Affari D'Amore
Titolo:
Affari D'Amore
Genere: Romantico,Drammatico,Erotico.
Autrice: Faboulos95
Capitolo: Parte Prima,Capitolo 1.
Personaggi: Ashley Tisdale,Zac Efron e molti altri.
Note dell’autrice: Salve a tutti,
è la prima volta
che pubblico una long in questa sezione e a dire la verità
sono
un pò nervosa,per il semplice fatto che questa mia idea non
possa piacere. Ma io cerco di pensare positivo. Bene,passiamo alla
storia. Per chi ha letto l'introduzione può capire il tema
di
questa Fictions. Quest'idea mi è venuta
così,all'improvviso dopo aver letto una piccola storia su
questo
genere,anche se non è dei miei preferiti. Così ho
deciso
di scrivere l'idee che mi erano venute in mente. Ora vi lascio alla
storia. Buona Lettura e mi aspetto molti commenti,ovviamente, (dai
negativi ai positivi)...
Affari
D'Amore...
Parte
Prima,Capitolo 1°
<<
Ashley e Zac Efron >> dichiarò il ministro
<< Ora potere baciarvi >>.
Ma gli sposi l'avevano preceduto. Si accostarono e le loro labbra si
sfiorarono con dolcezza...una promessa per più tardi,quando
fossero rimasti soli.
Poi si volsero verso gli invitati socchiudendo gli occhi per l'intensa
luminosità del sole di giugno.
La madre abbracciò Ashley. << Non vi
avevo mai visti
così felici >> Si tese per baciare Zac nella
guancia.
<< Come se non ci fosse una nube al mondo
>>
<< Neppure una >> riflettè
Ashley. Guardò
Zac,alto e snello, con i capelli scuri, spettinati dalla
brezza,guardò i suoi profondi occhi azzurri.
<< Come
possono esserci nuvole? >>
Il padre la strinse tra le braccia. << Come sono volati
gli anni!
L'altro giorno eri la bambina più bella del mondo,adesso sei
la
sposa più bella. Almeno resterai a Los Angeles, non ti
perderemo
completamente.. >>.
<< Non farti sentire >>, intervenne Zac.
<< Mio padre
non è entusiasto... >> S'interruppe: suo padre
era apparso
in quel momento. << Papà,come sono felice che
tu sia qui!
>> Si abbracciarono. Zac era più alto del
padre e i suoi
capelli scuri contrastavano con quelli grigi di suo papà.
<< Temevo che non venissi >>.
<< Pultroppo ieri non c'è l'ho fatta
>>. La voce del
padre,come quella di Zac,era profonda con un vago accento dell'Ovest.
<< Mi è dispiaciuto moltissimo non assistere
alla cerimonia di laurea. Hai fatto bella figura? >>
<< Era il divo della classe >>,disse
Ashley,con gli occhi
che brillavano. << Ha vuto tutti i premi...
>>
<< Tranne quelli vinti da Ashley >>, la
interruppe Zac.
<< Tutti hanno predetto che sarà la prima tra
noi a
diventare famosa. Oh,papà,scusa,non conosci ancora i
genitori di
Ashley, Lisa e Bob Tisdale... >>
<< David Efron >>, disse il padre di Zac,
tendendo la
mano. Guardò Lisa con ammirazione. << Ora so
da chi ha
preso la sua bellezza Ashley. Ma...tu sembri al massimo una sorella
maggiore..>>
Lisa sorrise. Era abituata a sentirselo dire. Lei e Ashley erano snelle
e aggrazziate,avevano gli occhi caramellati e le sopracciglia scure e i
capelli biondi...più chiari quelli di Ashley, bronzo d'orato
quelli di Lisa. Il loro piccolo gruppo si trovava al centro del
giardino di casa Tisdale. I Delphinium formavano uno sfondo di trina
azzurra e c'era un tripudio di bocche di leone arancione e rosa, phlox
bianchi e gigli d'oratim , e le siepe era accesa da piracanti.
In quello splendore, Ashley era un esile fiore candido. Il lungo abito
di moire ondeggiava a ogni passo, e un'orchidea bianca le spiccava tra
i capelli. Lei e Zac, nell'abito grigio, attiravano gli sguardi di
tutti, e la loro felicità colpiva quanti venivano a
congratularsi: Gli amici,i professori dell'università, i
vicini
dei Tisdale.
