il peso di un abbraccio
Il peso di
un abbraccio.
Mentre tra le mani stringi un abbondante bicchiere di alcool- non sai
nemmeno cosa sia di preciso- ti chiedi perchè lo
fai. Ti chiedi perchè sei disposta a fare di tutto, pur di
estraniarti da te stessa; anche affogare nella più totale
incoscienza. Sei lì, in una piccola sala, a scambiarti
auguri con gente di cui ricordi a malapena il nome. Sei lì,
che bevi, che ridi senza motivo, sparando stronzate colossali.
Ma tu non lo sai, o meglio, non te ne rendi conto. Ti reggi appena in
piedi, figuriamoci mettere in fila due-tre parole che abbiano un senso.
Ma questo ti piace. Ti fa sentire leggera, senza alcun pensiero, per
una volta. Per una fottutissima volta in vita tua. Ma all'improvviso
percepisci delle braccia, che ti afferrano prontamente la vita, per non
lasciarti cadere rovinosamente a terra, e poi stringerti forte, quasi
in un abbraccio protettivo.
Ti dimeni tra quelle braccia, perchè tu non vuoi, non vuoi
che stringano, non vuoi che ti facciano sentire al sicuro;
perchè non lo sei.
Non lo sarai mai, finchè non riuscirai a difenderti da te
stessa. Da quella parte di te, che riuscirà sempre a tenerti
prigioniera di quella insopportabile malinconia.
Malinconia che ti ha raggiunta anche nel momento di incosapevolezza.
Che è riuscita ad insinuarsi nei tuoi pensieri, per poi
esplodere in un fiume inarrestabile di lacrime, e parole senza
significato.
Quel semplice gesto, ha scatenato in te un'intensa e agghiacciante
disperazione.
Vorresti piegarti, sotto quell'immenso e immotivato dolore che avverti;
ma ci sono quella maledette braccia, che ti sostengono e te lo
impediscono. Allora urli, dicendogli di lasciarti, che lui non sa
niente, che non ha alcun diritto di non farti crollare e di assistere
al
tuo patetico tormento.
Non hai bisogno di quell'abbraccio, perchè poi, domani, non
sopporteresti il vuoto lasciato dall'ennesimo abbandono.
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