenzio.
Quando
tutto sembra cessato, l’aura del demone persiste e un tonfo
pazzesco ci riporta
alla realtà dei fatti.
Un
lampo di
luce intensa entra dalla parete alle mie spalle dopo che è
stata distrutta da
un onda d’urto provocata dal demone.
I
detriti e
i residui di mattoni si sollevano ed esplodono in mille pezzi facendomi
sbalzare in avanti, fra le braccia del vampiro.
Prontamente
mi afferra tra le sue braccia accoglienti e muscolose facendomi
appoggiare al
suo petto.
Mi
guarda,
ma niente di divertito gli si apre sul volto, la situazione
è troppo difficile
per pensare a cose che non dovremmo.
Mi
rimetto
in piedi insieme con lui e nemmeno il tempo di comprendere che il muro
non c’è
più che un vampiro dagli occhi color pece e i capelli
castani si piomba
all’interno della stanza.
<
Un
demone ci attacca! > Urla all’improvviso il vampiro
dai lineamenti dolci ma
allo stesso tempo contratti per la paura.
Kai lo
fissa per qualche istante e gli fa cenno con la testa. Maledetta
lettura nel
pensiero fra vampiri.
Anche
io
voglio sapere cosa pensa l’altro giovane vampiro. Fratello di
Kai.
Persa
nei
miei pensieri non mi accorgo che Kai insieme all’altro si
voltano verso il buco
creato nella parete, intenti ad andare a difendere il castello e la
loro gente.
Stupidi.
<
Non è
un demone normale… è mandato da Lucifero >
Afferro il polso di Kai con
irruenza e mi aggrappo a lui facendolo voltare.
Mi
guarda
confuso e probabilmente pensa che mi sto preoccupando per lui.
Stronzate.
L’odore
del
demone non è uguale al mio o di qualsiasi altro essere degli
inferi. Questo è
molto più potente di noi tutti messi insieme.
Un
demone
segugio.
Lui
cerca
quello che Lucifero gli ordina di trovare. Pronto a qualsiasi cosa.
Indistruttibile.
Anime
di
creature che al nostro Signore non servono più fanno una
creatura simile.
Potente
il
doppio degli altri.
<
Come
fai a saperlo? > Mi domanda bloccando i piedi nel terreno e
anche l’altro
vampiro si ferma per osservarmi curioso.
Osservo
l’altro vampiro di fianco a Kai e m’accorgo che la
sua presenza m’irrita più di
quella dell’argenteo.
Per
qualche
strana ragione lo vedo come una minaccia e istintivamente gli mostro i
denti in
un ringhio d’avvertimento.
In
tutta
risposta anche lui arriccia il labbro superiore e mi avverte che la
cosa è
ricambiata in tutti gli aspetti.
Kai si
volta verso di lui e gli fa segno con la testa di andarsene e
così il moro fa.
Lasciandoci
soli.
Soli in
questo disastro anche più grande di noi.
<
Il suo
odore… ogni demone ne ha uno particolare, quelli
strettamente legati a Lucifero
hanno un odore simile al suo > Ritiro i denti quando
l’altro vampiro è
scomparso oltre il corridoio a falcate degne di un leone a caccia.
Kai mi
guarda negli occhi preoccupati e un ringhio gli scoppia nel petto
quando
capisce che il pericolo è più grande di quanto si
aspettasse.
Si
volta in
direzione da cui provengono urla agghiaccianti e correndo sulle
piastrelle
fredde a velocità disumana raggiungere il caos totale.
Io
dietro
di lui cerco di seguirlo saltando ogni detrito residuo
dell’esplosione.
Entriamo
con poca delicatezza nell’enorme salone dove un tempo i
vampiri stavano seduti
ai loro posti a sorseggiare pacificamente da piccoli bicchieri in
cristallo del
sangue.
Prima
perfettamente in ordine con le poltrone in pelle nera allineate fra
loro. Ora
tutte buttate alla rinfusa per la stanza piena di sangue ovunque.