<< Ecco qua i più brillanti studenti del corso
>>,
disse una voce. Bob Tisdale si voltò e vide uno dei
professori
che avevano votato per assegnare a Ashley e Zac il premio Harpe,
promosso ogni anno dal Los Angeles World. Era la prima volta che il
premio era stato dato congiuntamente. << Non potevamo far
altro.Lavoravano sempre insieme,e i loro elaborati erano sempre i
più belli. è stata una soddisfazione essere il
loro
insegnante >>. Il Professore li guardava quasi con
rimpianto.
<< Hanno un grande futuro: saremo fieri di loro. Zac
diventerà editore ed Ashley terrà la rubrica che
ha
sempre sognato. Un giorno avranno un giornale tutto loro. Sono
formidabili,sapete.. >>.
I camerieri incominciarono a servire la cena. Un duo,flauto e chitarra,
eseguì canzoni e ballate, e le voci e le risate si
mescolarono
alla musica.
Bob alzò il bicchiere di champagne. << Ad
Ashley e Zac,i
nostri carissimi figlioli,una vita lunga e meravigliosa ricca d'amore e
di sogni e di successi. Vi auguriamo buona fortuna, non soltanto per
voi,ma anche per i vostri professori che si aspettano di vedervi
vincere un premio Pulitzer. >> Poi tra risate e applausi
,
soggiunse: << Vi auguro di avere tutto cioò
che
desiderate. Il mondo attende d'essere conquistato da voi.
>>
Tutti bevvero mentre Lucas Grabeel scattava le foto.
<< Grazie Lucas >>, disse Ashley
<< Sei stato molto
gentile a offrirti di svolgere questo fastidioso incarico
>>.
<< Cara Ashley, sono felice di rendermi utile. Sopratutto
a te.
Dopo tutti questi anni di amicizia. Conosci mia moglie?..Luise, questa
è Ashley Tisdale..No adesso è Ashley Efron
>>
<< Già >> ammise lei, sorridendo
perchè Lucas
era teatrale come sempre. << Lieta di conoscerti
>>, disse
a Luise Grabeel, poi,un pò nervosamente, si rivolse a Lucas.
<< Ti ho visto parlare con Zac prima di cena.
Così vi siete conosciuti. >>
<< Io e Zac abbiamo scoperto d'avere molte cose in comune
>>, rispose prontamente Lucas. << Il
passato, per esempio
>>.
Ashley distolse lo sguardo dal viso di Zac a quello di Lucas. Lucas
indugiò, calcolando i tempi come un attore. <<
I
padri..abbiamo padri molto simili >>.
Il padre di Lucas, Filiph Grabeel, arrivò in tempo per
sentire
quelle ultime parole. << I Matrimoni non sono l'occasione
più adatta per sparlare dei padri.. >>,
commentò
sedendosi. Lucas si oscurò, scostò la sedia, ma
nessuno
lo notò tranne Ashley...e Filiph Grabeel, al quale non
sfuggiva
mai nulla.
<< Lisa, Bob, è un piacere rivedervi. Ci siete
mancati.
Tanti anni di separazione dopo che eravamo tanto legati..
>>
<< Chi è stato ad andarsene? >>,
ribattè
Lisa. << Noi siamo ancora qui. Sei stato tu a trasferirti
a
Houston.. >>
<< E ho compratoun appartamento grande perchè
ci fosse
posto per tutti voi, quando venivate in visita >> Ashley
lo
guardava: doveva ammettere che era l'uomo più imponente che
avesse mai conosciuto. Con i capelli neri, il mento energico, era alto
come Lucas e Zac, ma più massiccio. Era una versione
più
anziana e levigata di Lucas che, a trent'anni, sembrava giovanissimo
accanto alla presenza dominatrice del padre. << A volte
>>,
continuò Filiph. << quasi mi dispiace d'essere
andato via
>>.
Ma non
troppo, pensò Ashley.
Trasferendoti
sei diventato multimilionario, e questa era la cosa più
importante della tua vita.Forse lo è ancora.
<< Questo è tuo suocero?
