The Amazing Spider-Man: Il potere di Electro.

di BELIEBER_G
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Era stato un anno duro per Peter Parker: era stato morso da un ragno ed era diventato Spiderman, sì, ma aveva anche conquistato Gwen Stacy, la ragazza più carina della scuola. Anche sua sorella Lisa era stata morsa dallo stesso regno, trovatosi lì vicino al fratello. Insieme, avevano deciso di crearsi un costume e di proteggere la città da furti o altri pericoli. E ve ne era uno, perché lo scienziato Connors, che lavorava alla prestigiosa Oscorp, aveva un piano malvagio. La Oscorp era famosa per i suoi esperimenti genetici: e si da il caso che al dottor. Connors mancasse un braccio. Così, aveva mischiato il suo dna con quelli di una lucertola, per farsi ricrescere l’arto. Ma l’esperimento divenne fuori controllo, perché l’uomo si trasformò in una vera e propria lucertola, terrorizzando la città. Mentre Peter e Lisa cercavano un motivo per cui i loro genitori li avevano abbandonati da piccoli e poi erano morti, decisero di combattere contro lo scienziato e sconfiggerlo. Questo però, costò la vita al padre di Gwen, che era il capo della polizia. Egli aveva avvisato Peter che non doveva assolutamente rischiare la vita di sua figlia.
Era una normale giornata a New York e i due fratelli stavano inseguendo un evaso russo al bordo di un furgone, che stava portando con se un enorme bottino. Quella stessa mattina, Gwen aspettava il suo fidanzato alla cerimonia dei diploma: lei era ovviamente a conoscenza dell’identità nascosta di Peter e questo non la disturbava, se non perché il ragazzo era sempre in ritardo.  Mentre Peter recuperava dal furgone il denaro e catturava il criminale, Lisa si occupava dei cittadini coinvolti e aiutò un uomo a raccogliere i suoi disegni, notando che si trattava della centrale elettrica della città e che aveva il logo della Oscorp.
-Ecco qui, è tutto apposto!- esclamò la ragazza.
Lisa indossava una maschera sugli occhi per non essere riconosciuta, legava i lunghi capelli biondi in una coda alta, copriva il seno con un semplice top rosso, mezze gambe con dei pantaloncini dello stesso colore e i piedi con dei stivali senza tacco.
-S-Sei davvero tu.- balbettò l’uomo di colore.
-Ehi amico, come ti chiami?- gli chiese lei con un sorriso.
-Mi chiamo Max.. O-Oggi è il mio compleanno.- continuò Max: era un grandissimo fan della ragazza mascherata.
-Oh, allora auguri Max, ci vediamo!- disse per ultimo Lisa e poi volò via ad aiutare il fratello.
Peter era ancora sul furgone in movimento e cercava di evitare i proiettili dell’evaso, mentre recuperava il denaro.
-Sai, dovremmo trovarmi un nome.- commentò la ragazza mentre sparava ragnatele e ci metteva sopra i sacchi di soldi.
-A me piace “ragazza mascherata”.- continuò Peter, ridendo e poi sparò una ragnatela in faccia al russo,che premette il piede sul freno per evitare di andare a sbattere.
Intanto, Lisa guardò l’orologio.- Tu non dovresti essere al diploma della tua ragazza?- gli domandò.
Peter imprecò e scappò via, togliendosi velocemente il costume e mettendolo nel proprio zainetto, raggiungendo poi il giardino della scuola di Gwen. Ma purtroppo il suo discorso era già finito.
-Ti sei perso il mio discorso.- commentò la bionda.
-Me lo scaricherai su pennetta e lo riguarderò centinaia di volte,mh?- disse l’altro, baciandola sulle labbra. Ogni volta che lo faceva, ricordava le parole di suo padre che gli diceva di non metterla in pericolo, ma come fare? L’unico modo era lasciarla.




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