Racconto12 - Nuovi inizi.
Capitolo 12.
Nuovi inizi.
“In un bacio,
Saprai tutto quello che è stato taciuto”.
(Pablo Neruda)
« Ciao Lily, ben arrivata »
Neville Paciok sollevò gli occhi scuri dai fogli di pergamena che stava
leggendo con interesse. « Fatto buon viaggio? »
La ragazza uscì fuori dal camino,
situato nell’ufficio dell’insegnante di Erbologia, nonché direttore
della Casa di Grifondoro. Con un lieve colpo di bacchetta, si affrettò
a togliere la fuliggine dai suoi abiti: per quanto fosse un metodo
comodo e veloce per spostarsi da un luogo all’altro - soprattutto per i
maghi minorenni -, odiava utilizzare la Metropolvere.
« Non vedo l’ora di compiere
diciassette anni, così da potermi Smaterializzare a mio piacimento »
replicò con un tono di voce piuttosto seccato, cosa che fece sorridere
l’uomo.
« Hai passato buone vacanze? »
Scrollò le spalle, poi piegando
gli angoli delle labbra all’insù, con fare divertito. « Il solito
manicomio » si appoggiò con nonchalance al suo baule, scrutando il suo
insegnante. « E tu? Stando a quanto mi aveva riferito Alice, prima di
partire, sei rimasto ad Hogwarts, giusto? »
« È esatto » si passò una mano tra
i capelli corti e scuri, scompigliandoseli leggermente. « Ma sono
riuscito a convincere la professoressa McGranitt a concedermi il Natale
libero » le scoccò un occhiolino, con fare complice.
Scoppiò in una risata deliziosa,
portando una mano a coprirsi la bocca e lasciando intravedere le
fossette sulle guance. « Immagino che non sia stata una cosa semplice »
« Ho quasi preferito l’idea di
dover affrontare Voldemort e il suo serpente un’altra volta » sospirò
pesantemente. « Comunque sia, credo - anzi ne sono più che convinto -
che Alice sia pronta a farti un resoconto dettagliato. Specialmente per
quanto riguarda una certa scopa da corsa nuova, che io ed Hannah le
abbiamo regalato... »
I suoi grandi occhi color cioccolato, e dalla forma leggermente a mandorla, si sgranarono per lo stupore. « Ma non mi dire...
» sul suo viso, fece capolino un sorriso malizioso, uno di quei sorrisi
tipici di chi la sapeva lunga. « Le avete comprato una Nimbus 2023? »
Neville si limitò a farle un cenno d’assenso con il capo e - in
risposta - ottenne un fischio di ammirazione. « Ci tieni parecchio a quella coppa lassù, non è vero? »
Il professore si girò a mezzobusto
sulla sua comoda poltrona in chintz - rigorosamente dai colori rosso e
oro - e ricercò, non senza qualche difficoltà, il 'punto d’onore' in
cui aveva sistemato la famosa Coppa di Quidditch, vinta per quattro
anni consecutivi dalla squadra della sua Casa. Si appuntò mentalmente
di mettere un po’ in ordine tra tutte quelle piante che aveva portato
con sé dai suoi numerosi viaggi, compiuti subito dopo essersi
diplomato.
« Effettivamente, devo ammettere
che mi ci sono piuttosto affezionato. Inoltre, credo che - se a fine
anno dovessi cedere il trofeo a Lumacorno, Teddy o Vitius - la Preside
sarebbe capace di non rivolgermi più la parola e, nel peggiore dei
casi, di mettermi in punizione »
Un’altra risata cristallina risuonò all’interno della stanza, facendola sembrare ancora più calda, luminosa e accogliente.
« Mi dispiace di essere arrivata
così tardi, ma sai... la nonna non aveva alcuna intenzione di farci
tornare indietro » sollevò gli occhi al cielo, ed emise un
impercettibile sbuffo seccato. « Spero di non averti disturbato troppo »
« Oh, nient’affatto. Mi stavo
divertendo a correggere alcuni temi di Erbologia, da riconsegnare
subito dopo la fine delle vacanze » sventolò allegramente un rotolo di
pergamena scritto con una calligrafia minuscola e fitta: chiunque fosse
il proprietario di quel compito, aveva sicuramente svolto un lavoro più
che eccellente. Magari era di sua cugina Rose.
Sbirciò il primo nome sulla pila
di prove già valutate, ordinatamente disposte sulla parte sinistra
della scrivania dell’insegnante.
« Ah, ma sono quelli del quinto anno! » esclamò entusiasta. « Il mio l’hai già letto? »
« Sì, ma fai attenzione: sono in
ordine di voto » la osservò con fare piuttosto preoccupato, indeciso se
interrompere o meno le sue ricerche disparate. « Stavo giusto per
iniziare quello di Hugo »
Lily si bloccò per un momento,
puntando il suo sguardo verso il rotolo completamente ricoperto
d’inchiostro. « Sarà sicuramente un altro Eccezionale, a giudicare da
quanto ha scritto » tirò fuori, con aria vittoriosa, il suo compito,
leggendo attentamente il giudizio dell’insegnante. « Mi hai dato un
Oltre Ogni Previsione »
« Ritenevo che fosse un tema ben
fatto » puntò le sue iridi sulla figura snella della ragazza. « Stando
a quanto mi hanno detto anche gli altri insegnanti, Lily, se continui
di questo passo, i G.U.F.O. saranno una passeggiata. Eccelli
praticamente in tutte le materie, senza sforzo alcuno »
« Tranne in Storia della Magia » annunciò, stirando le labbra nel suo tipico ghigno di scherno. « Lì il mio... talento naturale
non funziona poi così bene. Non che mi dispiaccia » disse,
incamminandosi lentamente verso la porta. « Sto seriamente pensando di
farmi bocciare apposta, così da non doverla più seguire il prossimo
anno » guardò il suo nuovo orologio da polso, gentile regalo natalizio
da parte di Alice e Roxanne. « Bene, Albus mi aveva espressamente ordinato di “restare ferma qui”, ma credo proprio che nonna Molly lo stia trattenendo con la forza » sorrise malandrina, per
nulla desiderosa di compatire il fratello maggiore. « E poi, non ho
assolutamente alcuna intenzione di starlo a sentire » strizzò l’occhio
con fare gioioso e sventolò allegramente una mano, in segno di saluto.