>> chiese Filiph ad
Ashley e tese mano a David, << Filiph Grabeel. Un vecchio
amico
si Bob,Lisa ed Ashley >>.
<< David Efron di Santa Fe. Il padre di Zac.
>>
<< è nato a Santa Fe? >>
<< A Nuevo >>. David intinse un'ostrica
nella salsa
piccante e la mise in bocca. << Non può averla
sentita
nominare. è una cittadina tra i monti, a un'ora di macchina
da
Santa Fe, ma è un altro mondo >>
Alzò gli occhi e
guardò lontano. << Una valle, lunga una
trentina di
chilometri. E una parte, sei chilometri o più, è
così stretta che quasi è isolata dal resto. Nuevo
è lì, attraversata da un fiumicello,
isolata,tranquilla,
bellissima... >>
Filiph badava alle ostriche. << E chi ci vive?
>>
<< Spagnoli, qualche anglosassone..circa trenta famiglie.
Gli
indiani che vi si erano insediati nel passato, già
all'inizio
del Seicento se n'erano andati. Più tardi,alcuni degli
spagnoli
che furono cacciati da Santa Fe durante la rivolta si stabilirono
là e la chiamarono Nuevo...un nuovo inizio. Poi
arrivò
anche qualche anglosassone...allevatori,un paio di maniscalchi,forse
qualche evaso. Vivevano e vivono insieme,senza dissidi e senza
criminalità...e senza molto denaro. Mio nonno era
allevatore, e
mio padre e mio zio nacquero lì. Io e Zac siamo gli ultimi
della
famiglia: un amico si occupa della terra e tiene d'occhio la casa.
Conto di passarci i miei ultimi anni. >>
<< Mi piacerebbe visitarla.. >>,
commentò Filiph.
<< Uno di questi giorni verrò a Santa Fe,e le
chiederò di accompagnarmi. >> Si rivolse ad
Ashley.
<< E tu e Zac verrete a trovarmi. No? >>
Poi abbassò
la voce. << Mi manchi molto,cara. Ho sempre desiderato
che fossi
mia figlia. Sapevi che avevo un progetto per te e Lucas?
>>.
Ashley lo guardò,imbarazzata. << Scusami
>>,continuò Grabeel. <<
è di cattivo gusto
riesumare i vecchi progetti romantici a un matrimonio. Tu e Zac avete
trovato un posto dove vivere? >>.
<< Un appartamento magnifico >>,rispose
Ashley. <<
Solo tre stanze,ma sono enormi. Potremo lavorare a casa,se vorremmo,
c'è una grande terrazza con vista sui monti >>
<< Che fortuna >>, interloquì
bruscamente Luise,la
moglie di Lucas. Era la prima volta che apriva bocca. <<
Voglio
dire...un appartamento e i premi...non avete vinto una specie di
premio? >>
David infilzò un'ostrica. << E il lavoro a Los
Angeles >>
<< Papà >>, disse Zac a voce
bassa.
<< Bè, so che è un buon posto
>>, ammise
burberamente David Efron. << Non dico no. E i professori
asseriscono che l'hai meritato. Lo so benissimo. Ma mi sarà
permesso dire che non ballo di gioia perchè,dopo aver
passato
anni a creare un'azienda per mio figlio, a lui non interessa. E non
vuole avermi vicino, adesso che sono vecchio,stanco e debole...
>>
<< Papà >> rise Zac , ma i suoi
occhi erano seri.
<< Hai cinquantasei anni e non direi che sei debole. E la
tipografia l'hai creata per te, è sempre stata la tua vita
>>
<< Volevo lasciarla a qualc'uno >>
<< Fra cent'anni >>
<< Ma pensiamo tutti al futuro >>,
intervenì Lisa.
<< Sopratutto alla nostra età. Io e Bob stiamo
pensando di
ritirarci... >>
<< Nozze e pensioni >>, commentò
Zac. << Che
abbinamento >> sorrise,ma passò a parlare
d'altro: di Los
Angeles,Santa Fe, Houston.
<< Una città diligante e senza classe
>>, Il commento di Lucas fu secco.