Corpi
di
vampiri per terra privi di vita, coperti da una pozza di sangue intorno
e
qualche frattaglia del loro corpo. Distesi a terra e anche
così sembrano
perfettamente belli.
Le urla
nella stanza sono devastanti come le grida di una benshee e i ringhi
dei
vampiri non smettono di echeggiare come quelli di un leone.
Il
sangue
sulle pareti è nulla confronto all’agghiacciante
demone al centro della stanza.
Le sue
unghie lunghe ed affilate come lame piantate nel petto di un giovane
vampiro senza
vita penzolante nelle sue mani. Come una bambola nelle mani di un
bambino.
Le ali
del
demone color carne emettono un rumore stridulo ad ogni battito rompendo
il
silenzio glaciale che si viene a creare.
Le
sfumature
color rosso sangue sulle venature delle ali ossute lo rendono ancora
più
pericoloso per le punte affilate come rasoi.
Gli
altri
vampiri acquattati in posizione di difesa a terra. Denti in mostra e
ringhi
feroci dai loro corpi minuscoli confronto a quello
dell’enorme demone.
Si volta verso di me e forse
ha sentito
l’odore di demone e ci guardiamo negli occhi.
Il suo
volto è ben evidenziato dai lunghi tratti contratti e
minacciosi, ben definiti
e appuntiti i suoi lineamenti da demone cacciatore.
Gli
occhi
verdi smeraldo dalla forma felina mi scrutano con curiosità.
I suoi, ornati da
pesanti occhiaie nere e righe di trucco colato sulle guance scure. I
miei,
pieni di angoscia e quello che ora vorrebbero rigarmi le guance sono
lacrime.
Sposta
i
suoi occhi vividi di sangue e fissa il giovane vampiro di fianco a me.
Per
qualche strana ragione a quello sguardo su Kai, mostro i denti al
demone.
In
tutta
risposta lei porta la testa all’indietro e lancia un grido
assordante che mi fa
rabbrividire e coprire le orecchie con le mani.
<
Cazzo…
non è uno dei soliti demoni di Lucifero… questo
l’ha creato lui > Mi volto
verso Kai e mi accorgo che i suoi occhi sono come i miei.
I suoi
simili uccisi come carneficina da un demone davanti ai suoi occhi.
Niente di
più straziante.
Un
rantolo
improvviso alle spalle di Kai ci fa voltare di scatto e notiamo un
ragazzo –
vampiro – disteso a terra che sputa sangue.
Una
ferita
gli si apre al petto e con grande riluttanza mi avvicino a lui
aiutandolo ad
alzarsi e lo porto all’esterno di quella macabra visione.
Kai
intanto
rimane dentro guardandomi.
Mi fa
cenno
con la testa per ringraziarmi ma non serve dire altro.
<
Dobbiamo
imprigionarlo, presto muovetevi! > Sento per la prima volta Kai
alzare la
voce.
Rimane
lo
stesso sensuale.
Porto
il
vampiro dai capelli neri all’esterno e lo faccio appoggiare a
uno dei letti e
lo aiuto a sdraiarsi.
In
quella
stanza è tutto più angosciante. Nessun rumore.
Niente urla. Niente grida.
Solo
quel
silenzio che dice molto di più di semplici parole.
Lo
aiuto
velocemente a curarsi la ferita che non smette di schizzare sangue a
fiotti.
Completamente
sporca di sangue dopo averlo bendato emetto un ringhio cupo.
Preoccupato.
Corro
con
velocità inaudita verso la sala di prima e mi piombo
all’interno del caos generale.
Kai
cerca
di attaccare il giovane demone con i suoi fratelli, ma non riescono a
far
niente di positivo contro di esso.
A mani
nude
e piena di ferite non riesco molto ma cerco di aiutarli come meglio
posso.
Con
grazia
studiata le salto addosso e cerco di morderle il collo ma non riesco a
fare
niente di tutto ciò. Prima che la toccassi mi sbatte via con
una sola mano
facendomi volare contro una parete.
