-Sono
tornata!- urlai entrando in soggiorno.
-Paris?
Tesoro sei tu?- chiese nonna dalla cucina.
Alzai
gli occhi al cielo. Chi altri poteva essere?
-Sì
nonna sono io-
Senza
darle il tempo di aprire bocca corsi in camera.
Una
volta dentro buttai la borsa a terra e chiusi la porta.
Mi
buttai sul letto e azionai la musica, iniziando ad osservare la foto
di me e papà formato gigante che avevo proprio sopra il mio
letto in modo che fosse la prima cosa che vedevo al mattino e
l’ultima prima di andare a letto.
Mio
padre mi teneva stretta guardando davanti a sé.
Sembrava
che stesse guardando proprio me.
Amavo
quella foto.
Le
note di You are not alone mi riempivano la mente di ricordi e gli
occhi di lacrime.
Voltai
la testa e diedi uno sguardo al calendario.
La
data di oggi era segnata con un grande cerchio rosso: 25 Giugno, il
giorno in cui nessuno sorride mai.
Odio
questo giorno.
Il
fatto è che ce ne saranno tanti altri ma la sofferenza provata
quel giorno nel 2009 non si affievolirà mai.
*FLASHBACK*
Kathrin
uscì dalla stanza dell’ospedale in lacrime. Joseph era
al suo fianco, con la mano poggiata sulla sua spalla.
Prince
e Paris erano seduti sulle scomode sedie della sala d’aspetto e
la bambina teneva stretto il piccolo Blanket, di appena sette anni.
Le
loro guance erano rigate di lacrime che scendevano imperterrite da
quella mattina.
Il
loro papà era morto e lo avevano capito anche troppo bene.
Quando
videro la nonna andargli incontro corsero da lei ad abbracciarla.
-Su
bambini, non fate così. Il papà adesso è in un
posto bellissimo ed il Signore si prenderà cura di lui- disse
la donna singhiozzando.
In
realtà stava parlando più a sé stessa che ai
nipoti.
Non
riusciva a capacitarsi di aver perso il suo adorato figlio, il suo
dolce Michael.
Fuori
dall’ospedale milioni di fan in lacrime attendevano il verdetto
finale, con il fiato sospeso. Loro ancora non avevano la
consapevolezza che il loro idolo se n’era andato per sempre.
A
Kathrin dispiaceva molto per tutte quelle persone le quali speranze
sarebbero svanite di lì a poco.
Ad
un tratto la donna sentì una manina tirarle il vestito.
Abbassò
il capo ed incontrò gli occhioni azzurri pieni di lacrime di
Paris.
-Nonna…ma
adesso noi dove andiamo?-
Quelle
parole quasi mormorate dalla vocina rotta dal pianto di sua nipote la
colpirono dritta al cuore.
Il
loro papà, il loro punto di riferimento e il loro unico
genitore li aveva lasciati e adesso erano soli.
-Tesoro,
verrete a stare dalla nonna. Volete venire a casa con me?-
I
bambini annuirono.
Per
fortuna, avevano ancora dei parenti che li amavano e che non li
avrebbero mai lasciati ma superare quella mancanza e il vuoto che
Michael aveva lasciato nei loro cuori, sarebbe stato impossibile e
Kathrin lo sapeva bene.
*FINE
FLASHBACK*
Mi
alzai dal letto asciugandomi le lacrime.
Quei
ricordi dolorosi mi ossessionavano ogni giorno, quello in
particolare.
Decisi
di vedere qualche video come facevo di solito in quella data benché
mi facesse male rivedere quei momenti felici consapevole che non ce
ne sarebbero stati altri.
Azionai
il registratore e feci partire il primo video.
L’intervista
che papà ci fece a Natale.
Blanket
era così dolce ed impacciato, non sapeva cosa rispondere a
quelle domande per lui ancora così strane e con il suo
imbarazzo e la sua tenerezza suscitava le risate di papà.
Io,
invece, volevo imitarlo in tutto e per tutto, così risposi che
da grande avrei voluto aiutare i poveri, come faceva lui.
Prince,
poi, aveva sempre la risposta pronta, con quel completo con tanto di
cravatta rossa sembrava quasi un uomo d’affari.
A
quel video seguirono molti altri. Le immagini scorrevano veloci, così
come le mie lacrime.
Vidi
tutti i video che avevo, osservavo le scene senza sosta ridendo e
piangendo al contempo.
Quando
anche l’ultimo video terminò, presi tutte le
videocassette e le riposi nell’apposita scatola.
Mentre
le sistemavo, notai una cassetta diversa dalle altre: era rossa e
sopra l’etichetta c’era scritto “20/05/2009”.
La
presi un po’ titubante, chiedendomi come avessi fatto a non
notarla prima.
La
inserii nel registratore impaziente e schiacciai play.
Dopo
qualche istante sullo schermo apparve papà.
Era
seduto su un divano e guardava dritto verso la telecamera, senza dire
una parola.
-Ehm…okay,
credo sia il momento di aprire bocca…- disse passandosi una
mano dietro il collo.
Ridacchiai
mentre sentivo gli occhi pizzicare.
-Prince,
Paris, Blanket. Se state guardando questo video, vuol dire che non
sono più con voi, che non sono più su questa terra…-
“Tipico
di papà, sceglieva sempre le parole con cura…” mi
dissi asciugandomi una lacrime che era sfuggita al mio controllo.
-So
che adesso state male e mi dispiace, non sapete quanto. Ho deciso di
fare questo video perché so che non durerò per sempre.