<< Non so se è proprio Houston che odia
>>,
mormorò Ashley a Zac. << Probabilmente non gli
va di
lavorare per il padre anzichè fare l'attore. Ha sempre
sognato
di recitare. Non so perchè sia finito in una compagnia
petrolifera a Houston. >>
Venne il momento del taglio della torta e dei brindisi, e tutti
tornarono a parlare del lavoro che Ashley e Zac avrebbero incominciato
dopo il viaggio di nozze nella Columbia Britannica. Persino David
partecipò alla conversazione; e più tardi, mentre
Lisa e
Bob accomiatavano gli ospiti, baciò nelle guancie Ashley
<< Sei una cara ragazza:sei graziosa,sei gentile con un
povero
vecchio e credo che apprezzi Zac come meriti. Scrivi pure la tua
rubrica: ti prometto che la leggerò. Se la vista non mi
tradirà. >>
L'eco della voce malinconica e battagliera del padre non
abbandonò Zac per tutta la serata.
<< Non ci perdonerà... >>, disse
mentre sedeva con
Ashley sulla terrazza dell'appartamento nuovo a guardare il tramonto.
<< Se si sente abbandonato, e ce lo rammenterà
a ogni
occasione >>, << Dev'essere triste per lui
>>,
commentò Ashley con tono dispiaciuto. << Ha
aspettato il
tuo ritorno per tanti anni >>.
<< Ha molti amici. E poi andremo a trovarlo e lui
verrà a
trovare noi, è il massimo che possiamo fare...
>>, Zac si
alzò e l'attirò a sè. <<
E adesso non
preoccupiamoci più di nessuno,dobbiamo pensare solo a noi
stessi. >>
Ashley lo abbracciò. << Sai, non ti ho ancora
chiamato "marito mio".. >>
<< Marito >>, ripetè
Zac,baciandola. << Mi piace. E "moglie"? >>
<< Dammi cinquanta o sessant'anni per abituarmi
>>, mormorò Ashley.
Le mani di Zac fecero scorrere la lampo del vestito mentre lei gli
sbottonava la camicia. Le loro bocche s'incontrarono, le lingue si
esplorarono lentamente. Dopo aver vissuto insieme per un anno,
scoprivano che adesso far l'amore era diverso. << Non so
che cosa
sia.. >>, sussurrò Ashley. << La
cerimonia...è questo che mi dà una sensazione
diversa?
>>
<< Sono state le ostriche >>, rise Zac
mentre le faceva
scivolare l'abito dalle spalle. Ashley l'attirò sulla
chaise-longue che era abbastanza ampia per entrambi. Nella luce fioca
che veniva dal soggiorno e nel chiaro di luna si spogliarono l'un
l'altra,lentamente,come se fosse la prima volta,come se stessero appena
incominciando perchè quel pomeriggio s'erano promessi amore
in
una cerimonia ufficiale.
<< Amore mio >>, disse Zac, posandole le
labbra sul seno.
<< Carissima Ashley >>,
bisbigliò baciandole i
capezzoli, e la voce sembrò fluirle nel sangue mentre le
labbra
si muovevano sulla pelle. << Ashley,moglie mia,amor
mio...
>> Le non udiva nient'altro, si dissolveva sotto le
labbra e le
carezze.
L'attirò su di sè enon furono più
separati,
divennero una cosa sola mentre gli ultimi colori del tramonto
scomparivano nel cielo stellato.
Mentre guardava le stelle, provando un senso di piacevole appagamento
Ashley incurvò le labbra in un sorriso. Zac girò
la testa
per baciarla. << Sei molto sexy >>.
Ashley gli accarezzò il viso e pensò che non
aveva mai
voluto altro...loro due insieme. << Sei tu che mi fai
sentire
sexy.E desiderata. E Amata. >>
L'orchidea che aveva tra i capelli era caduta, e Zac si
chinò a
raccoglierla, accostandola al viso di Ashley. << E
straordinariamente bella.E adorata >> Sentì
che lei aveva
la pelle fredda e si sollevò a sedere. << Cosa
ne diresti
di andare a letto? Forse è troppo banale per una notte di
nozza,
ma sarà più caldo che... >>
Sentirono lo squillo del telefono in soggiorno. Zac inarcò
le
sopracciglia. << Non badargli. Se qualcuno ha il cattivo
gusto di
chiamare adesso.. >>
<< Non posso >>, sospirò Ashley
, << Scusa Zac, ma non ho mai potuto ignorare il
telefono... >>
<< Signora Efron? >> chiese una voce quando
andò a
rispondere. << è il pronto soccorso Johnston
Hospital.