« Arrivederci, professore, e buonanotte »
Si richiuse delicatamente l’uscio
alle spalle, affrettandosi a percorrere i lunghi e freddi corridoi del
castello - completamente deserti, a quell’ora -, ben intenzionata a
rimandare al giorno seguente, la noiosa e petulante ramanzina che suo
fratello le avrebbe sicuramente fatto, per non avergli dato retta.
Le
sarebbe bastato fare gli occhioni dolci e tutto si sarebbe risolto per
il meglio. Come se lei avesse mai dato ascolto ad Al, a Jamie o a
qualsiasi altra persona che non fosse se stessa. Hugo l’aveva sempre
definita uno spirito libero.
« È curioso di come debba
ricordare a voi Potter l’esistenza della magia. E di come possa essere
praticata grazie all’uso di una bacchetta » una voce roca e sensuale la
colse alla sprovvista, facendo sì che si immobilizzasse poco prima di
una rampa di scale. « Baule Locomotor »
La giovane Grifondoro si voltò
verso il suo interlocutore con una lentezza disarmante, sfoderando un
sorriso decisamente provocatorio e malizioso. Il colore dei capelli del
ragazzo era di una tonalità di biondo spaventosamente simile al bianco
e riflettevano la luce delle torce, appese su entrambi i lati del muro
di pietra. Quello che, però, sicuramente, tutte le ragazze di Hogwarts
avrebbero affermato, era che la bellezza di Scorpius Hyperion Malfoy
stava - oltre che nel fisico statuario - nei suoi magnetici occhi
plumbei: di un grigio particolare, con qualche sfumatura diversa a
seconda della luce.
« Malfoy
» lo studiò con particolare interesse, inclinando leggermente la testa
di lato, salvo poi spostare la sua attenzione sulla sua valigia,
intenta a galleggiare a qualche metro da terra.
« Ero perfettamente in grado di cavarmela anche da sola »
« Correggimi se sbaglio, ma mi pare di ricordare che la vostra Sala Comune sia al settimo piano »
« Vedo che qualcuno, qui, è ben informato... »
« Mi piace tenermi aggiornato » scrollò le spalle, con noncuranza. « E avere tutto sotto controllo »
Lily mosse qualche passo studiato
nella sua direzione, avvicinandosi talmente tanto che - ciascuno -
riuscì a percepire il profumo dell’altro. « Non ti piacciono gli imprevisti, Malfoy? L’adrenalina dettata dall’imprevedibilità... e tutte quelle cose che non sai se stiano per accadere o meno? » soffiò al suo orecchio, con fare provocante e tentatore.
« È un qualcosa che non sopporto
minimamente » rispose utilizzando un tono di voce non troppo
convincente e reprimendo a stento un brivido.
« Peccato » sussurrò, mordendosi
il labbro inferiore. « Quindi, se facessi una cosa del genere non ti
piacerebbe... » si alzò sulle punte, afferrandolo per le spalle, e gli
stampò un caldo bacio sul collo.
« Assolutamente no » replicò, socchiudendo gli occhi.
« E questo? » gli mordicchiò
delicatamente il lobo dell’orecchio sinistro, mentre il ragazzo si
pietrificò sul posto, quasi come se qualcuno gli avesse lanciato un
incantesimo della Pastoia Total-Body a tradimento.
« No »
« Sei testardo... » bisbigliò, annullando quasi completamente la già breve distanza che li separava. « ...Ti farò crollare, Malfoy: tu verrai a fondo con me »
« E come pensi di riuscirci? » domandò, recuperando un po’ della sua spavalderia.
Lily era come un salto nel vuoto.
« Oh, ma è facile » ridacchiò appena, un suono che avrebbe voluto continuare ad ascoltare per il resto della sua vita.
Uno
di quei salti nel vuoto in cui sai già che ti schianterai al suolo,
perché non ci sarà nessun materasso ad attenderti alla fine della
caduta, né tantomeno un incantesimo di Levitazione pronto ad essere
utilizzato all’ultimo minuto.
Il viso della ragazza si fece
sempre più vicino, e Scorpius sperò - in cuor suo - che quel momento
potesse durare per sempre. Le sue narici respirarono l’odore dolce che
l’avvolgeva, un lieve sentore di gigli, e non era più così sicuro di
riuscire a resistere a quella meravigliosa tentazione, ancora a lungo.
Finalmente, quasi come se la sua
fosse stata una preghiera silenziosa, le labbra carnose della
Grifondoro si poggiarono delicatamente su quelle del ragazzo, che -
preso dalla foga del momento - le cinse la vita con le braccia
muscolose e l’attirò di più a sé. Lily intrecciò le mani dietro la nuca
del Serpeverde, giocherellando con i corti ciuffi di capelli biondi.
Il giovane Malfoy pensò, per un
folle attimo, che il cuore stesse per scoppiargli violentemente nel
petto, da tante erano le diverse emozioni contrastanti che stava
provando in quel preciso istante. Si separò controvoglia, incrociando
immediatamente le sue iridi color cioccolato e accarezzandole
lievemente una guancia rosea.