Le ossa
le
sento in frantumi.
Dio
maledetto demone.
Kai mi
guarda preoccupato e io sono ancora distesa per terra. Schiena bollente
su
pavimento gelato.
I
ringhi
cupi dei vampiri... le urla... il sangue a fiotti...
Sorrido
divertita. Con agilità mi riporto in piedi sorridendo e
allungando le braccia
verso l’alto per sentire se tutte le ossa sono ancora al loro
posto.
Tutto
risulta regolare.
Il
sorriso
si ampia.
Scatto
verso di lei con un balzo degno di una gazzella e mi porto alle sue
spalle, le
sue ali sbattono come quelle di un pipistrello e mi fanno balzare via
con un
semplice spostamento d’aria.
Volo di
nuovo verso la stessa parete di prima ma questa volta appoggio i piedi
sopra ad
esso e mi accovaccio divertita.
Mostro
i
denti. Eccitata.
I
vampiri
mi guardano confusi.
Salto
di
nuovo verso di lei che lancia un urlo che rompe i vetri e le lampadine
nella
sala facendo calare le tenebre.
Gioca a
suo
favore. Il buio non è per niente il mio forte.
Porto
la
situazione a mio favore, cammino come una fata appoggiando i piedi
delicatamente al pavimento e lei non mi sente.
Io si.
Sento
il
suo respiro forte e pesante a qualche centimetro da me. Sento i vampiri
che
l’accerchiano.
Game
over.
Il
demone
viene fatto a brandelli in pochi istanti con un urlo assordante.
Nel
buio
sento i denti affilati che divorano la carne eccitati
dall’odore del sangue.
Si
percepiscono i ringhi che emettono tra loro troppi presi dalla
competizione di
mangiare.
Come
animali che divorano la loro preda.
Non
sento
niente oltre questo rumore assordante di ringhi e urla per le mie
povere
orecchie delicate come petali di rosa.
Un
braccio
muscoloso mi afferran alla vita da dietro con irruenza e con una mano
mi tappa
la bocca impedendomi di gridare.
Inizio
a
dimenarmi come una forsennata ma la presa è troppo forte
anche per me.
Affondo
i
canini nella sua pelle morbida davanti alla mia bocca, ma questo non
emette
nessun rumore.
Nessun
lamento.
Il buio
m’impedisce
di vederlo, solo di sentire che mi trascina dove
c’è luce nel corridoio.
Mi posa
finalmente a terra lasciandomi cadere come un sacco di patate.
Sbatto
con
le ginocchia per terra, ma come una pallina mi rialzo in un millesimo
di
secondo voltandomi verso chi mi ha trascinata fino a li e gli salto
addosso
atterrandolo per terra di schiena e avventando i miei denti al suo
collo.
Maledetto
vampiro.
Mordo
la
pelle gelata e i miei canini in meno di pochi secondi attraversano
quella carne
che sembra surgelata. Il vampiro sotto di me si dimena e con un braccio
mi
scaraventa contro un muro.
Non ho
nemmeno guardato in faccia chi è stato, ma so che non amo
essere toccata.
Da
nessuno.
Ancora
con
le spalle al muro mi sento bloccare di nuovo e mi accorgo che
c’è Kai di fronte
a me.
Il
sangue
che gli cola dai due buchi sul suo collo perfetto e bianco come la
porcellana.
<
Abbiamo
subito molte perdite, e la colpa e tutta di quella ragazza! > Un
ringhio feroce
fa voltare Kai verso la voce maschile che ha spezzato i nostri respiri
irregolari.
Ho
attaccato Kai.
Non ci
posso credere di averlo fatto davvero.
Il capo
dei
vampiri ora è lì di fronte a noi. Furioso con me.
I suoi
occhi sono accecati da odio nei miei confronti. Finalmente Kai lascia
la presa
sui miei polsi dopo essere riuscito a calmarmi.
Sposta
Kai
con un braccio e lo fa arretrare di qualche passo per la sua forza.
