cap 1
Ero al funerale di mia madre. Cose che capitamo,fanno parte della vita.
Dolorose,incomprensibili quando tu sei così giovane e tua madre
anche,ma fanno parte del corso delle cose,non si possono evitare.
In realtà si,ma io allora non lo sapevo .Lui avrebbe potuto fare
una scelta diversa ma prese la decisione più nobile e dolorosa
per tutti . A parte per me,ovviamente,perchè io non sarei nata e
non sarei qui a tirare le somme di ciò che accadde quell'anno.
In fondo ero preparata,sapevamo che sarebbe stata un'operazione
pericolosa e che le probabilità erano poche ma ora sono felice
di ave avuto la possibilità si salutarla ed evitare le
sofferenze di una lunga malattia. Diceva fosse ironico ma non assurdo
che fosse il cuore a creare problemi,erano più di 20 anni che
non batteva,se non per me ovviamente.
Questa non la capivo:sicuramente non si riferiva a mio padre visto che
lo aveva lasiato lei. In effetti si erano conosciuti e sposati
decisamente in fretta:lui era un architetto ed era venuto a Forks per
seguire i lavori per la costruzione di un ponte,aveva conosciuto mia
madre che era tornata a casa per la prima volta da quando era partita
per il college 4 anni prima e che stava decidendo che fare con la sua
laurea,si erano innamorati e sposati in un paio di mesi. A distanza di
anni la mamma mi ha detto che era stata “sopraffatta” dai ricordi e che
mio padre le ricordava qualcuno che conosceva al liceo. Insomma,come si
fa a sposare qualcuno solo psrchè ti ricorda il tuo ragazzo del
liceo? E' insano! Alla fine anche lei lo ammetteva. Le cose andavano
già male,ma quando lui dopo 3 anni ha finito iol suo lavoro qua
e avremmo dovuto trasferirci in messico per seguire la costruzione di
un'autostrada lei gli ha detto che non poteva seguirlo e lasciare Forks
e lui è partito da solo. Così io mi sono ritrovata
crescere nella piovosa Forcks,nella Penisola del Nulla invece che
girare per il mondo con entrambi i miei genitori. Ma in fondo non
gliene volevo,in fondo ho sempre saputo che aveva delle buone
ragioni,anche se io le ignoravo e per me lei bastava per entrambi
i genitori. Mia madre scherzava sul fatto che nel suo caso era successo
l'opposto ed era stata sua mamma s scappare con lei da Forks.
Certo,con mo padre non ho un grande rapporto:lo vedevo 2
settimane all'anno durante le vacanze astive e perlopiù lo
raggiungevo in qulache posto in giro per il mondo:giappone,brasile,
sudafrica e via dicendo. Ma ho compensato la mancanza di figura paterna
con mio nonno Charlie,l'ex capo della polizia che mi ha insegnato a
sparare nel giardino dietro casa(cosa che mia madre non ha mai saputo)
e lo zio Jakob. Non che lui sia veramente mio zio,è un
vecchissimo amico di famiglia ed il miogliore amico di mia madre. Era
lui che veniva a fare i piccoli lavori di idraulica quando perdeva un
tubo e che mi portava le brioche calde per colazione il giorno del mio
compleanno.
Ora stavo lì a guardare mio padre in lacrime al funerale
dell'ex moglie pensando che non era propriamente un bell'uomo ma
aveva degli splendidi capelli castano ramato (che per fortuna
avevo eraditato) e uno strano modo di sorridere,leggermente sghembo,che
faceva impazire le donne,compresa mia madre. Infatti 8 anni prima si
era risposato con una donna, molto in gamba in effetti,che lo seguiva
nei suoi viaggi e gli aveva dato altri 2 figli,cosa che ci aveva
allontanato ancora di più. non che gliene volessi,è solo
che non puoi tenere più di tanto a qualcuno che vedi 15 giorni
all'anno,ed ero felice che lui avesse una nuova vita serena.
Ma questo era anche il motivo per cui non sarei andata a vivere con
lui. Oltretutto ero stata ammessa alla Columbia University,anche
se il problema della retta me la faceva sembrare un'ipotesi piuttosto
lontana:pare che fossi troppo povera per potermela pagare(ovviamente
è costosissima,è una dellemigliori università del
paese) ma non abbastanza povera per avere una borsa di studio anceh se
la Columbia è il mio sogno di una vita.
Nel frattempo la cerimonia era finita. Finalmente. Non sopporto queste
vuote commemorazioni e ancora meno piangere in pubblico,cosa che avrei
sicuramente fatto se non mi fossi messa a pensare ad altro...aveva
perso mia madre,la mia migliore amica,la mia consigliera,tutto e il
futuro mi sembrava decisamente nebuloso. Ah,e a breve avrei anche
dovuto laciare il mio ragazzo perchè questa situazione mi aveva
fatto capire che non lo amavo e non potyevo stare con lui solo
perchè avevo bisogno di qualcuno a cui appoggiarmi. Mia madre
rideva sempre quando pensava che uscivo con John Newton,il figlio di un
suo “assiduo corteggiore” del liceo.
La folla iniziava a disperdersi e potevo vedere lo zio Jack parlare con
mio padre che era di spalle. Strano,lui lo detestava e non ho mai
capito perchè. Un avolta mi disse che gli ricordava
quancuno...probabilmente il famoso sosia del liceo.
Poverino,chissà cosa aveva fato per meritarsi tanto odio. Mentre
mi avvicinavo però lo sentii dire
-ti ho fatto restare più che abbastanza,ora vattene. Lei
sta arrivando e non voglio che tu la veda. Neanche da lontano,non
azzardarti,sanguisuga
E mio padre si allontanò velocemente
-Zio,ma sei impazzito,non ti vergogni a parlargli così? E' mio
padre! Anche lui soffre.
Jack sembrava starno,confuso,poi ci pensò su e con uno sguardo
che racchiudeva rabbia,dolore,ironia e quancos'altro che sembrava
sollievo mi disse
-quello non è tuo padre
-come no. Lo conosco.
-ti ripeto che non è lui!
-L'ho riconosciuto da dietro:la corporatura è la sua e devo
ricordarti che quei capelli li vedo ogni mattina allo specchio? Quindi
non venire a dirmi che non è lui!
-guarda,tuo padre è là,a parlare con Newton.
Ah,già. A quanto pare mi ero sbagliata. Ma sembrava
proprio lui. Chissà chi sarà stato?
|