Poteva esistere una ragazza così dannatamente bella?
Avrebbe voluto baciarla per ore,
assaggiando quelle labbra rosse e piene che - fino a qualche minuto
prima - avevano lasciato un marchio indelebile, una striscia infuocata
che ancora gli faceva ribollire il sangue al sol pensarci. La guardò.
La guardò come mai aveva fatto prima di allora. E scoprì che entrambi
avevano una luce diversa negli occhi, come se avessero preso piena
consapevolezza di ciò che era accaduto. Qualcosa era cambiato, definitivamente.
Soltanto in quell’istante,
Scorpius comprese appieno i suoi sentimenti, che gli offuscavano il
cervello, mandando a quel paese la sua razionalità e il suo
autocontrollo. La bramava. Lui
voleva Lily Potter. E questo desiderio lo stava facendo letteralmente
impazzire, corrodendo la sua sanità mentale in modo fin troppo lento.
« Lily, che cosa diavolo... »
Gli mise una mano sulla bocca,
mettendo a tacere le sue incertezze. « Shh. Va tutto bene, non
preoccuparti » le sue labbra si poggiarono sul lato sinistro della sua
mandibola, scoccando un bacio lieve. « È tutto okay. Va bene perdere il
controllo, qualche volta » proseguì la sua lunga tortura, depositando
una scia di baci bollenti lungo il collo, e poi risalendo verso il
viso.
In una frazione di secondo, decise
di ascoltare il proprio cuore e di seguire ciò che il suo istinto gli
stava praticamente urlando di fare. Non importava se si sarebbe spiaccicato al suolo. Fece un passo in avanti e si buttò, precipitando nel vuoto.
Invertì le posizioni, facendo sì
che la schiena della ragazza si scontrasse contro uno dei solidi muri
di pietra del castello. Le loro labbra si incontrarono per una seconda
volta, dandogli l’impressione che fossero perfettamente equivalenti:
come due tessere combacianti, di un puzzle particolarmente complesso da
finire. Lily lo aveva fermamente arpionato per le spalle, impedendogli
in alcun modo di scappare via - non che avesse intenzione di farlo -,
mentre le mani di lui si fecero spazio sotto la camicetta della divisa
scolastica femminile, sfiorando ogni centimetro della sua pelle
perfetta. Aveva corso il rischio. Si era lanciato. Si era lanciato senza protezioni e...
« SVEGLIA, DORMIGLIONI! »
Un urlo - dalla tonalità ben al di
sopra della media consentita, soprattutto a quell’ora del mattino - lo
fece sobbalzare. Spalancò i grandi occhi argentei, tentando di
districarsi dal groviglio informe che avevano assunto le sue lenzuola. Era stato un sogno. Un fottutissimo sogno.
Le tende intorno al suo
baldacchino vennero tirate con fin troppa forza, facendo sì che - per
un attimo - rimanesse accecato dalla luce verdognola del lago Nero, la
cui innaturale trasparenza era probabilmente dovuta dal fatto che,
all’esterno, risplendesse il sole. Aveva solo una gran voglia di far fuori chiunque avesse avuto quella geniale trovata.
« Giù dalle brande, coraggio!
Fuori il cielo è limpido e sereno, una mattinata a dir poco perfet-...
» ma nessuno seppe mai com’era quella mattinata, perché Shane
Harper venne zittito con un cuscino in piena faccia.
« Ottimo lancio, Zabs » sbadigliò Adam, girandosi poi sull’altro fianco.
« Se non l’avessi fatto tu, ci avrei pensato io. Più che volentieri » aggiunse Albus, seduto sul materasso a gambe incrociate, cruciando il povero malcapitato con un’occhiata terrificante.
Shane, dopo aver passato qualche
interminabile minuto sdraiato sul pavimento, si tolse il cuscino dalla
faccia e - puntellandosi su un gomito - lo rispedì al mittente. « Ma,
dico io, vi siete scordati che gran giorno è oggi? » si spostò per la stanza, osservando i suoi compagni con aria severa. « È il trentun dicembre! E ciò significa che, questa sera, oltre a festeggiare la fine dell’anno, onoreremo il diciottesimo compleanno di Zabini! »¹
Nessuno degli altri sembrò aver
ascoltato una sola parola del fantastico discorso che aveva appena
pronunciato. Continuarono a riposare placidamente, qualcuno anche
russando, addormentati in strambe posizioni nei loro comodissimi
baldacchini e avvolti dal calore delle pesanti coperte.
« Oh be’, peggio per voi » disse
Harper, scrollando le spalle con finta noncuranza e assumendo
un’espressione offesa. « Visto che tra poco le ragazze saranno qui »
« Ragazze?! Quali ragazze?! »
saltò su Albus, mettendosi a sedere con uno scatto talmente improvviso
che, per poco, non venne sbalzato giù dal letto.
L’amico lo scrutò con i suoi occhi nocciola, ostentando un sorrisino vittorioso sulle labbra. « Le più importanti, mi sembra ovvio »
Quasi come se le avessero
chiamate, un lieve bussare alla porta risuonò tra le pareti, scatenando
altre maledizioni e imprecazioni da parte dei tre occupanti che si
erano nuovamente lasciati cullare dalle braccia di Morfeo.
« Toc, toc
» Lily Luna Potter fece capolino sulla soglia, sorridendo apertamente,
seguita a ruota da Alice Paciok, Sophia Stonem e Naya Quensfort.
« Per caso, siamo arrivate troppo presto? »
« Sì!
» tuonò Blake, affondando la testa sotto al guanciale. « Nel caso in
cui non ve ne foste accorte, siamo ancora in vacanza, perciò fuori dai
piedi e lasciateci in pace »
« Harper compreso » mugugnò quello che doveva essere Malfoy, seppellito sotto al plaid.