Mostro
i
denti minacciosi verso il vampiro più anziano in segno di
difesa.
Kai
potrà
essere buono.
Lui no.
<
Ma
padre come potete dirlo? > La voce di Kai si fa preoccupata,
quando vede
l’altro vampiro avvicinarsi a me.
E’
da solo
e con le mie abilità posso ucciderlo.
Non
sarebbe
facile, ma potrei farcela. Poi però dovrei liberarmi anche
di Kai.
Fatti
suoi
se lui si vuole mettere contro di me, che lo faccia pure, non glielo
impedisco
di morire di morte orrenda come tutti gli altri sulla mia fedina penale.
Allunga
una
mano verso di me che viene prontamente spostata con uno spintone da
parte mia e
un ringhio poco amichevole sibila tra i miei denti stretti.
Mi
acquatto
in posizione di difesa e il vampiro pensa che lo sto attaccando.
Altri
sei
vampiri appaiono dal nulla e ci circondano.
Orgoglioso
delle sue guardie sorride trionfante.
Io
inizio
veramente ad incazzarmi.
Maledizione
non è possibile che devo sempre salvarmi la pelle.
<
L’ha
mandato lei per ucciderci tutti, uccidetela! > Ma non
è possibile che
succede sempre così. Questa parola l’ho
già sentita due volte in due soli
giorni, dalla stessa persona per di più.
Gli
altri
vampiri si acquattano per attaccarmi, in cerchio. Non ho
possibilità di fuga.
Sposto
lo
sguardo su Kai. Terrorizzato.
E’
trattenuto da altri due vampiri, mentre si dimena urlano parole che non
riesco
a capire.
Un
vampiro
spicca un balzo verso di me a denti in mostra, cerca di attaccarmi e io
istintivamente cerco le mie pistole nei pantaloni.
Niente.
Oltre
che
fregata e pronta per la mia morte, anche disarmata.
Una
nube di
fumo nero mi avvolge come ombre. Dalle caviglie si attorciglia
sinuosamente
come serpenti sul mio corpo e io inerte sto ad aspettare quello che mi
succede.
I
vampiri
sono tutti immobili a bocca aperta. Come me.
Mi
avvolge
e si fa molto più fitta la nube nera.
La mia
mente si alleggerisce e mi sento molto più leggera del
solito. Quasi stessi
fluttuando nel nulla.
Nelle
tenebre.
È
tutto
nero e non riesco a vedere nient’altro.
I
vampiri
sono scomparsi. O sono io quella ad essere scomparsa?
<
Dov’è?
È sparita > Sento la voce di Kai nelle tenebre.
Riconosco che è preoccupato.
Preoccupato
per me. Solo e soltanto per un demone scomparso nel nulla.
Mi
sembra
di stare in gabbia. Allungo le braccia per controllare che sono ancora
libera,
ma solo buio mi circonda. Sotto i miei piedi non
c’è nulla. Sto fluttuando nelle
ombre.
Vorrei
gridagli che sono qui. Che sono presente anch’io e che sento
perfettamente
tutto.
Ma
qualcosa
nella gola mi blocca la voce. M’impedisce di parlare.
Di
gridare.
Brucia
e
più mi sforzo di far uscire qualcosa più mi
faccio del male.
Le mie
mani
si portano automaticamente alla gola e la stringono fortemente per il
dolore.
<
Cercatela la voglio morta > Ancora sento la voce di quel
vampiro. Gli vorrei
staccare la testa a morsi e questa non è di certo una
metafora.
Sento
che
ringhia contro Kai e altri ringhi feroci e d’approvamento si
alzano minacciosi.
I
vampiri
ora sono contro di me.
Com’è
sempre stato.
Con
questo
pensiero e l’immagine di Kai che succhia il mio sangue
ferocemente e assetato
di morte, le palpebre si fanno pesanti.
Come
una bambola
di pezza cado a terra lasciandomi andare, accompagnandomi con
delicatezza. Le
gambe mi cedono e il mio cervello si spegne per minuti. Forse ore.
