Maschere
di carne.
Non
scrivo poesie,
chi
son io per farlo?
Nient'altro
che una piccola donna dall'atteggiamento sempre schivo,
nient'altro
che qualcuno che dell'apatia ne ha fatto uno scudo,
un'impostora
dallo sguardo vuoto,
che
fa tutti fessi con l'occhio suo bruto.
Se
solo un umano mi guardasse, saprebbe quanto in realtà sia
nuda l'
anima mia,
che
tanto io m'ostino a celare,
s'accorgerebbe
di quanto chiaro è
che
il mio sorriso falso è!
Che
la maschera che ho addosso nemmeno più bene mi va,
poiché
di cera non è fatta, ma di carne come il corpo mio,
e
che un vero sorriso non c'è, perché quello
sorridente è il mio
finto io.
Questa
è una poesia che ho scritto molto tempo fa e che trovo
rispecchi il
modo in cui mi sentivo in un determinato periodo della mia
adolescenza. Credo che molte persone possano rispecchiarcisi e spero
lo faranno.
Vi
invito a farmi sapere cosa ne pensate, mi rendereste felice.
Detto
questo mi dileguo, augurandomi che la poesia sia stata di vostro
gradimento.
Mi
scuso a priori se troverete eventuali errori, è la prima
volta che ne pubblico una.
Un
grazie enorme a chi si fermerà a leggere!
Bad
blood
|