CAPITOLO 0: ???
In una foresta sperduta, tetra, oscura come
la morte, si trovava una casa, più precisamente, un rifugio.
In una stanza di quella casa, una figura dal pelo marrone scuro, dalla faccia
rassegnata e stanca, continuava a scrivere a mano su un vecchio diario, sopra a
uno scrittoio, illuminato da poca luce.
Ho paura, non so più che fare. Sono chiuso
da queste quattro mura da ore, forse da giorni, perché ormai il cielo stesso
non mi fa vedere più i raggi del sole o tanto meno il chiarore della luna,
adesso si vedono solo delle tetre nuvole rosso sangue.
Le città, i villaggi, la bellissima e incontaminata natura di Mobius è scomparsa, perfino Green Hill, dove adesso invece
c’è solo morte,.. e il fuoco si ciba di quel poco che rimane, sicuramente ormai
sono tutti morti.
Tails, Knuckles, Eggman.. e tutti voi ragazzi, mi dispiace così tanto, avevo
promesso a me stesso e a tutti voi che vi avrei protetto, avevo promesso che
saremmo riusciti sistemato le cose e avremmo riportato a casa il nostro amico,
fin dall’inizio vi sono sembrato sempre ottimista: vi ho solo mentito. Forse un
giorno ci incontreremo … ma chi prendo in giro, appena mi vedrà, mi ucciderà e
la mia anima sarà internata in un luogo spettrale e senza fine, forse l’inferno
stesso.
So che questa pagina di diario non sarà mai letta da nessuno, ormai non c’è
più speranza, ma mi chiedo: come sia mai possibile che una cosa del genere sia
successa? Il mio più grande amico, ha permesso di arrivare a ciò, questo non
glielo perdonerò mai! Forse .. non è stata colpa sua, pensavo che prima o poi
sarebbe tornato in se, ma fino adesso.. niente. È vero, forse sono sembrato
troppo negativo, però il mio obiettivo adesso, non è quello di aspettare la
morte, ma salvare delle vite a me care.
Il mio nome è Blade the Hedgehog.
BLADE: E con questo, siamo apposto.
Strappai quella pagina dal diario e la poggiai in un angolo
dello scrittoio mentre il diario lo mettevo dentro a uno dei tanti cassetti. Mi
sentivo molto oppresso, la stanza era quasi del tutto senza luce, tenevo accesa
solo la lampada, quella sopra lo scrittoio, le finestre erano assenti e tenevo
in un angolo della stanza una montagna di vecchi libri molto polverosi, quindi
decisi di accendere il lampadario della stanza, accesi l’aria condizionata
della stanza e di tutti quei vecchi libri, ne misi una parte su uno scaffale e
di quegl’altri ormai del tutto rovinati, decisi di sfruttarli e di usarli come
legna da ardere per il camino, sai com’è, per far riscaldare il rifugio.
Lo facevo in tutta fretta, perché dovevo fare un ultima
cosa, mi sentivo davvero stanco, non dormivo ormai da ore forse saranno 2
giorni pieni che non riesco a dormire decentemente da quando tutto questo è
successo, questo nemico impossibile da battere, la distruzione di Mobius, la perdita di molti dei miei compagni … Sonic, ma che cavolo ti hanno fatto? Ma mentre ero ne miei
pensieri, sentii bussare alla porta della stanza.
BLADE: Chi è?
AMY: Blade, sono io.. posso entrare?
BLADE: E che devo dire di no? Entra
Eh si, era Amy Rose. Purtroppo, devo ammettere che non so se
sia bello sapere che sia viva o morta. In questi ultimi giorni, ha visto come
tutti noi, cose indescrivibili che c’hanno lasciati tutti di stucco e lei è
sicuramente quella più toccata da tutta questa storia, molto più di me o di
quando “lo era” Miles. Come me, anche lei ormai non
riusciva quasi più a dormire, non era più lucida: quando la conobbi per la
prima volta era una ragazza così solare e dolce accompagnata da un bel sorriso,
adesso invece aveva quasi sempre lo sguardo basso e stanco, il suo sorriso
sempre assente e la sua notevole forza di volontà, svanita nel nulla, ormai era
molto depressa per tutto ciò che era successo. Tra tutti, dovevo proteggere
soprattutto lei, sono sicuro che lo vorrebbe anche Sonic..
eheh.
