Aurelia l'incapace

di DoctorCiu
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Capitolo 1.
Gennaio 2096. Marco era un ragazzo sui 18 anni che, dopo le vacanze di Natale del quarto anno di liceo, decise di fare lo stage del secondo trimestre nella casa di riposo  per anziani del suo paesino. Gli sarebbe piaciuto molto fare il geriatra da grande. A differenza di molti ragazzi della sua età, infatti, amava stare con gli anziani, parlare con loro e ascoltare le loro storie. Chi, se non un anziano, poteva insegnare a vivere? Il ragazzo entrò sicuro nella struttura, rinomata in tutta la provincia per l’efficienza del personale. Prima di entrare si abbassò il cappuccio e i ricci  gli caddero intorno al viso. All’ingresso chiese informazioni su cosa avrebbe dovuto fare ad una delle infermiere di turno, Margherita, che gli illustrò tutto l’edificio. Dopo la reception, c’era un corridoio con varie porte. Dopo la prima c’era un’ampia mensa e dopo la seconda un salone. In quella dopo c’era una sala con un videoproiettore dove gli anziani più in salute si riunivano per guardare film e documentari. Poi, con l’ascensore, Marco e Margherita salirono al secondo piano, dove si trovavano le singole stanze degli ospiti.
- Qui ti lascio- disse l’infermiera, tornando di sotto, -parla con qualcuno. Ne hanno bisogno.
Marco si trovò davanti un corridoio che sembrava infinito. Porte su porte, tutte spalancate. Nessuno era nelle stanze, se non gli ospiti della casa. Nessuno era lì con loro a confortarli nel dolore. “Storie su storie” pensò. E fu così che iniziò a girovagare, trovando gli anziani delle prime stanze addormentati. Poi buttò lo sguardo nella stanza quarta stanza, dove un’anziana donna era seduta sulla poltrona vicino al letto. Si guardarono a vicenda e lui bussò, chiedendo il permesso per entrare.
- Non sopporto le persone. I giovani in particolare. Però tu mi assomigli a qualcuno che mi sta a cuore. O, per meglio dire, che mi stava a cuore. Poi ormai il tempo per essere cattiva è già passato da troppo. Vieni pure.- Marco allora si avvicinò all’anziana signora dai capelli bianchissimi, raccolti in uno chignon dietro alla testa. Indossava un vestito lungo fino a sotto il ginocchio, color petrolio.
- Aurelia.
- Marco.
I due si presentarono ma poi fu il silenzio. Lui si era perso nei suoi occhi, così vissuti. Così tristi. Così incapaci di esprimere emozioni.




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