Solo le
ombre mi circondano.
Ombre
del
mio passato.
- Mamma... dì a
papà di smetterla di
riprendermi... non sono più una bambina –
Il sole alto nel cielo... rosa...
azzurro...
candido... pace e serenità...
Il cinguettare degli uccellini...
una dolce armonia... una sinfonia naturale e perfetta... oltre le alti
valli
verdi...
Sbocciano i fiori e i profumi si
fanno
più intensi per gli umani... margherite... rose... viole...
Mimose...
17 anni e sembra che la vita che si
ha davanti è infinita... puoi tutto... sei tutto...
Il rossore sulle guance che bollono
per l’imbarazzo e una figura maschile, illuminata dalla luce.
Sorridente come
un dolce angelo con una telecamera in mano... mi nascondo sotto i
lunghi
capelli neri corvini e sorrido alla luce del sole... felice...
spensierata... viva...
- Arlyne, tu sarai per sempre la
nostra bambina –
E ancora un altro angelo mi bacia
la
fronte calda... labbra materne e accoglienti, rassicuranti...
Scappo via correndo allegra,
attraverso la prateria inondata di profumo e mi sembra di volare...
Mai avrei pensato di poterlo fare
davvero...
Le nuvole soffici ricoprono il
cielo
azzurro limpido e l’erba fresca mi sfiora la schiena quando
mi ci butto sopra a
peso morto...
Le rondini passano e con esse il
mio
pensiero spicca il volo...
Libera... il vento che soffia
leggero nei capelli scompigliandoli leggermente e creandomi fastidio...
Un raggio di sole si posa sul mio
viso e un ampio sorriso mi solca le guance rosee...
Libera... libera... felicemente
libera di vivere...
Stordita
cerco di battere le palpebre. I miei incubi continuano a darmi il
tormento, ma
finalmente sento terra sotto di me.
Non sto
più
volando nel nulla. Loro non possono più aggredirmi da
sveglia.
Apro
lentamente gli occhi e mi accorgo che non c’è
più solo buio ma il viso dolce e
puro di Kai.
Sbatto
più
volte le ciglie pensando sia tutto un sogno dato che la sua immagine
è sfocata.
Sembra che non sia lui.
Non ci
posso credere che sia davvero lui dopo quello che mi è
successo.
Mi
ritrovo
sdraiata a terra, ma non riesco a muovere un singolo muscolo. Qualche
gemito
incompreso mi esce dalla bocca socchiusa e l’immagine di Kai
scompare nel
nulla.
Un
incubo.
Si
materializza di fronte a me il volto duro e cattivo di Lucifero.
Ho
varcato
la soglia dei due mondi.
Solo
ora
posso iniziare ad avere paura.
<
Ben
tornata > La sento. Una voce alquanto sensuale. Profonda.
S’insinua nelle
mie orecchie risvegliandomi da quello stato di coma onnisciente in qui
sono
caduta.
Il mio
padrone.
La mia
condanna a vita si staglia di fianco a me.
Mi
squadra
dall’alto, mentre io sono distesa supina a terra; il suo
sguardo gelido mi
entra nelle ossa.
Nessuno
nella mia vita è riuscito mai a mettermi paura come quegli
occhi.
Freddi.
Distanti. Pieni di ferocia e crudeltà.
Ma
sensuali
allo stesso tempo.
<
Che ci
faccio qui? > Smarrita. Ecco come mi sento. Trascinata come una
bambola dal
mondo terreno a quello infuocato e oscuro dell’inferno.
Una
bambola.
Ecco
cosa
sono; una bambola di pezza che è usata dal suo padrone ogni
volta che vuole
soddisfare i suoi capricci.
Mi
guardo
intorno.
La mia
casa.
No, non
casa la mia prigione a vita.
Mi alzo
da
terra facendo leva sulle mani, mentre lucifero torna a sedersi sulla
sua
poltrona di pelle di vampiro prendendo della carne da un vassoio con
una
forchetta d’oro.