« Suvvia, non è educato... » soffiò Naya divertita, osservandoli con i suoi occhi verdi da gatta.
« Non fateci caso, fanciulle, di mattina sono sempre tutti intrattabili » sussurrò Harper, con una mano a coprirsi la bocca.
« Sei tu che sei troppo vitale, Shane » brontolò Adam, continuando a tenere gli occhi chiusi. « Non è normale »
Lily ridacchiò divertita,
accomodandosi con grazia sul letto di quest’ultimo e togliendogli
qualche ciocca di capelli scuri dal viso, cercando in tutti i modi di
renderli meno spettinati.
« ‘Giorno, raggio di sole » disse, quando gli occhi verde prato del ragazzo si posarono su di lei. « Dormito bene? »
Sbadigliò sonoramente, stiracchiandosi. « In realtà, speravo di potermi riposare ancora un po’ »
« Sono quasi le due del pomeriggio » lo informò Sophia, che si era seduta vicino a Scorpius. « Ormai avete perso il pranzo »
« Motivo in più per rimettersi a dormire. Addio »
« Zabini, stando a quello che ci
ha detto Harper poco fa, è il tuo compleanno » affermò Alice, prendendo
posto sul suo materasso.
Albus si riscosse, spostando il
suo sguardo smeraldino dalla strana visione di un’Alice Paciok
comodamente spaparanzata sull’altro lato del letto di Blake. « Ehi, è
vero! » si tirò una pacca sulla fronte « Tanti auguri, Zabs! »
« Mh »
« Buon compleanno, Zabs » aggiunse Adam, giocherellando con una ciocca dei capelli di Lily.
Scorpius aprì svogliatamente un occhio, notando soltanto in quel momento la presenza di quattro ragazze nel loro dormitorio. « Voi che ci fate qui?! »
« Harper ci ha intercettate giù in Sala Grande » spiegò Lily, sorridendo malandrina. « E ha tanto insistito perchè vi aiutassimo ad organizzare la festa di stasera »
« Festa? » anche Blake si svegliò completamente. « Quale festa? Di cosa stai parlando, Rossa? Sputa il rospo! »
« Si dice che voi Serpi siete
famose per la perspicacia e l’ambizione, di sicuro non per l’intelletto
» ribattè aspramente, suscitando qualche risatina nelle altre ragazze.
« La festa per il tuo diciottesimo compleanno, Zabini » precisò,
scandendo bene le parole, come se stesse insegnando a contare ad un
Troll di montagna particolarmente stupido. « E per festeggiare la fine
dell’anno »
Sembrò quasi che, il ragazzo,
nell’udire quella spiegazione, si fosse appena risvegliato da un lungo
sogno ad occhi aperti. Prima di tutto, balzò in piedi con talmente
tanta energia che gli altri lo osservarono con sguardi piuttosto
perplessi e sgomenti. Subito dopo, cominciò a percorrere la stanza a
grandi passi, camminando in tondo, e borbottando tra sé e sé parole
sconnesse e frasi senza senso. Passarono la mezz’ora seguente a
guardarlo mentre scavava un solco circolare nel pavimento di pietra e
ad ascoltare la confusionaria litania che fuoriusciva dalle sue labbra.
Shane fece per aprire bocca -
probabilmente, per chiedere delucidazioni al riguardo -, ma venne
prontamente zittito da un’occhiata rassegnata da parte di Albus.
« Qualcuno può spiegarmi cosa sta succedendo? » sussurrò Naya a mezza voce, ostentando un’espressione confusa.
« Sta semplicemente creando » le rispose pacatamente Adam, non riuscendo proprio a nascondere un sorrisino divertito ad un’occhiata stralunata di Lily.
« Prego? » Alice alzò elegantemente un sopracciglio.
« Nulla di cui dobbiate
preoccuparvi più di tanto » disse Albus, prendendo parola col tono di
un leader carismatico. « Per farvela breve, Blake sta solamente
mettendo in moto quei due neuroni che gli sono rimasti in testa. Se vi
concentrate a dovere, dovreste essere in grado di vedere le sue sinapsi
connettersi, dopo mesi - se non addirittura anni - di inattività cerebrale »
« Quindi, fatemi capire bene »
proferì la piccola Potter, attirando tutte le attenzioni dei presenti
su di sé. « Ogni volta che ad una qualche lezione gli pongono una
domanda, fa così? Speriamo
che non si trovi mai nella condizione di dover prendere una decisione
in punto di vita o di morte, perché altrimenti... bè, insomma, sarebbe spacciato »
Sophia sbuffò irritata,
incrociando le braccia al petto, ed ignorando palesemente gli
avvertimenti che il secondogenito di casa Potter le lanciava. « Zabini,
dobbiamo chiamare i Guaritori? Oppure preferiresti un bel gruppetto di
Auror? Puoi persino scegliere in quale posto fare la tua prossima gita:
il San Mungo o Azkaban »
Il bel Serpeverde si voltò a
fissarla, prestandole attenzione: sembrava che non avesse capito
assolutamente nulla di quello che i suoi compagni andavano ciarlando,
rendendo il suo viso una maschera di puro stupore.
