Noia nella stanza

di Biscotto Sudato V2
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La stanza era chiusa, questa notte. Non c’era vento, eppure la tempesta mentale verificatasi in me mi ha acceso, l’immaginazione non mi vuole far dormire.
Ho sognato di essere in un “Noi”, in quanto sono solo un “Io”, ma lo faccio tutti i giorni e questa cosa non mi capiterà mai, è così inverosimilmente stupenda.
Ho sognato di uscire di casa per andare a trovare la mia vicina di casa, mia coetanea, ma io non ho vicini, eccezione fatta per la mia Coscienza e il distruggente monitor del mio computer.
Ho sognato, anzi, ho deciso di aprire la finestra della stanza. Appena ho spinto via la tapparella ho sentito l’aria notturna soffiarmi sulla mano e poi sul viso. Era un cielo senza stelle, nero come un fallimento ma profondo come un cuore sincero. L’aria fresca era morbida, mi accarezzava e mi faceva sentire amato. Le catene arrugginite che formavano un nodo alla gola si erano spezzate, ora ero davvero felice. Ma oramai era tardi.
Ho chiuso la finestra e il sorriso, l’unico vero della giornata, si è spento un’altra volta. La noia, ora, mi schiaccia come un macigno, mi fa male. Mi sento inutile, ora come ora, e voglio solo che il Destino mi dia una possibilità.
Voglio che mi faccia vivere un’avventura, avere esperienze, l’amore definitivo.
Voglio viaggiare in compagnia, piangere da solo. Essere amato, non ignorato.
Ma finché sono qui, mi limiterò a fingere di essere me.




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