Mi
guarda
impassibile senza una parola masticando lentamente il cibo.
<
E’
stato un po’ difficile trovarti… in un covo di
vampiri > Ecco finalmente che
parla. Non ha la voce da arrabbiato. Non mi guarda nemmeno. Perso nei
suoi
pensieri come sembra e troppo concentrato da altro.
Calmo,
fin
troppo.
Come
una
bomba ad orologeria che sta per esplodere.
È
insoddisfatto,
lo sento. Uno dei suoi demoni che stava con dei vampiri.
Inaudito.
Contro le regole.
Fin da
quando esistono vampiri e demoni, sono state instaurate leggi severe
sulla
coesistenza e convivenza.
Vampiri
e
demoni non possono stare insieme.
Ne
essere
amici.
Ne ora
ne
mai. Nemici per sempre.
<
Io…
> Inizio a parlare, di solito so tenergli testa, ma questa volta
no.
Il suo
sguardo continua a penetrami nelle ossa più gelido che mai.
M’incatena
al suolo.
Ho
semplicemente paura. Paura di essere uccisa da lui per aver trasgredito
alle
regole.
Per
portarmi via quella parvenza di vita che vita non è, ma che
cerco in tutti i
modi di rimanere attaccata.
Ho una
tremenda paura di Lucifero.
Il
sangue
mi si gela delle vene al solo pensiero di cosa potrebbe farmi.
<
Shhh,
l’importante è che sei di nuovo qui tra noi,
peccato che mi hanno ucciso la mia
piccola creatura > Lucifero mi zittisce sensualmente alzandosi
dalla sua
poltrona, facendo segno alle sue guardie di andare e lasciarci soli.
Si
avvicina
a me mettendomi un dito sulle labbra tracciandone il contorno.
Bollente.
La pelle liscia ma dura allo stesso tempo.
Il mio
cervello intanto sta cercando di elaborare una scusa plausibile per non
essere
punita più di tanto.
Lucifero
continua a disegnare il profilo con il suo dito, disegnando tutto il
viso.
Diabolico.
Bastardo. Affamato di Sesso.
Forse
sarà
la mia punizione per i miei peccati.
<
Mi
hanno aiutato… > Ecco quello che non volevo dire. La
verità
Lucifero
sta usando i suoi strani poteri sedutivi per indurmi a dire la
verità. Non
voglio mettere in pericolo Kai, l’unico che mi ha aiutato in
questo schifo di
mondo.
Abbasso
lo
sguardo. Mai fatto prima d’ora, ma se lo mantengo alto,
ancora non so cosa
potrebbe uscire dalla mia bocca.
Già
sono
dannata per l’eternità, ora con questa storia sono
ancora più nei casini di
prima.
Vorrei
solo
pace. Felicità. Tranquillità.
Un
sogno
che non potrà mai realizzarsi.
<
Ahah
vampiri che aiutano demoni, piccolina devi aver battuto la testa
> Ride
sadico e si allontana da me per raggiungere la sua credenza di
cristallo puro
pieno di bevande alcoliche.
Non
l’acool
che trovi in giro sul mondo umano. Per loro sarebbe mortale berlo.
Apre
una
delle ante della credenza tirando fuori una bottiglia color azzurro
brillante
versandosene un bicchiere pieno. Si volta poi verso di me appoggiandosi
sul
bordo della credenza fissandomi nuovamente, mentre gioca con il
bicchiere
ancora pieno.
Voglio
andarmene. Ora. Subito.
Scappare
da
lontano da tutto e tutti.
Un
po’ di
pace in questa vita schifosa.
Invece
sono
lì ferma immobile davanti a lui senza poter far niente.
Decidere
della mia vita. La sua vita ormai.
Che
può far
terminare con uno schiocco di dita.
<
Uno di
loro mi ha salvato la vita > Dico sincera per sviarlo dalla sua
missione
sanguinaria sui vampiri. Una delle poche cose che fanno infuriare
davvero
Lucifero e quando qualcuno di noi entra in contatto con i suoi nemici
primari.