« Di cosa vai blaterando, Stonem? »
« Quello che la cara Sophia, probabilmente, intendeva dire... » cominciò Scorpius, sollevando gli occhi al cielo. « ...É che sicuramente dovremmo darci tutti quanti una mossa. Immagino che la festa, che Shane ha deciso di organizzare senza consultare nessuno, non si preparerà certo da sola »
« Mi sembra ovvio
» ironizzò Blake, come se fino a quel momento non avessero fatto altro
che discutere di quello. « Fortunatamente, ci sono io, gente! Mi
domando come fareste senza il mio provvidenziale
aiuto » Harper si schiarì nervosamente la voce, come intimandolo ad
andare avanti col suo discorso. « D’accordo » si sfregò animatamente le
mani, mettendosi al centro della stanza e guardandoli con solennità. «
Visto che siamo tornati ad Hogwarts soltanto ieri sera tramite la
Polvere Volante e, soprattutto, visto che il tempo a nostra
disposizione scarseggia inesorabilmente... Ho pensato che sarebbe molto
più comodo e veloce se ci dividessimo in gruppi, a cui assegnerò uno o
più incarichi da portare a termine »
« E tu, ci hai messo più di un’ora per partorire questa stronzata?! Persino un bambino di due anni ci sarebbe arrivato prima di te! » si sfogò Sophia, per poi venire prontamente trattenuta da Scorpius stesso.
« Vai avanti, Zabs » lo incoraggiò Albus, sperando di sviare l’attenzione dell’amico da quell’affronto così diretto.
« Dunque: siccome io sono il
festeggiato, a me spetta il compito di stilare la lista degli invitati
e di consegnare gli inviti. Paciok, sarei lieto se tu mi dessi una mano
in quest’impresa: mi sembri abbastanza sveglia da potermi aiutare a
scartare tutti coloro che non sono bene accetti »
« Ehm... Grazie? » sussurrò titubante, non avendo ben capito se quello fosse un complimento o un insulto ben velato.
« Naya, Shane, voi dovrete sgraffignare l’ottimo cibo delle cucine. Amico, sai come e cosa fare »
Harper si mise sull’attenti e fece il tipico gesto del saluto militare. « Signorsì, capo! »
« Al, Adam e Stonem, a voi la missione più pericolosa: dovrete trovare una quantità smisurata di alcool. Un fiume di alcool. Mi raccomando, non dovete assolutamente essere visti o intercettati. Ne va della riuscita della festa. Albus, Adam, per voi non è la prima volta, basterà che seguiate i soliti metodi »
Sophia lo fulminò con lo sguardo, mentre i due ragazzi si scambiarono un cenno d’intesa.
« Scorps, Potter... A voi due affido l’incarico più difficile: ci serve un posto spettacolare. Un luogo che abbia quello che io chiamo il wow-factor.²
Ovviamente, vi toccherà anche decorarlo a dovere. Non è necessario che
io lo veda, voglio poi gustarmi tutto nel suo insieme » sorrise
sornione. « Bene, tutto chiaro? Sono le tre del pomeriggio, indi per
cui abbiamo fino all’ora di cena per concludere l’opera. Ci ritroviamo
direttamente giù in Sala Grande, okay? Buon lavoro a tutti! »
« Io mando un gufo ad Azkaban e tu
al San Mungo » bisbigliò Malfoy a Sophia. « Con un po’ di fortuna, lo
rinchiuderanno per il resto dei suoi giorni »
****
Albus Severus Potter adorava
andarsene a zonzo per il castello, specialmente quando - per fare ciò -
bisognava utilizzare la moltitudine di anfratti e passaggi segreti,
necessari per non farsi scoprire da chicchessia. Nonostante mancassero
ancora parecchie ore al coprifuoco, Albus era più che certo che - in
quel preciso istante -, lui e i suoi due compagni d’avventura, stessero
infrangendo almeno un centinaio di regole e, sicuramente, importare
illegalmente dentro la scuola una spaventosa quantità di bottiglie
d’alcool, era tra queste.
Improvvisamente, venne arpionato
saldamente per le spalle e trascinato a forza dietro ad un arazzo, con
una mano premuta sulla bocca, mentre le bottiglie tintinnarono
sinistramente all’interno della sua borsa a tracolla. Sophia si sporse
leggermente oltre il loro nascondiglio, assicurandosi che la via fosse
libera, dopodiché si voltò a tirare un poderoso pugno al ragazzo.
« Ahia! » si lamentò il suddetto, massaggiandosi il punto colpito. « Che diavolo fai, Soph?! »
« Ma dico, sei impazzito? Dove hai la testa? Stavi quasi per farci scoprire! » e indicò la professoressa McGranitt, ormai fortunatamente lontana.
« Io... Scusate, mi ero distratto un attimo »
« Distratto? Distratto?! Potter non possiamo commettere errori! » sibilò inferocita. « A meno che tu non voglia deliberatamente farti espellere! In quel caso, prego, fai pure! »
« Sophia ha ragione, Al » aggiunse Adam, scrutando l’amico. « A che diavolo stavi pensando? »
« Non capisco a che gioco stia
giocando Zabs » spiegò tutto d’un fiato, come se questo pensiero gli
arrovellasse il cervello da un po’ di tempo. « Mettere in coppia Lily e
Scorps... Rabbrividisco al solo pensiero di cosa possa accadere tra
quei due. Come minimo, faranno saltare in aria l’intero castello »
La ragazza roteò gli occhi al
cielo, sbuffando sonoramente. « Santo Merlino, ma per quale assurdo
motivo sono l’unica, qui dentro, a vedere le cose come stanno? »
« In che senso? » chiese Adam, corrugando le sopracciglia scure.
« Date tempo al tempo. E un po’ più di fiducia a quei due » sbirciò verso il corridoio, ancora fortunatamente deserto.
