Eccomi
qui con una nuova one-shot legata al fantastico mondo di HP.
è incentrata sulla figura del caro Draco Malfoy.
Non
ho scritto il nome del Narratore per dare più spazio alla
vostra fantasia.
Aspetto
i vostri commenti, anche nel caso in cui questi siano negativi.
Mi
piace avere delle direttive da parte vostra, in modo da poter
migliorare il mio modo di scrittura.
Grazie
mille e Buona lettura
Addio
Ecco qua. Il giorno della battaglia.
La epica lotta del bene
contro il male finalmente avrebbe avuto luogo. Ma Draco, tu non ci sei.
Gli
altri Mangiamorte aspettano te, devono attaccare la fortezza di
Hogwarts, serve
loro il tuo segnale!
Ma tu non lo darai vero? Ti sei
stufato Draco, stufato di
stare dalla parte di Voldemort, dalla parte di tuo padre.
Perché è stato lui a
farti questo vero? È stato lui ad obbligarti a scegliere
quella strada, lui a
farti diventare creatura del male, infangata nelle tenebre della morte
e del
dolore.
Dov’è il tuo
cuore Draco? Sepolto in una fossa buia, gelato
in un perenne inverno.
Ma quell’inverno
è stato sciolto vero? Quello scorso giugno,
in quello stesso posto hai conosciuto la speranza. È stato
quel vecchio pazzo
di Silente vero? E ora il suo cadavere è sepolto sotto
quella tomba bianca in
mezzo al parco.
Quante volte sei andato a trovarlo
nel cuore della notte,
senza che nessuno ti scoprisse, in cerca di risposte? Tante, ma non sei
più
tornato sulla torre di Astronomia. Ti ricorda troppo quel giorno, segno
delle
tue speranze appena nate e già morte.
E perché ora sei venuto in
quel posto? Vuoi ancora
riflettere lasciando che i ricordi più tristi ti assalgano.
Silente che cade, la fuga, il ritorno
nel tuo maniero. Tuo?
È ancora tuo? No. Tu non
hai più una
casa. Voldemort dopo essersi preso la tua anima ha voluto anche la tua
casa. Lì
ti ha torturato per il triste fallimento. Una miriade di crucio si sono
disseminate sul tuo corpo.
Se ci pensi bene puoi ancora sentire
il dolore lancinante ai
muscoli, alle ossa, al cervello.
Puoi sentire il tuo infinito lamento
e le risa ovattate
degli altri mangiamorte.
Si, perché sei stato
punito in pubblico. Anche tuo padre,
evaso da Azkaban rideva di te del tuo dolore.
Una lacrima ti riga il viso. Tu hai
sempre dato tutto per
tuo padre, e lui ti ha sempre chiesto di più. Tu gli hai
sempre ubbidito, ma
per lui tu non sei stato che una palla al piede. Ha sempre preferito il
suo
Signore che suo figlio.
Dopo quelle che ti erano sembrate
ore, le grida si
allentano, ma il dolore rimane.
Forse sei svenuto. Ti risvegli in
camera tua, con affianco
tua madre, l’unica persona che ti ami veramente. Vedi le sue
profonde occhiaie,
segno di una notte senza sonno.
Cerchi di toccargli il viso, ma il
dolore persiste ancora.
Ed ecco ora, quello stupido elfo
domestico che muore sotto i
tuoi occhi. In questo periodo hai già visto gente morire
Draco, vero? Eppure
quello è stato diverso. Il suo esecutore eri tu. Poco dopo,
sei stato costretto
a torturare quella mezzosangue So tutto io. Sei stato costretto a
infliggerle
lo stesso dolore provato da te un paio di mesi prima.
Da quel giorno tu non hai
più avuto il privilegio del
riposo. Nelle poche ore in cui ti concedevi a Morfeo rivedevi i loro
occhi
spalancati, carichi di terrore, imploranti. E verso chi provavano
terrore?
Verso te, Draco. A chi imploravano? A te, Draco. Sei un assassino, un
esecutore. Altre lacrime scendono lente sul tuo volto.
