Vi
Non
riusciva a obliare quella risata.
Quel
macabro sghignazzare le rimbombava nella testa all'infinito, sempre
più forte, sempre più definito, eco del terrore
che era solito seguirlo.
Non
poteva, non voleva dimenticare.
Voleva
farlo suo. Voleva distruggere, annientare, sopprimere quella dannata
voce, sentire le parole venir meno, il respiro affaticarsi.
Voleva
recuperare il potere che quella dannata ragazzina le aveva sottratto,
Vi.
Eppure
c'era quella sensazione...
Quella
sensazione di piacere nel cacciare, quell'istinto predatorio perso da
tempo.
Aveva
ritrovato la voracità da chi non vive ma sopravvive, di chi
combatte per strada.
Tra
detriti di palazzi distrutti e il sangue di chi è ferito non
solo nel corpo ma nell'anima, Vi si sentiva a casa.
Quei
capelli blu erano diventati una visione, un miraggio da inseguire per
trovare un angolo tutto per lei nel caos della città, della
vita.
Quella
folle sconosciuta era, in un certo senso, l'altra faccia della
medaglia, la metà della mela, il completamento della sua
più intima essenza.
Ma
soprattutto era l'unica che riusciva a farla sentire viva, a farle
provare emozioni.
E
le emozioni da troppo tempo avevano perso significato, di fronte al suo
cuore.
Per
questo Jinx doveva essere distrutta.
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