BLADE: Ehi bellissima, cosa c’è?
AMY: Blade, ti ricordo che dovevi farlo, ce l’avevi
promesso.
BLADE: Si si, ovvio che lo farò.
Tra poco inizierò le riprese in diretta, non ti preoccupare.
Volevo sembrarle sempre ottimista e in qualche modo, essere un libro aperto a
lei, in fondo, ci somigliavamo. Prima che tutto questo accadesse, sapevo che
lei stava vivendo una stessa cosa che avevo provato io da giovane e quindi,
volevo esserle di aiuto e sistemare ciò una volta per tutte. Se tutto questo
finirà, spero solo di riuscirci.
BLADE: C-come stanno gli altri?
Sono ancora tesi?
AMY: Che domande fai: sai la risposta no? A parte Shadow,
tutti sono seriamente preoccupati e sono in colpa con loro stessi, si sentono
inutili.
BLADE: Dobbiamo resistere Amy, non possiamo permettere che
proprio in questo momento la paura abbia il sopravvento, LUI se lo aspetta e
sta aspettando solo questo, che ci disperiamo.
Dissi, sembrando serio e sicuro, mentre lei invece, sentendo
quelle mie parole, diventava sempre più triste. Poveretta, è davvero disperata.
BLADE: Comunque, qui ho finito. Prendo questi vecchi libri e
andiamo
AMY: Ok, ma cosa te ne vorresti fare?
BLADE: Li uso per accendere il caminetto del soggiorno, se dobbiamo restare lì,
almeno rimaniamo al caldo
Spengo le luci della stanza, chiudo al porta e mi incammino
con Amy per l’intero corridoio. Il rifugio era mio, un vero e proprio bunker.
Conteneva ben: 8 stanze, di cui 2 erano singole, 3 da 4 persone e altre 3 da
ben 8 letti, 2 cucine, una grande stanza da soggiorno, 3 bagni, una grandissima
camera da pranzo, 3 stanze vuote, 1 magazzino, 1 mini laboratorio e altri 2
saloni.
Il resto della squadra attendeva nel soggiorno perché, oltre
ad essere il posto più confortevole del rifugio, avevo bisogno dell’appoggio
degli altri, in quanto avevamo deciso di mandare in diretta, un messaggio a
tutta Mobius, per dire definitivamente ai superstiti
cosa stava realmente accadendo e visto che ero diventato il leader temporaneo,
dovevo parlare io a nome della squadra, sperando che di superstiti c’è ne
siano.
BLADE: Mi chiedo a cosa serva.
AMY: Di che parli?
BLADE: Non è per codardia Amy, ma non trovo il senso. Devo ancora credere che
ci siano dei superstiti sul pianeta a parte noi?
AMY: Dobbiamo crederci .. tanto cosa abbiamo da perdere Blade? Perché se davvero ci sono delle persone ancora in
vita, almeno mettiamole in guardia.
BLADE: Spero solo che tu abbia ragione
Arriviamo al soggiorno del rifugio dove sono tutti gli
altri: Shadow, Silver, Blaze,
Big, Espio, Charmy, Vector,
Cream e la signora Vanilla.
Li vedo tutti perfettamente: sono stanchi, demoralizzati, deboli,..
preoccupati.
Neanche io posso aiutarli o incitarli visto che non saprei come fare. Mi guardano speranzosi,
visto che anche loro possono dire di aver visto la paura, si, come l’ho vista
io ad affrontarmi contro di lui..
BLADE: Amy, ti dispiace aiutarmi?
AMY: Per che cosa Blade?