« Forza, muoviamoci. Al momento non sembra esserci nessuno, ma mancano ancora due piani alla nostra Sala Comune »
« Non dovremmo portarle al luogo della festa? »
« Se tu sai quale posto hanno
scelto Lily e Scorpius, adesso è il momento giusto per parlare » Albus
rimase zitto. « Come pensavo »
« È nervosetta oggi, eh? »
sussurrò il ragazzo all’amico, evitando accuratamente di farsi sentire
dalla ragazza. « Scommetto che è per Zabini. Non ho mai capito per
quale motivo lo disprezza così tanto »
Adam, rimasto stranamente in
silenzio fino a quel momento, si affrettò a rispondere, sempre
guardandosi furtivamente intorno. « Stalkeraggio »
« Come? »
« Saranno almeno un paio d’anni
che Zabs la insegue ovunque vada, tranne che nel bagno delle ragazze.
Fortunatamente, lì non ha ancora tentato di approcciarla. Comunque sia,
lo sai come è fatto: spara sempre battute a destra e a manca, credo
nella speranza di conquistarla. L’unica cosa che, però, è riuscito a
fare fin’ora è stata quella di essere riuscito a guadagnarsi il suo
odio »
L’altro lo squadrava con gli occhi
praticamente fuori dalle orbite. « Non la sapevo questa storia. Nessuno
dei due mi ha mai detto nulla al riguardo »
« Be’, non sono propriamente cose
che vai a spifferare volentieri in giro, no? Specialmente se, per colpa
di Zabs, Sophia ci ha rimesso il rapporto con il suo - ormai ex -
ragazzo, Eric Huddertone »
« Stava con Huddertone?! »
Il tono di voce del secondogenito
di casa Potter si alzò di un’ottava di troppo, perché Sophia - che era
qualche metro davanti a loro, ispezionando la zona - si voltò a
scrutarli.
« Di cosa state parlando, voi due? » domandò sospettosa, assottigliando le iridi azzurre.
« Non... Non avevamo fretta? »
disse Albus, sfoderando un enorme sorriso e fingendo un’espressione di
pura innocenza ed ingenuità.
La Serpeverde li esaminò ancora per qualche minuto, dopodiché girò sui tacchi e riprese il cammino verso i sotterranei.
« Oh Morgana » sbuffò, passandosi
una mano tra i capelli corvini ribelli. « Pensavo che ci avesse
scoperti. Comunque, cosa stavi dicendo, Adam? Che è colpa di Blake se
Sophia e Huddertone si sono lasciati? »
L’amico annuì impercettibilmente
col capo. « Prova ad immaginare di metterti assieme ad Alice - e non
negare, lo so che ti piace -, vivete un anno in totale simbiosi e
armonia, poi - per chissà quale motivo - arriva un ipotetico spasimante
della tua ragazza che comincia a tormentarla ad ogni ora del giorno. E
no, non cambierebbe nulla se tu fossi con lei o meno. Che faresti? »
« Penso che una bella scazzottata
alla Babbana non gliela toglierebbe nessuno » riflettè, puntando i suoi
occhi smeraldini sulla bionda.
« Ed è quello che è successo, ma
ti assicuro che è rimasto esattamente tutto come prima. Alla fine,
Huddertone ha deciso di chiudere definitivamente la questione,
sostenendo che siccome Zabs voleva tanto Sophia, adesso avrebbe potuto
averla tutta per sé. Peccato che non abbia considerato un piccolo
particolare »
« Che Soph non lo sopporta minimamente? »
« Quello è poco, ma sicuro. Anche se, tua sorella ha proposto un’interessante teoria »
« Lily è al corrente della faccenda?! » chiese, fissandolo con aria stralunata. « Perchè devo sempre essere l’ultimo a sapere le cose? » si lamentò, afflitto.
« Credo proprio che gliene abbia
parlato Sophia stessa. Per quello che ne so, si è confidata soltanto
con Scorps che poi l’ha raccontato a me, col chiaro intento di ricevere
un aiuto, per tirarla su di morale. Blake, ovviamente, ha assistito al
fattaccio in prima persona, così come Shane, che era con lui. Pensavo
che qualcuno te ne avesse parlato » i suoi occhi verdi lo sondarono
preoccupati, come se si aspettasse una sceneggiata.
« E mia sorella che cosa ha detto?
Sono proprio curioso di sentire il suo punto di vista, solitamente è
brava in queste cose. È più furba e sveglia di quello che pensiamo »
« Lily ha affermato che, in
realtà, quella di Sophia sarebbe una tattica che le ragazze mettono in
atto, quando non vogliono far sapere che quel determinato ragazzo a
loro piace »
« Cioè? Che sta facendo tutto questo perché in realtà è anche lei cotta di Zabs? »
« Una cosa del genere, sì »
A dispetto delle sue previsioni -
come minimo si aspettava che la mascella di Albus cadesse per terra
dallo stupore -, l’altro ragazzo esplose in una risata a dir poco
divertita.
« Che stupidaggine! » esalò tra le lacrime, asciugandosele con una manica della divisa. « Questa volta mia sorella ha toppato alla grande!
Aspetta che ne venga al corrente il resto della famiglia: saranno
felicissimi di sapere che Lils non è poi così infallibile. Cominciavano
a credere che fosse una Veggente o una Legilimens, sai? Hugo, quando
era piccolo, ne era completamente terrorizzato, aveva paura che potesse
scoprire tutti i suoi segreti e andarli a spifferare in giro »
Adam sogghignò, immaginandosi fin
troppo facilmente una versione in miniatura di Lily, totalmente assorta
nell’intento di terrificare il parentame, confermando le loro assurde
teorie sul fatto che fosse una Veggente o che fosse in qualche modo
diventata una Legilimens.
La Stonem, poco più avanti di
loro, si bloccò all’inizio dei sotterranei, in un modo talmente brusco
ed inaspettato che, per poco, i due ragazzi non le si scontrarono
addosso.