Hanno appena portato il signor David Efron. Pare che abbia avuto un
infarto. Il dottore lo sta visitanto... >>
<< è vivo? >>, gridò
Ashley.
<< Chi? >> domandò Zac.
<< Ashley, chi... >>
<< Si >> , rispose la voce.
<< Ma finchè il
dottore non avrà finito,non potremmo sapere...
>>
<< Tuo padre >>,disse Ashley a Zac
porgendogli il
ricevitore. << Ha avuto un infarto...è vivo...
>>
Zac prese il telefono. << è cosciente?
>> chiese.
<< Parlo con il figlio del signor Efron? >>
<< Si,certo. Maledizione. è cosciente?
Può parlare? Come stà? >>
<< Non lo sappiamo ancora,signor Efron. Se potesse venire
qui... >>
<< Immediatamente. Se...se chiedesse di noi,gli dica che
stiamo arrivando.. >>
David giaceva nel letto dell'unità di Terapia Intensiva,
bianco
come l'uniforme dell'infermiera che controllava il monitor. Mosse le
labbra e Zac ed Ashley si chinarono per ascoltarlo.
<< ...ho bisogno di voi...non andate...per un
pò...finchè...mi sarò ripreso
>> Chiuse gli
occhi. << Tenete in piedi...l'azienda...Matt,non
abbandonarmi. Ti
Prego...ho lavorato per tutta la vita...Non posso perderla. Ashley?
Parlagli tu...ti prego...ho bisogno di lui...di tutti e due...ti prego
>>
L'ultima parola fu un sospiro. La dottoressa chiamò con un
cenno Zac ed Ashley nel corridoio.
<< è meno grave di quanto tenessimo
>>,
comunicò. << Potrebbe perdurare la paresi
della parte
sinistra...ma con il tempo dovrebbe riprendersi completamente. Tuttavia
sarà una cosa lenta,vi avverto. Ci sono stati altri casi di
malattie cardiache in famiglia? >>
<< Non credo >>, Zac aggrottò la
fronte. << I
miei nonni sono morti un paio di anni fà,
ultraottantenni...Non
so >>
<< Ho bisogno dei dati sulla famiglia >>,
disse la dottoressa.
<< Il mio ufficio è in fondo al corridoio..
>>, Si
rivolse ad Ashley. << Se vuole può aspettare
su, nel
solarium.. >>
<< Bene >>. Ashley posò la mano
sul braccio di Zac.
<< Aspettami >>, disse lui e
seguì la dottoressa.
Mentre camminava avanti e indietri nel solarium, senza riuscire a
guardare gli alberelli e i rampicanti, Ashley aveva la gola stretta da
un nodo. Dopo un pò chiamò sua madre.
<< Ho bisogno di parlare! >>,disse.
<< Di sentirmi dire che non devo aver paura
>>.
<< Ti raggiungo subito >>,disse Lisa.
<< Lasciami cinque minuti per vestirmi. >>
Quando arrivò, trovò Ashley raggomitolata su un
divano di vimini. << Come sta David? >>
<< Non so. Zac non è ancora tornato. Mamma,
dovremmo stare con lui. >>
<< Vivere con lui, vuol dire? Bè, è
un problema, ma se trovate un appartamento più grande...
>>
<< No. Stare con lui a Santa Fe. Vuole che Zac dirga
l'azienda
fino a che non potrò riprenderla in mano personalmente
>>
<< Ma non potete! >> Lisa le sedette
accanto abbracciandola.
Ashley, colta da un accesso di pianto, appoggiò la testa
sulla
spalla della madre. << Scusami, lo so, sono un'egoista,
ma non
voglio rinunciare a tutto... >>
<< Non sei egoista! >>, asserì
Lisa. << Ma io
aspetterei,prima di decidre. Anche se ci vorrà un mese o
due,potete trovare una soluzione...caso mai pagheremo un direttore che
diriga l'azienda fino a che David si sarà ripreso...
