Hana Akane

di salamandergirl
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CAPITOLO 1
 
una donna giaceva nel letto, i respiri affannati, gli occhi lucidi, i capelli dorati erano raccolti in una coda bassa ormai sciolta,  e un sorriso abbozzato sulle sue sottili labbra.
-sig. Saphira …
la domestica che affiancava la donna piangeva mentre le accarezzava la mano.
-come stà il bambino?
-la Bambina signorina …
sussurrò lanciando uno sguardo alla culla
- è una bellissima fanciulla degna del  casato.
-posso vederla …? Il mio cuore cederà tra poco …
la domestica si asciugò le lacrime e fece segno al maggiordomo di portare la neonata.
L’uomo prese in braccio la bambina disgustato; quegli occhi, quei capelli … non poteva essere sua figlia, se non avrebbe assistito la domestica mentre partoriva, avrebbe creduto che fosse stata adottata.
Quando la neo mamma la prese in braccio, senti subito il suo calore avvolgerla, e la bambina sentendo il contatto sorrise, aprendo gli occhi, erano grandi e bianchi, mentre qualche capello rosso occupava la testa della bambina.
-è splendida, è uguale al suo papà …
-Ma, gli occhi …
sussurrò la domestica per poi correggersi mettendo una mano sulla bocca.
-e a voi signorina.
la bionda osservava i suoi occhi credendo che fossero i più belli del mondo, peccato che non li avrebbe mai più rivisti.
-Spero che un giorno tu conoscerai il tuo papà … sai … gli ho scritto dei tuoi calci nella pancia … di come il pancione cresceva … e lui mi rispondeva con dolci lettere scrivendomi che saresti stata la più bella bambina del mondo … io non potrò più vederlo quindi … salutalo da parte mia ok? Akane.
La giovane si portò la mano al petto, la cameriera prese la bambina e la riportò nella sua culla mentre le urla strazianti della madre echeggiavano per i corridoi , all’improvviso tutto tacque e le mani che stringevano con forza il petto si lasciarono andare, e Saphira Ress morì.
la casata perse il suo più bel fiore che per colpa di un amore proibito li lasciò troppo presto.
ormai l’unica erede che era rimasta era la figlia di quell’amore.
Intanto dall’altra parte della casa, le urla di un uomo adirato, spaventavano i domestici.
-Quella bastardina …. d’ora in poi non la voglio vedere, soltanto sapere che in casa mia esista un essere del genere mi viene il volta stomaco.
un uomo sulla settantina osservava, attraverso la finestra del suo studio, il cielo.
-come desidera signore.
la cameriera uscì dalla porta indietreggiando, ma nei suoi passi insicuri si capiva benissimo che la voce cavernosa del suo padrone in quel momento la spaventava a dismisura, lasciando l’uomo solo.
lo studio era ampio, davanti alla porta in mogano nero, si estendeva un tappeto persiano che conduceva fino alla scrivania in noce, dove erano intagliati fiori e teschi.
si sedette sulla sedia ricoperta da un velluto color verde marcio, e accese un sigaro.
- quella stupida di Saphira …. Ora mi è rimasta solo quella figlia del demonio, come mia unica erede, cosa racconterò hai miei soci d’affari? “mia figlia si è innamorata di un pirata, e dando alla luce sua figlia il cuore ha ceduto, una cosa da andare fieri no?”
disse alzando la voce di due ottavi, e premendo il sigaro, non ancora finito, sul tavolo bruciacchiandolo leggermente, e ne prese un altro accendendolo.
-sono nei guai ….
disse gesticolando e lasciando una scia di fumo.
-L’unica è nasconderla. Tutti i miei piani sono saltati per allargare i territori della famiglia Ress …
l’uomo porto le dita alle tempie, e osservò la foto sulla scrivania, aspirando il fumo dolciastro di quei sigari pregiati regalati la settimana prima da un suo amico.
-non lascerò che un pirata e la sua schifosa prole rovinino i miei piani!
disse colorandosi di un rosso, dovuto alla rabbia che saliva, chiuse le grosse mani a pugno e colpi duramente il tavolo per poi gettare a terra la foto della bionda figlia.
-quella bambina … tsk!


 
 
 
 




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