Puoi baciare la sposa

di pamina71
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Puoi baciare la sposa

 

Lo sposo si aggirava ansioso sul sagrato della piccola chiesa di Saint Pierre, sulle rive dell'Aa, a Gravelines, la stessa dove si erano uniti in matrimonio i suoi genitori, anni prima.

I suoi grandi occhi verdi scrutavano ansiosi la piccola via laterale dalla quale avrebbe dovuto giungere la sposa, accompagnata dalle sorelle.

Si passò una mano tra i capelli neri e ricci, in un gesto pieno di nervosismo gioioso.

Marie, che si era occupata di cucirgli il giustacuore color borgogna (nonché l'abito della sposa, anni di servizio a Palazzo Jarjayes le avevano appreso una notevole abilità sartoriale), di abbigliarlo e di pettinarlo, lo rimproverò bonariamente accusandolo di guastare tutto il lavoro fatto per renderlo uno sposo "come si deve".

Il testimone, un altro giovane alto e scuro di capelli, lo canzonò amichevolmente:

- Guarda, Grandier, che se non la smetti tra poco tira fuori il mestolo che ha nascosto nelle pieghe della gonna!.

Lo sposo sorrise a quell'uscita, che ebbe il potere di rasserenarlo un poco.

Girandosi, vide arrivare di corsa uno dei figli di suo cugino Paul, un ragazzetto sui dieci anni tirato a lustro per l'occasione, ma già scarmigliato.

- Arriva, arriva, arriva!

Gridò, godendosi il momento di gloria dato dall'essere il messaggero ufficiale della sposa.

Marie si avvicinò allo sposo, lo sistemò, gli tolse un ciuffo di capelli dal sopracciglio destro, tirò il fiocco che lo stringeva al collo, poi lo sospinse verso la navata.

- Dentro, dentro! Non vorrai farti vedere qui fuori. la sposa va attesa dentro!

 

E finalmente la vide arrivare, con i lunghi capelli ribelli raccolti in una treccia molto particolare, la cui forma ricordava una spiga di grano, con un abito color rosa antico che risaltava il colore dei suoi occhi, due pendenti di perla alle orecchie come unico gioiello, dono di nozze di Madame Jarjayes, un poco fuori luogo vista l'estrema semplicità della sposa e della sua futura condizione economica.

Un piccolo guizzo di dispiacere trafisse il cuore del futuro marito nel vederla arrivare sola, non accompagnata dal padre. Purtroppo però, non era una situazione cui avrebbe potuto rimediare. Oramai era perduto per sempre, non sarebbe più stato parte della vita di quella figlia tanto amata.

 

Il parroco richiamò l'attenzione dei presenti, ed iniziò la liturgia.

Il suono cantilenante del latino pronunciato da quel rotondo e solido parroco di campagna percorse la piccola navata, incompreso da molte delle orecchie semplici ed incolte presenti al matrimonio, ma piacevole per la sostanza del rito che celebrava.

 

Ed infine, le parole tanto attese:

- Ego conjungo vos in matrimonio in nomine Patris, Filii et Spiritus Sancti.

 

Gli sposi si guardarono un attimo, sorpresi. Ecco, ora erano davvero marito e moglie.

Il testimone li riscosse:

- Allora, Christophe, non la vuoi baciare la tua Madeleine?

 

 

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Nessuno parla mai dei genitori di André, così me no sono occupata con questa minuscola oneshot

 





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