E le tue lacrime si confondono con la
pioggia, che ti bagna
i perfetti capelli dorati e la pulita divisa, che fradicia si attacca
al tuo
corpo.
Potresti andare un poco
più in là, al centro della torre non
piove, ma qualcosa ti trattiene. Qualcosa ti dice di rimanere
là, sotto la
pioggia.
Guardì in giù.
La battaglia sta già infuriando. Fiamme rosse
e verdi partono da una bacchetta all’altra.
La tua assenza non è
riuscito a fermarla. Qualcun altro al
posto di te, avrà mandato il segnale.
Senti dei passi pesanti che fendono
le scale.
Una porta che cigola. Qualcuno aveva
scoperto il tuo
nascondiglio. Tu rimani fermo. Non ti va di sapere di che schieramento
è.
Oramai nella tua testa non ci sono più schieramenti. Quei
nemici della libertà
hanno risieduto là per troppo tempo.
-Malfoy.
La voce di Lenticchia. Una voce
carica di odio. Perché ti
odia così tanto, Draco? La mezzosangue è la sua
fidanzata lo sai?
Ti alzi, ti giri verso di lui. Vede i
tuoi occhi rossi, il
tuo vestito bagnato e ti ride in faccia.
Una risata amara per te, vero? Non
rispondi. Un tempo
avresti ghignato e risposto per le righe, mentre ora chini la testa
verso il
pavimento. Cosa ti capita? Perché non reagisci? Non ne hai
più voglia.
Lui agita la bacchetta, ti crede un
nemico. Perché in fondo
tu sei il nemico.
Difenditi! Prendi la tua di
bacchetta, è lì a portata di
mano! Puoi vincere contro Lenticchia.
Ma non lo fai. Non vuoi
più combattere, non vuoi più fare
del male.
Aspetti lì, supino, la tua
condanna. Un raggio rosso ti
colpisce in pieno petto e tu indietreggi.
No! Lì
c’è il parapetto! Inciampi e con un volo vai
dall’altra parte.
Precipiti già verso il
cupo e freddo terreno. Ma nessuno
piangerà per te.
Quando concepisci che tra breve
morirai, sorridi. Le lacrime
vengono schiacciate dall’imminente fine delle sofferenze.
Ti lasci cadere come un anno prima
fece Silente.
E finalmente sei felice, dopo quel
tremendo periodo.
Senti uno scricchiolio di ossa. Sono
le tue che si
schiantano al suolo. La tua bocca si riempie di sangue. I tuoi occhi si
annebbiano. Senti solo la fredda pioggia che fitta scende.
Attorno a te, voci ovattate che pian
piano si trasformano in
sussurri. Stai morendo Draco! Una fangosa melma ti fa da letto e la
terra
bagnata invade i vestiti.
Senti un liquido caldo scorrere lentamente
fuori dal tuo cranio.
È sangue. Tra poco morirai.
E così, solitario, ti
avvicini al mondo dell’oblio, adatto
alla gente come te.
Ma già la tua morte ti
rende misero.
Tu, abituato al lusso, muori
sull’umido terreno,
Tu, abituato alla compagnia, muori
solo senza nessuno che ti
accompagni nel triste trapasso.
Il tuo corpo, abituato ai bagni di
rose, muore bagnato
dall’insulsa acqua piovana.
Nessuno avrà
pietà del tuo corpo sai?
Esali l’ultimo, faticoso
respiro, mentre l’anima si separa
completamente dal tuo corpo.
TI SALUTO, DRACO, PER QUELLO CHE SEI
DIVENTATO POCO PRIMA
DELLA TUA FINE.
SALUTA A TE, CHE HAI IMPARATO LA VITA
QUANDO ORAMAI LA TUA
ERA AL TERMINE.
A TE, CHE MUORI NEL LETAME DOPO AVER
VISSUTO NEI DIAMANTI.
A TE, CHE HAI IMPARATO
COS’è L’AMORE
ORAMAI TROPPO TARDI.
A TE, CHE FINALMENTE MERITAVI UNA
GIUSTA VITA.
ADDIO DRACO
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