La fine dei giochi Note: Tengo a precisare che è la
primissima volta che mi avvicino a questo genere, che sconosco del
tutto. Questa coppia però mi piaceva davvero
troppo, così non ho potuto non scrivere qualcosina a
riguardo. In caso di errori o di castronerie vi prego di correggermi. :P
La fine dei giochi CAP I - Solo
Watanuki entrò di corsa nella
propria stanza, si chiuse la porta alle spalle e si gettò,
praticamente a sedere, sul pavimento. Dietro di lui
un’orda di spiriti sembrava cercare una via
d’accesso in grado di superare la blanda protezione
offertagli da Yuuko. Chissà poi perchè
doveva essere blanda solo per lui. Se l’era chiesto
più volte e, proprio due giorni prima, aveva espresso il
medesimo dubbio anche alla strega che, in un’alzata di
spalle, si era limitata a rispondere << Hai
già la più valida delle protezioni, sarebbe uno
spreco offrirti dell’altro.. >> Già..
peccato che la “valida protezione” si chiamasse
Shizuka Doumeki. Ovvero l’uomo che più detestava
al mondo, il suo rivale in tutto. In poche parole la sua nemesi.
Kimihiro
si lasciò andare ad un amaro sospiro. “
Forse.. forse dovevo dargli retta.. ”
pensò. Un sorriso che sapeva di amarezza si fece
spazio sul suo pallido volto. Yuko era una grande strega, di
questo Watanuki era ormai più che consapevole.
Ciò nonostante la donna non aveva fatto i calcoli con
l’imponderabilità degli eventi. Soprattutto,
non aveva considerato, a quanto potesse arrivare il suo aiutante se
spinto dall'orgoglio. O si trattava di altro? Ad ogni modo,
il risultato non sarebbe cambiato. Già...
chissà come avrebbe reagito la strega, sapendo che Doumeki
non ci sarebbe più stato per proteggerlo. Probabilmente con
un ennesima alzatina di spalle o forse, chissà, questa volta
gli avrebbe concesso una valida protezione.
Uno
schianto lo fece sobbalzare. Gli spiriti ora gli sembravano
più vicini rispetto all’ultima volta che aveva
guardato oltre la finestra della sua camera. Quanto era passato da
allora. Cinque minuti? No.. sicuramente non più di due. Eppure..
Sembrava un eternità. Come avrebbe sopportato il
resto? Avrebbe mai resistito ad un'intera vita scandita a quel ritmo? Sempre
più affranto crollò a sedere sul pavimento,
prendendosi il volto tra le mani tremanti. Perchè
era stato così impulsivo. Non poteva rifiutare
quell’invito con gentilezza? Doveva per forza urlargli contro
quelle idiozie? E perchè mai Doumeki se
l’era presa tanto? Lui che era da sempre del tutto
inespressivo e privo di qualsiasi emozione umana. Proprio con lui
doveva decidersi a tirar fuori il carattere? E che carattere.. Si
appoggiò di schiena alla porta, fissando il soffitto e
tentando con tutte le sue forze di non cedere al pianto. Purtroppo per
lui, però la vista di quel cielo di cemento lo
trascinò verso una strana forma di trance, e senza volerlo
si lasciò andare ai ricordi di quell'ultima conversazione.
<<
Hoi.. >> << Quante volte ti ho
detto di non chiamar.. >> Si era fermato di colpo,
notando qualcosa di diverso. Forse lo sguardo, sembrava..
più espressivo. Possibile? << Stavo
pensando.. >> << Pensando, ah
davvero? E da quando il grande Doumeki si prende la briga di pensare?!
>> L’altro aveva atteso la fine dei
suoi sproloqui, riprendendo a parlare come se non fosse caduta una
foglia. << Io adesso vivo da solo. Al tempio
intendo.. >> << E allora? Guarda
che so bene che i tuoi sono andati a vivere per conto proprio. So anche
della tua decisione di seguire le orme di tuo nonno. Che me lo racconti
a fare?! >> << Anche tu vivi da
solo... >> << Si, so anche
questo... Quindi?! >> Aveva sbraitato come suo solito,
incrociando le braccia ed iniziando a picchiettare con un piede, nel
tentativo di mettergli fretta. << Spesso hai
bisogno del mio aiuto per tenere lontani gli spiriti. >> <<
Cos’è, hai deciso di rinfacciarmelo?
>> << Ed ora che nessuno cucina
per me.. >> Proseguì l'altro. <<
Ah si? E tutti i bento che ti preparo allora? >> <<
Pensavo che potresti trasferirti al tempio... >>
.... ....... ...........
<<
Co.. Co.s.. >> Aveva capito bene? No, forse uno
spiritello passeggero lo aveva indotto a sentire cose non vere.
Eppure... quello sguardo, improvvisamente così deciso..
Così fisso su di lui.. << COSA?!?!
-Si sentì esclamare- Ma... S.sei im..mpazzito forse?!
>> << Affatto. Tu hai bisogno di
me, e al tempio la cucina è più grande e
più comoda della tua.. >> <<
COSA VUOI CHE ME NE IMPORTI?!? E poi non ho bisogno di te!
>> Doumeki si era limitato a fissarlo, e a
ripensarci Watanuki si domandò più volte il
perchè di tanta agitazione. In fin dei conti quella proposta
era meno strampalata di quanto non gli fosse sembrata in un primo
momento. La sua risposta invece... Quella si che ora gli
sembrava improvvisamente assurda. << Pensi che
mi piaccia aver bisogno del tuo aiuto? -Aveva continuato- O che sia
felice di averti sempre tra i piedi? Ed ora che ci penso...
Perchè devi accorrere in mio aiuto ogni volta? Non hai una
vita tua? Non hai qualcun altro da tormentare?! >> Aveva
espresso il tutto senza quasi prendere fiato. Lo aveva fatto
perchè al momento era stato l’unico modo per
mettere a tacere il battito accelerato del suo cuore. Aveva
urlato ogni cosa per relegare in un angolo della sua mente la strana
agitazione che di colpo si era fatta strada nella sua anima. E aveva
esagerato, certo.. << Bene.. -concluse
l’altro, voltandogli le spalle- Se è
così che la pensi, non ti darò più
alcun fastidio! >> E senza aggiungere una parola
se ne era andato, lasciandolo solo per la strada. La stessa che, circa
10 secondi dopo, si era riempita degli stessi spettri, che adesso lo
spiavano minacciosamente dalla finestra, unica barriera tra lui e la
fine. Un muro invisibile che ad ogni battito sembrava farsi
più sottile.
<< Dannazione!
-Esclamò- Ed ora che faccio?! Dov’è
Yuuko quando ho bisogno di lei? E dov’è Dou..
>> Si fermò appena in tempo. Non ci
sarebbe più stato Doumeki contro cui sbraitare. No,
lui non sarebbe più arrivato in suo aiuto. Ora, era
veramente solo.
Con quel pensiero volse un ultimo
sguardo alla finestra. Poi la paura si impadronì totalmente
di lui.
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