La mattinata era trascorsa nella noia più assoluta. Jim Kirk fissava lo schermo: una distesa di stelle che gli veniva incontro come lucciole su un panno di velluto nero. Sempre uguali e così ipnotiche che le sue palpebre stavano lentamente calando. Sentiva la testa pesante e avrebbe voluto tanto appoggiarla alla testiera e dormire sognando qualcosa di più eccitante del rapporto che teneva in mano da tempo e ancora non aveva letto. Poi finalmente un diversivo. Loki salì sul ponte. Il capitano si risvegliò e afferrò la scatolina che aveva covato dentro la poltrona per tutta la mattinata. Prese Loki per un braccio e lo condusse in sala tattica. E gli porse la scatolina. Loki era stupito. Era certo non fosse il suo compleanno. Forse non lo era.....Dopo tutto aveva più di un migliaio d’anni, come poteva ricordarsi quando era nato! Afferrò la scatolina e la aprì in preda alla curiosità.All’interno c’erano delle mostrine da polso da applicare sulla divisa. Erano quelle da tenente..Fissò Jim con le sopracciglia aggrottate. Era forse uno scherzo? Era lui quello che faceva gli scherzi, non viceversa!
"Sul serio ?"
"Si, sei stato promosso tenente , per eroismo sul campo. Naturalmente dovrai terminare con successo i corsi dell'accademia, questo è sottinteso!"
Loki afferrò il volto di Jim e gli stampò un lungo bacio appassionato."Grazie, tesoro!"
"Io ho solo fatto la domanda, ma la promozione è stata approvata da qualcuno molto in più in alto di me".
"Ti sono grato lo stesso,era diventato imbarazzante per me essere l'ultima ruota del carro."
"Capitano?"La voce di Uhura li interruppe attraverso l’interfono."Ricevo una chiamata di soccorso automatica"
Kirk sentiva che la giornata si stava facendo più eccitante. "Allora che aspettiamo ,trasmetti le coordinate al timoniere. Massima velocità." ordinò attraverso l’interfono.
"Dettagli?"chiese ricomparendo sul ponte.
"E' in codice della flotta astrale. E il numero di identificazione della nave che lo ha lanciato, è quello dela Defiant ." rispose Uhura dopo una breve indagine."La Defiant,una delle nostre navi gemelle, al comando del commodoro Matt Decker." puntualizzò Spock pignolo come al solito."Ipotesi sull'emergenza?" chiese Kirk."Siamo ancora troppo distanti per un 'analisi sensoriale." rispose Spock."Sulu appena siamo abbastanza vicini entriamo in allarme giallo." ordinò il capitano .Sulu annuì e digitò sulla sua consolle il comando per la massima velocità curvatura.Le stelle scomparvero dallo schermo trasformandosi in un arcobaleno di colore.
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Un 'ora più tardi, usciti dalla curvatura, Kirk contemplava una stella attorno alla quale orbitava una scia di detriti ."C'è qualcosa di strano, secondo il computer questo sole è L-370." gli comunicò Spock che fissava il suo monitor,con un sopracciglio inarcato. ."Interessante, e allora." replicò il capitano seccato dall'attitudine del vulcaniano a elargire informazioni col contagocce." Dovrebbero esserci sette pianeti di cui uno abitato, intorno a questa stella." spiegò Spock con condiscendenza. Kirk occhieggiò ancora i detriti ed ebbe un pessimo presentimento."Magari il computer ha calcolato male la posizione."
Spock ora aveva l'aria di uno a cui è stata fatta un'offesa personale."Il computer non può sbagliare."
"Va bene allora, stai cercando di dirmi che, i pianeti, compreso quello abitato, ora sono ridotti a quelle briciole che vediamo galleggiare qua attorno?"
"Parlando in termini assai poco scientifici ....si!"
"Ma che diamine....?" Kirk fissava lo schermo a bocca aperta.
Sul ponte calò il silenzio fino a quando non fu Uhura a interromperlo."Capitano il segnale della Defiant ora è forte e chiaro viene proprio dalla massa dei detriti."
"Sulu avanti piano, fino a che non riusciamo a scorgerla."
Il timoniere eseguì l'ordine fissando lo schermo con cautela pronto a una manovra improvvisa per evitare i detriti più grandi che potevano mettere a dura prova gli scudi dell'enterprise. Dopo un tempo che a tutti parve interminabile, la Defiant comparve sullo schermo. Come aveva puntualizzato Spock era identica all'enterprise,ma era priva di vita. Tutte le luci sullo scafo erano spente e la sua posizione era innaturalmente inclinata. Galleggiava nello spazio come un relitto alla deriva.
"Spock , segni di vita?"
Il vulcaniano si chinò sulla sua consolle per digitare un comando."Uno debole"rispose .
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