« Soph! » brontolò Albus, con fare decisamente scocciato. « Che succede? Perché ti sei fermata? »
« Perché abbiamo compagnia » replicò, indicando un puntino che galleggiava sopra le loro teste. « E siamo nei guai »
Pix il Poltergeist fece un’allegra capriola a mezz’aria, sghignazzando divertito.
****
« Paciok che ti prende? Sarà la
centesima volta che sbuffi » protestò vivamente Blake, incrociando le
sue iridi color miele. « È piuttosto fastidioso avere come sottofondo
l’Espresso per Hogwarts. Mi distrai e io ho bisogno di assoluta
concentrazione »
Alice roteò gli occhi al cielo, risentita. « Scusami tanto, Zabini, ma sono passati almeno tre quarti d’ora e hai scritto soltanto nove nomi sulla lista. I nostri »
« Non è un lavoro così semplice,
sai? Fosse per me, ci sarebbe mezza Hogwarts questa sera, ma ho
promesso a Scorpius che avrei invitato pochi intimi » la sua bocca si contrasse in una smorfia disgustata.
« E da quando in qua tu dai retta a Malfoy? »
Il viso di Blake si illuminò di
colpo, come se avesse appena finito di bere un calderone pieno di Felix
Felicis. « Paciok cominci proprio a starmi simpatica »
Scarabocchiò freneticamente per
alcuni minuti che parvero interminabili, dopodiché posò la piuma e si
sgranchì la mano destra con aria soddisfatta.
« Ecco fatto, dacci pure un’occhiata »
La ragazza scrutò attentamente il
foglio, non trovando assolutamente nulla da ridire, almeno fino a
quando non giunse alla fine. Lesse e rilesse quei nomi più e più volte,
pensando che ci fosse un errore o che forse non era riuscita ad
interpretare correttamente la scrittura del Serpeverde. Eppure...
« Che c’è? » domandò Blake, sporgendosi di lato per riuscire a sbirciare la pergamena.
« Oh... ehm... niente » si affrettò a rispondere, sperando di risultare convincente.
« Ma andiamo, Paciok!
» scoppiò in una risata divertita. « Sei diventata tutta rossa, ergo:
sei l’ennesima persona che conosco a non essere in grado di mentire.
Forza, sentiamo » poggiò i piedi sul tavolo di legno, mise le mani
dietro la nuca e cominciò a dondolarsi appena con la sedia.
« Sono soltanto rimasta piacevolmente sorpresa dal fatto che tu voglia invitare parenti e amici di Lily, tutto qua »
« Be’, non mi sembra una scelta
poi così insensata, ti pare? Ormai è come se la Rossa fosse parte della
famiglia, non so se mi spie-... »
« Warrington e Wiggs?! Sei impazzito, per caso? »
« A tutto c’è una spiegazione, cara Paciok. Sono mesi
che rincorro quei due idioti per tutto il castello, visto che mi devono
dieci galeoni a testa, ma riescono sempre a volatilizzarsi nel momento
più opportuno. Quindi, questa sera, dopo essermi assicurato che
svuotino a dovere le loro bottiglie di Whiskey Incendiario... » ghignò
malandrinamente.
La parete di pietra che celava la
Sala Comune dei Serpeverde scivolò di lato, lasciando entrare Shane e
Naya, entrambi con le borse a tracolla colme di ogni sorta di
vettovaglie provenienti dalle cucine.
« Ce l’avete fatta! » esclamò Zabini, correndo loro incontro. « Ottimo lavoro! È filato tutto liscio? »
« Affermativo » confermò Harper. «
Mentre facevamo un giro di ricognizione, abbiamo incrociato Lily e
Scorps: sono riusciti a trovare il luogo perfetto per la festa » annunciò allegramente.
« Sarà senz’altro un party come Merlino comanda » gli occhi blu mare del ragazzo luccicarono di gioia.
« Quindi? Cosa facciamo? » chiese Naya. « Raggiungiamo Lily e Scorpius e portiamo loro il cibo? »
« Diteci dov’è questo posto, lo
faremo io e Paciok » affermò Zabini con convinzione. « Voi due
consegnate gli inviti a tutti i nomi sulla lista » diede alla
Serpeverde il foglio di pergamena.
« Paciok, qual è la parola d’ordine per la Sala Comune di Grifondoro? »
« Non sono affari che ti riguardano »
« Come sarebbe? Paciok, forse non
hai capito che in quell’elenco ci sono anche i nomi dei tuoi amici
Grifoni » sbottò il festeggiato, perdendo la pazienza.
« Zabini è quella la parola d’ordine. Il giorno del Ballo di Natale, la Signora Grassa era un po’... su di giri,
ecco. Proprio per questo motivo, a fine serata arrivando davanti al
ritratto, c’era un ingorgo pazzesco. Non aveva alcuna intenzione di
aprirsi per lasciarci passare, anzi: ha iniziato a blaterare parole a
caso, si è messa a litigare con uno dei Prefetti di Grifondoro e quando
è arrivato mio padre, stava giusto urlando: “Sono io che mi scardino tutte le volte per lasciarvi passare, anche a notte fonda! Non avete alcun rispetto per me! Quindi quello che faccio o meno dentro la mia cornice, non sono affari che ti riguardano!”.
L’ha trovata così spassosa che fino alla fine delle vacanze avremo
questa parola d’ordine » spiegò tutto d’un fiato, scrollando le spalle.
Naya scoppiò in una risata
cristallina, dovuta sia alla storiella appena raccontata, sia alle
buffe espressioni sui volti di Shane e Blake. « Io amo
tuo padre, Alice » diede poi una leggera gomitata ad Harper. « Forza,
muoviamoci: abbiamo un bel giro da fare e manca poco più di un’ora alla
cena »
Il ragazzo annuì con convinzione.