>>
<< Non posso permetterlo. Inoltre,la dottoressa ha
detto...ha
detto che la guarigione sarà lenta. Non credo che un mese o
due
o quattro saranno sufficienti. >>
<< Allora potrebbe chiudere l'azienda per un
pò, e andare in un convalescenziario.. >>
<< Non è quello che vuole >>
<< Quello che vuole lui,Ashley, e quelle che potete fare
voi sono due cose diverse... >>
<< Oh,mamma >>, disse Ashley,piangendo.
<< Gli voglio bene e desidero aiutarlo.. >>
<< David? O Zac? >>
<< Tutti e due. Zac è così legato
al padre...te
l'ho detto,dopo che la madre se ne andò,loro rimasero soli.
Mamma,come posso chiedere a Zac di restare qui con me se il padre vuole
che vada a Santa Fe per stargli vicino e dirigere l'azienda?
>>
<< Non è facile >>,ammise Lisa.
Quando Zac tornò,poco dopo,trovò Lisa che teneva
abbracciata la figlia parlandole sottovoce. Le diede un bacio.
<< Sono contento che sia venuta >>, disse
sedendosi accanto
ad Ashley e sfilandosi le scarpe. << Accidenti!
>>
esclamò poi con voce stanca.
<< Hai deciso di tornare a Santa Fe? >>
disse Ashley.
<< Decideremo insieme >>, Zac si
alzò << Cosa
diavolo posso fare? Non ha che me nel mondo. Non mi ha mai
deluso,quando avevo bisogno di lui. >>
<< Lo so >>, Ashley aveva ripreso a
piangere. << Lo so. Non possiamo fare altro...
>>
<< Cristo, tutti i nostri progetti...Ma cosa posso fare?
Cosa
devo dirgli? "Abbiamo il nostro lavoro,papà,quindi
arrangiati..." >>
<< No. >> Ashley si asciugò le
lacrime con la manica. << Zac,siediti qui con me.
>>
Zac sedette. << è la sua azienda tipografica.
è la
sua vita. Io non le voglio. Ma non vedo una via d'uscita.
>>
<< Per qualche tempo. >> Ashley
cercò di farsi
forza. << Non è per sempre,sai,ma solo fino a
che si
sarà ripreso. La dottoressa ha detto che non
resterà
invalido. Avrà bisogno di noi per un pò,ma
guarirà. Ha appena cinquantasei anni, e vorrà
riprendere
l'attività appena gli sarà possibile, non credi?
>>
Lisa si alzò. << Sono fiera di te
>>, disse alla
figlia, poi continuò: << Io vado a bere un
caffè.
Mi raggiungerete? >>
<< Grazie, mamma >> Appena Lisa li
lasciò Ashley si
volse verso Zac. << Che cos'hai detto a David?
>>
<< Niente. Prima volevo parlare con te. >>
Zac strinse i
pugni. << Ashley,ti prometto che sarà per
poco. Appena
guarirà o avremo trovato qualcuno che l'aiuti,in casa e in
ufficio,torneremo qui. O andremo altrove. Non faticheremo a trovar
lavoro. I quotidiani cercano sempre giornalisti in gamba.
>>
Lei annuì e sorrise. << Te lo prometto..
>>
insistette Zac. << Riprenderemo. Siamo giovani,abbiamo
tempo.
è una cosa temporanea, te l'assicuro. >>
Ashley l'abbracciò come aveva fatto qualche ora prima,
quando i
loro sogni erano fulgidi come il tramonto. << Va
bene,Zac. Non
possiamo fare diversamente. >>
<< Tutti i sogni >>,mormorò
lui,stringendola.
<< Tutto ciò che desideriamo. Avremo tutto. Ci
vorrà solo un pò più di tempo,ecco.
>>
Lei gli appoggiò la guancia contro la guancia,poi lo
baciò.
<< D'accorso,Zac. >> mormorò
<< Non preoccuparti. Andrà tutto bene
>>.
Non essere egoista.
Pensa a David. Pensa a Zac. Sei giovane. Hai tutta la vita davanti a
te.
<< Siamo insieme, e questo è
l'importante. Vuoi che
ti porti un caffè? E dovremmo preparare un elenco. Abbiamo
tante
cose da fare... >>
Tante cose da disfare,pensò Ashley,ma non lo disse mentre
scendeva le scale con Zac,lasciandosi alle spalle il chiaro di luna.
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