Sto male, sono malato e non ce la faccio più. Ma sappiate che
proverò a tirare avanti il più possibile, per voi e per
i miei fan. In ogni caso sto facendo questo video anche per
rassicurarvi e dirvi che vi amo tanto. Siete stati la mia luce per
anni ed io sarò la vostra quando lascerò questa terra.
Starò bene, non preoccupatevi per me e continuerò ad
amarvi e proteggervi anche da lassù così come farò
con i miei fan. Non smettete di ricordargli quanto li amo, è
importante per loro e per me. Dite ai miei cari fratelli e sorelle
che conto su di loro, che so che vi ameranno come avrei fatto io e
ricordategli che gli voglio tanto bene. Recapitate queste testuali
parole a Joseph: Papà, non ho mai smesso di volerti bene, so
che tutto quello che hai fatto lo hai fatto per noi e per questo ti
ringrazio e ti perdono se sei stato così duro per anni. Non
importa, ti amo comunque. Scusate se vi sto chiedendo tutte queste
cose ma per me è molto importante che tutti voi sappiate
quanto vi amo e perdonatemi se vi sto facendo piangere, mi dispiace
tanto- ora anche lui piangeva.
-Per
finire dite a Kathrin che è stata una madre fantastica, la
madre perfetta e so che non sarà da meno nel suo ruolo di
nonna. Ditele di continuare a sorridere perché il suo sorriso
è meraviglioso e illumina tutto ciò che la circonda,
ditele che la amo tanto- fece una pausa, abbassò la testa e
sospirò.
Quando
la rialzò sorrideva.
-Ora
passiamo a voi, i miei piccoli angeli. In questi anni ho cercato di
proteggervi e di darvi tutto ciò di cui avreste potuto aver
bisogno. Ho cercato di essere un buon padre, spero di esserci
riuscito-
“Oh
sì papà, eccome se lo sei stato” ormai non
riuscivo più a trattenere le lacrime.
-Prince,
sei il maggiore quindi partirò da te. Sei stato e sempre sarai
il mio principino. Comportati come un padre per i tuoi fratellini
e sii forte, so che puoi farcela. Mia piccola Paris, con il tuo
sorriso fai sì che nelle mie giornate ci sia sempre il sole e
la tua dolcezza è infinita, non perderla mai. Blanket, la mia
copertina, c’è un motivo per cui abbiamo deciso di
soprannominarti così. Sei sempre stato timido e affettuoso e
le tue manifestazioni d’amore scaldano il cuore di chiunque.
Non cambiate mai angioletti miei, per niente e nessuno al mondo. Vi
amo tanto, siete tutta la mia vita e ricordate, io sono sempre con
voi, portate l’amore nel mondo, diffondete il mio messaggio. So
che lo farete. Vi voglio bene.-
E
lo schermo tornò nero. Singhiozzavo senza freno ormai. Rimasi
per qualche minuto accoccolata su me stessa continuando a piangere.
All’improvviso
sentii bussare alla porta e subito dopo la sentii aprirsi cigolando
leggermente.
Blanket
era sulla soglia, immobile.
Mi
asciugai velocemente le lacrime; non volevo che mi vedesse in quelle
condizioni, facevo di tutto per proteggerlo e per sembrare forte ai
suoi occhi anche se questa volta proprio non ce la facevo a sembrare
allegra.
Ci
guardammo per qualche istante in silenzio quando, all’improvviso,
lui mi corse incontro e mi abbracciò.
Lo
strinsi a me e restammo immobili per un po’.
Ad
un tratto mi ricordai del video.
-Ehi
Blanky, andiamo a chiamare Prince, papà vuole che vi faccia
vedere una cosa-
Lui
mi guardò stranito e confuso, poi mi prese la mano e andammo a
chiamarlo.
Bussammo
alla porta della sua camera, che ci venne aperta solo dopo qualche
secondo.
Prince
aveva gli occhi rossi e lucidi, le occhiaie ed era pallido; sapevo di
avere lo stesso aspetto.
-Cosa
c’è?- chiese.
-Devo
mostrarvi una cosa- risposi io vagamente.
Li
portai nella mia stanza e li feci sedere sul letto.
Azionai
il video e aspettai che partisse.
Piangemmo
tanto durante tutta la durata del video e così facemmo anche
quando lo mostrammo agli altri familiari ma nonostante tutto avevamo
il sorriso sulle labbra.
Quella
sera io, Prince e Blanket uscimmo in terrazza a guardare le stelle.
Nessuno di noi parlò ma tutti e tre avevamo quel sorriso
dipinto sul viso che diceva più di mille parole. Sorridevamo,
anche se era il 25 Giugno perché sapevamo quanto nostro padre
ci amasse e sapevamo che adesso era lì, da qualche parte e ci
guardava con lo stesso sorriso.
ANGOLO
EMO-AUTRICE
Okay
okay, lo so. E’ appena la seconda one-shot che pubblico ed è
anche più deprimente dell’altra! I’m sorry.
Non
so nemmeno come mi sia venuta! Avevo intenzione di scrivere qualcosa
e mentre scrivevo una cosa completamente diversa, sono corsa ad
aprire una nuova pagina per scrivere…questo (qualunque cosa
sia). Spero non sia un problema la lunghezza, ma mi sono fatta
prendere forse un po’ troppo ^-^”
Volevo
solo ricordarvi che Michael non ci ha mai lasciati
completamente e ci ama tanto, ogni giorno ci osserva e ci protegge!
Un
piccolo pensierino per Mike, molto in ritardo (eh sì, ho
sforato di ben 17 giorni).
Ricevere
una recensione mi farebbe felice ma mi fa piacere anche se leggete
solamente.
Grazie
a tutti, God bless you <3
Bye
bye <3 <3
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