Quel marmo di statua

di altovoltaggio
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“Quel marmo di statua” disse una volta uno con gli occhiali di osso


che il cane morde e mi trasmette la rabbia così divento pazza 

o forse voglio essere pazza perché piango mentre rido ma non rido mentre piango

e il velo non è velluto il bianco non  è nero che poi è come dire che il nero non è bianco 

il sipario è nero perché gli attori sono stanchi 

il mio letto è cemento la mia mente è piombo leggero 

si apre l sipario il palco è vuoto gli attori dormono fate buio alla luce del sole nel bosco due querce chiacchierano 

e la mucca non beve latte ma mangia l’erba verde è il prato il mare è vino la nuvola il mio cuscino 

torniamo a teatro la gente si incazza gli attori sorridono lo spettacolo è finito non c’era niente da vedere mi sono stancata 

il leone in gabbia sbadiglia fa più paura a formica Argentina  e Brasile oddio addio 

carnevale a Venezia muore Desdemona il teatro è morto 

andiamo al cinema la musica mi spiazza la piazza è rotonda la giostra no 

e torno all’infanzia cappuccetto blu perché il rosso non mi piace | piacere a me si |

basta cambiamo discorso domani è domani la puzza fa puzza e il cielo è arancione cioè una grossa arancia

perché te lo spiego? Tu vai al museo e dici “che bella quella statua di marmo”.





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