Il soggiorno del rifugio era molto accogliente: 1 caminetto
aperto, 3 divani, 1 tavolo con 8 sedie molto confortevoli, un moderno
pianoforte a corda di colore nero, una televisione da 50 pollici con
registratore. Inoltre la stanza era anche tappezzata di tappeti persiani con al
soffitto un lampadario.
Dopo che Sonic era scomparso e che
Tails e Knuckles erano
morti, mi sarei dovuto prendere io la piena responsabilità del gruppo. Io non
me ne intendevo molto di robot ed elettronica ma Miles
m’aveva lasciato in tempo il necessario per ciò che dovevo fare. Cosa
esattamente?
Avevamo deciso che se non saremmo riusciti a fermare il
nemico, dovevamo almeno avvertire in un qualunque modo l’intera popolazione di Mobius, per metterla in guardia su cosa stavano andando
incontro i civili. E quindi, cosa mi ha lasciato Miles?
Un apparecchio grande quanto una chiavetta USB che se collegato a un certo
oggetto, come un PC, telefono, videocamera ecc.., influenzerà tutti, ma dico
TUTTI gli apparecchi elettroni di Mobius, dovuto
grazie soprattutto al campo magnetico del pianeta. Quindi, lo useremo questo
bene, pur temporaneamente, a causa dell’enorme raggio d’azione che avrà la
chiavetta non la si potrà usare per non più di 3 minuti contati, ma credo che
basteranno.. Grazie ancora Tails.
Dunque, mi concentro: sul tavolo del soggiorno preparo il
possibile, prendo la chiavetta e la collego a un PC preso precedentemente e ci
installo sopra una videocamera.
Prendo una sedia e mi piazzo di fronte al PC appena acceso,
mi concentro, attivo la chiavetta e premo REC alla videocamera.
BLADE: Salve a tutti. Chiedo scusa a tutti voi che mi state
ascoltando, ma questo è un messaggio diretto verso tutti vuoi. E spero che sia
qualcuno di voi ancora vivo.
Mentre mi fermo nel calmarmi e ricominciare a parlare, guardo
i miei compagni. Hanno tutti lo sguardo basso e distante, ma so che mi stanno a
sentire e sono concentrati nel sentirmi parlare. Devo cercare di essere
ottimista.. devo farlo per loro. So che c’è ancora speranza.
BLADE: Mobius, sono qui per
parlarti di quello che sta succedendo. Io mi chiamo Blade
the Hedgehog. Ero un combattente. Voglio dirvi che
molti dei nostri eroi sono caduti in battaglia per fermare chi vi sta uccidendo
e dico anche che alcuni di loro erano anche miei amici e conoscenti. Non so
ancora chi sia o che cosa sia ufficialmente.. quel mostro, ma ha preso
l’aspetto di un nostro caro eroe e tutt’ora lo controlla, ma ormai è diventato
troppo forte e io non so più come fermarlo. Vi chiedo solo di stare tranquilli
e di non disperarvi, rimanete nei vostri rifugi ed evitate di passare nei
boschi fino alla fine di questa crisi. Non disperate, c’è ancora speranza:
Sonic.exe scomparirà.
Spengo il PC. Ho finito
CONTINUA..
Angolo di Blade
Allora ragazzi.. più o meno
avete capito cos’è questa storia?
Spero che l’abbiate compresa e non vi preoccupate se non vi ha colpiti, i
prossimi capitoli saranno del tutto diversi. Comunque ragazzi, questo
teoricamente non è proprio l’inizio della storia, ma una parte di un capitolo
della metà dell’intera storia è solo per farvi capire più o meno come si sono
ridotti i nostri compagni nella vicenda.
E poi si, Blade
sono io, ho deciso di ficcarmi nella storia e spero che non ve la prendiate.
In questa storia cercherò di
non deludervi perché c’ho messo e ci metterò l’anima a scriverla. Aspetto le
recensioni, positive o negative che siano.