Live a normal life

di Jade Tisdale
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2. Ospite 

 

 

 

 

«Vi ringrazio per avermi permesso di restare qui. Come vi ho già detto per telefono, si tratta solo di un paio di giorni, giusto il tempo di mettere a posto le tubature nel mio appartamento.»
«Stai tranquilla, Laurel. Per noi non c'è nessuno problema, vero Nyssa?»
La diretta interessata annuì, e sul volto di Sara andò a formarsi un enorme sorriso, ricambiato dalla sorella maggiore.
«Per farmi perdonare per il disturbo» proseguì la castana, estraendo due oggetti dalla valigia «ho portato dei vecchi album di famiglia per passare il tempo.»
Alla vista di quei due vecchi raccoglitori, gli occhi di Sara cominciarono a brillare: ne prese uno, con la copertina azzurra, e lo porse a Nyssa. Quest'ultima lo accettò, anche se esitante.
Le due sorelle si sedettero vicine, e presero ad analizzare ogni singola fotografia del secondo album, facendo sentire l'erede, anche se solo per un momento, isolata.
Poi, dopo aver preso un respiro profondo, si affrettò ad aprire l'oggetto che le aveva dato Sara, e cominciò a sfogliarlo.
C'erano diverse foto delle sorelle Lance da bambine: all'epoca erano molto simili, tanto da poter sembrare gemelle, ma col tempo, i capelli di Sara si erano schiariti e Laurel era diventata più alta rispetto alla sorella minore.
Ritornò indietro alla prima pagina, rendendosi conto di averla saltata, e le parve quasi come se il suo cuore avesse perso un battito. Accarezzò lentamente una foto malridotta di Sara appena nata, con una tutina rosa con un orsetto ricamato sulla pancia.
Proseguì di qualche pagina, e la sua attenzione fu catturata da una fotografia con la sua amata sorridente: non avrà avuto più di otto anni, e si intravedeva l'apparecchio per i denti. I lunghi capelli dorati erano raccolti in una perfetta treccia laterale, che la faceva sembrare più grande.
Poi, un'altra ancora, che, al contrario, fece accelerare il battito della mora: una Canary adolescente indossava un abito lungo e del medesimo colore dei suoi occhi. Nyssa sorrise senza rendersene conto davanti alla sua bellezza.
«Era il mio primo ballo scolastico. Ah, e per la cronaca, ero single.»
L'erede sussultò, e quando incrociò lo sguardo allegro di Sara, arrossì visibilmente.





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