OTMA
Teneva
gli occhi blu fissi nel vuoto lo Zar di tutte le russie, osservava
per l' ultima volta il panorama gelido e spoglio che si estendeva
quasi senza fine fuori dalla finestra della sua residenza, o meglio
prigione, vicino ad Ekaterinburg e sapeva che lo stava guardando per
l' utlima volta.
Lasciato
andare un lungo sospiro abbandonò quella vista d'incanto per adagiarsi sulla seggiola del suo alloggio; stavano per portarli
via, l' armata bianca era arrivata e aveva circondato la città
rendendo reale una possibilità per loro di salvarsi, ma in cuor suo
Nicola lo sapeva che non avevano possibilità, sapeva che i
bolscevichi non avrebbero mai permesso che li prendessero ...non vivi
almeno, mentre rifletteva cercando di non abbandonarsi alla sua
disperazione, perché non lo poteva negare lui era disperato e
irrimediabilmente terrorizzato, l' occhio gli cadde su una foto che
ritraeva le sue figlie quando ancora l' adolescenza non le aveva
sfiorate e i loro visi erano acerbi e sereni.
Si
rigirò il foglietto di carta tra le mani osservando i loro volti
seri, senza manco un accenno di riso, in quella strana occasione
perfino Marjia era riuscita a star composta, lei che di sorridere non
poteva farne a meno.
“Lasciatevi guardare
un' ultima volta”
Le
osservava composte ma segretamente unite, oh lo sapeva lo Zar che
Tanushka e Olya si tenevano la mano nascondendola tra le gonne e che
Anastasjia si teneva aggrappata alla schiena di Mariù, l' unica in
famiglia che veniva risparmiata dagli scherzi crudeli della più
piccola del quartetto.
“Lasciatevi guardare
un' ultima volta”
Nessuna, nessuna delle loro faccine infantili
era dipinta da un sorriso eppure quei loro occhioni da bambine
facevano già trasparire tutta la gioia, la speranza e la voglia di
vivere che ogni ragazzina della loro età ha il diritto di avere...e
che tra poco sarebbe stata distrutta per sempre a causa del suo
carattere debole e del suo poco giudizio...Che cosa vi ho fatto
bimbe mie?
Osservava
la sua primogenita, la più compassionevole delle sue figlie e l'
unica che si rese conto sin dall' inizio di ciò che stava per
capitare alla famiglia, oh Olya! Se solo le avesse dato più credito,
quella sua figlia così buona e così affezionata al suo paese, la
foto la ritraeva ancora in salute, quando il suo peso non era
diminuito a causa dello stress, quando gli occhioni non rendevano
palese la sua sofferenza e la sua depressione, non era ancora bella
come le sorelle più piccole ma era già l'ombra di una donna
straordinaria, fece vagare lo sguardo un po' più a destra per
ritrovare Tanushka , era nata più piccina dell' altra sorella eppure
da ragazza era la più alta della famiglia, avrebbe superato pure lui
se solo ne avesse avuto l'occasione...se solo le avessero
lasciasciato il tempo.
Così
esotica la sua secondogenita non era affatto compassionevole come la
prima, se Olga era modesta e innamorata dei romanzi, Tanushka era
quella forte e determinata, quella che malignamente i fratelli
chiamavano “Istitutrice” e “Generale”, quella che lui e la
sua Alix potevano sempre onorare di fiducia se si trattava di
prendersi cura delle sorelle e dello Zarevic, era la meno affezionata
al suo titolo tant'è che quando una delle sue dame e amiche si era
azzardata a chiamarla “vostra altezza” la sua bimba l' aveva
ripagata con un bel calcio sotto il tavolo “ Ma sei pazza a
chiamarmi così?”, c'era voluta Alix a mettere pace tra le due, era
in poche parole un' avanguardista...e parecchio vanitosa pure!
E si ricordava Nikolaj di una volta in cui questa vanità le era
costata una bella sassata in volto da quella peste di Anastasija, la
sua piccola shvibzik, quella monella, quella che non aveva mai
risparmiato nessuno e che faceva emergere la parte peggiore del
carattere di Olga ma che strappava sempre risate a tutti, prfino alle
due sorelle maggiori sempre serie, ma non era una comica oh no, lei
era un vero demonio lo sapevano bene tutti e lo sapeva bene la povera
Nina Georgievna che si era beccata un sacco di botte e scherzi
crudeli per la colpa di averla superata in altezza, scuoteva la testa
contrariato lo Zar, quella sua più piccola se avesse visto l' alba
dei vent' anni avrebbe fatto tremare la Russia e il resto del mondo,
che bambina singolare, ma era una compagna perfetta per Mrija, che
anche non condividendo la sua indole selvaggia veniva trascinata,
causa il suo carattere curioso, sempre nelle marachelle della più
piccola...e nelle punizioni invitabilmente. Marija era la terza,
quella non desiderata molti dicevano...Dio mio! Che lo abbia
pensato pure lei? Fa che non lo pensi Signore, fa che sappia di essere amata come gli altri; lei così curiosa aveva intenerito pure
i Bolscevichi con la sua passione per le persone comuni e le sue
domande davvero indiscrete sulle loro famiglie, lei era nata per
essere del popolo, era nata apposta per la Russia...Lasciati
guardare un' ultima volta Mriù, tu e i tuoi piattini azzurri così
grandi e sinceri, come avrebbero fatto le persone di casa a contenere
Anastasija senza la tua preziosa collaborazione!
Non
aveva più tempo lasciò andare la foto sperando che un giorno a
qualcuno sarebbe stato permesso di ammirare ancora il suo quartetto
di monelle, vide Alix comparire da dietro la porta con il bimbo in
braccio e le figlie al seguito, gli comparvero come nella foto tutte
in ordine...ma segretamente unite, Olya e Tanushka prese per mano,
Anastasija e Marija quasi abbracciate e ormai quasi donne, le osservava
e si sentiva in colpa...non avrebbero mai visto l' alba dei
trent'anni, non si sarebbero mai sposate e mai avrebbero avuto la
gioia di essere genitori...e per colpa sua
“Padre...padre
dobbiamo andare, l'armata bianca è venuta a salvarci!”
fu
riscosso dalla voce di Tanushka, che non sorrideva ma che aveva due
occhi grigi che dicevano tutto...potrete mai perdonarmi?
“Andiamo
certo solo...solo fatevi guardare un' ultima volta"
|