Ho
trasgredito a quella regala e ora ucciderà sicuramente Kai.
Ma se
mi ha
aiutato che motivo ha di ucciderlo subito?
Ma per
Lucifero non esistono questi ragionamenti.
Lui
è il
male fatto a persona.
Il male
dei
mali.
L’angelo
di
Dio caduto dal cielo perché il suo cuore era nero.
Diventato
demone per la sua malvagità verso tutti.
<
I
vampiri sono essere subdoli che ingannano la mente, sicuramente voleva
ucciderti > Continua il suo discorso bevendo la sostanza azzurra
dal
bicchiere con un unico sorso e sbattendo il bicchiere sul tavolo con
una forza
tale che si distrugge in mille pezzettini.
Se io
fossi
stata in quel momento lo stesso bicchiere, mi avrebbe ridotto come
cenere.
Deglutisco
senza far trasparire che ho paura in quel momento.
Il
sangue
non arriva bene al cervello.
Non
riesco
a pensare niente di niente.
Solo
alla
mia probabile morte in quel momento.
<
Forse ha
ragione…> Annuisco lasciando perdere quella battaglia
persa. Il mio unico
obiettivo in questo momento è salvarmi la pelle.
Meglio
dargli ragione e quietare la sua sete di morte.
Lo
guardo,
mentre sospira e si va a sedere sul letto poggiando il mento sulle
gambe
incrociate.
Sta
pensando.
Quanto
vorrei poter leggere quello che gli passa in quella sua mente diabolica.
Non mi
resta che aspettare.
Tutta
quest’attesa
mi rende ansiosa.
Irritabile.
Impaziente. Nervosa.
In
fondo
sto aspettando il mio giudizio finale.
Qualunque
cosa sia sono pronta a tutto.
<
Vai
Arlyne riposati e guarisci, appena sarai ristabilita devi riprendere il
tuo
lavoro > Fa cenno con la mano di sparire. Rimango lì
spiazzata. Senza
parole.
Ho
appena
scampato la mia morte. Forse qualcuno da lassù ha voluto
graziarmi per questa
volta.
Ma per
me
Dio e il paradiso sono esclusi e gli avrò fatto talmente
pietà che per una
volta ha deciso di darmi un piccolo aiuto.
Guardo
ancora Lucifero che ha fatto entrare da una porta secondaria una
giovane demone
di bell’aspetto.
Sfogherà
la
sua rabbia repressa nel sesso come il suo solito fare. Guardo la
ragazza mezza
svestita.
Il suo
unico compito e soddisfare le voglie di Lucifero. Quelle che hanno
questo ruolo
in vita, sono state puttane.
Donne
di
strada senza alcuno scopo nella vita. E quando si ritrovano
all’inferno non
cambia più di tanto.
Che
differenza c’era tra vita e morte per loro?
Ringrazio
solo di non aver fatto quella fine e avere una sorte leggermente
migliore della
loro.
Come se
la
mia sorte fosse felice.
Invece
ha
un tragico e nostalgico finale.
<
Sì mio
signore > M’inchino a Lucifero finalmente, quando ho
realizzato che posso
andarmene da li.
Giro i
tacchi uscendo dalla porta sentendomi più leggera di prima.
La
testa
svuotata dai pensieri, mantengo un passo spedito nei corridoi senza dar
a
vedere che voglio uscire da li.
Mi
dirigo
verso l’area dei portali sperando che nessun’altra
complicazione quel giorno si
mettesse sul mio destino.
Arrivo
al gran
portone supero le guardie che mi lasciano passare senza dire niente. A
quell’ora quasi nessuno entra o esce.
Via
libera.
Niente testimoni. Niente congetture su di me.
Libera
di
scappare alcune ore da questo schifo di vita.
Prendo
il
primo portale libero focalizzando nella mente dove voglio andare.
Entro
all’interno tutto diventa buio.
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