« Comunque sia, dovete recarvi al settimo piano. Lily ha detto che vi
aspetteranno di fronte all’arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai
Troll. Ci vediamo dopo! » li salutarono con la mano, uscendo nuovamente
dalla Sala Comune.
Anche l’altra coppia si avviò
verso il settimo piano, parlottando di tanto in tanto di come avevano
passato quella breve settimana trascorsa a casa. Finalmente raggiunsero
quello che era sicuramente uno degli arazzi più strani che ci fossero
all’interno delle mura del castello: un uomo - presumibilmente Barnaba
il Babbeo - veniva preso a randellate dalle clave dei Troll, a cui
aveva - inutilmente e stupidamente - tentato di insegnare la danza
classica. Poco più avanti, ecco gli altri due ragazzi: Lily li guardava
sorridendo maliziosamente, come suo solito; Malfoy, invece, aveva le
braccia incrociate al petto e un’espressione a metà tra il contrariato
e l’infastidito.
« Ehilà, festeggiato! » trillò la rossa, accogliendoli.
« Dove sarebbe questo fantomatico
luogo, perfetto per la festa? » volle sapere Blake, guardandosi
intorno. « Io non vedo proprio nulla »
« Devi avere fiducia, Zabini. Non preoccuparti è già tutto sistemato: mancano soltanto le vivande e... voi-sapete-cosa »
« Come sarebbe? » li interruppe Alice, con sguardo corrucciato. « Albus, Adam e Sophia non sono ancora arrivati? »
« Qua no di sicuro, Paciok. E ne
sono più che certo, visto che la tua cara amica, qui presente, mi ha
fatto rimanere di guardia - davanti al nulla - per più di un’ora » replicò Malfoy, irato.
« Be’, è strano... » disse
l’amico, sfregandosi il mento con fare pensieroso. « ...Non sono mai
arrivati nemmeno in Sala Comune »
Tutti e quattro si scambiarono un’occhiata decisamente preoccupata. Dove diavolo si erano cacciati?
****
« Potter »
« Zitto, Malfoy, sto pensando »
Era da almeno dieci minuti buoni che, ad intervalli regolari, continuava a ripetere il suo cognome. Era snervante.
« Potter »
« Che c’è?! » sbottò, voltandosi verso di lui e degnandolo delle attenzioni che tanto reclamava.
« È la quinta volta che vedo quello stupido arazzo, stiamo girando in tondo »
Lily si girò nella direzione da
lui indicata. Di fronte a lei c’era un arazzo raffigurante un idiota
che piroettava allegramente intorno ad un gruppo di Troll dall’aria
palesemente confusa; dopodiché veniva malmenato selvaggiamente dagli
stessi.
Maledizione. Malfoy aveva ragione.
« Ci siamo persi, Potter, ammettilo »
« Non è vero, so perfettamente dove siamo »
Negare. Negare sempre l’evidenza, Lily.
« Davvero? » la squadrò con sospetto. « E allora dimmi, di grazia, dov’è che stiamo andando? »
« Sai, Malfoy, ti sei sempre vantato spudoratamente di possedere un’intelligenza sopra la media. Perfetto: sfruttala.
Sono l’unica cretina tra i due che si sta scervellando per trovare un
posto quantomeno decente - e lontano da orecchie indiscrete -, per la
festa del tuo amico Zabini, hai presente? »
Sbuffò, sollevando gli occhi
plumbei al cielo, con fare teatrale. « Siamo nervosette, eh, Potter?
Almeno spostiamoci di qui, se vedo ancora una volta Barnaba il Babbeo
bastonato dai Troll potrei mettermi ad urlare »
« Come hai detto, scusa? »
« Non ci senti, Potter? Ho semplicemente de-... »
« Sì, sì, ho capito » sventolò una mano con fare seccato, come a scacciare un insetto particolarmente molesto. « Intendevo: quello lì è l’arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll? »
La squadrò come se si fosse
ammattita tutta d’un colpo. « Ma certo, Potter » replicò
sarcasticamente. « Hai mai studiato, o quantomeno seguito, Storia della Magia, ogni tanto? »
Gli sorrise, malandrina. « Certo che no, Malfoy » lo prese per mano. « Vieni, ho appena trovato un posto fantastico » si fermò all’improvviso davanti ad un muro di pietra completamente spoglio. « Ecco qua »
« Potter... Sei sicura di sentirti bene? Qui non c’è niente »
« Aspetta e vedrai » le sue iridi
color cioccolato si allacciarono a quelle argentate di lui, e stirò le
labbra nel sorrisino tipico di chi la sapeva lunga. « Quand’ero
piccola, mio padre mi ha parlato di questo posto e... »
« Ah, allora se te l’ha detto il grande Harry Potter... siamo a posto » ironizzò, contraendo il viso in una smorfia.
Assottigliò pericolosamente gli occhi. « Per una volta nella tua vita, Malfoy, impara a fidarti del prossimo »
Stava già per ribattere con arroganza, quando una voce proveniente dal fondo del corridoio li fece sobbalzare entrambi.
« Ehi, Lily! »
« Roy, che piacere » mormorò maliziosa, studiandolo con il suo solito modo di fare accattivante.
« Pensavo che saresti tornata con
il treno dopo il sei gennaio » si passò una mano tra i capelli biondi
e, soltanto in quel momento, si accorse della presenza di Scorpius. « Oh. Ciao Malfoy »
« Prescott » sputò fuori, quasi ringhiando.
« Credevo che voi due foste nemici
giurati o qualcosa del genere » fece un cenno verso di loro con il
capo. « Non sapevo che vi frequentaste. Da quanto state insieme? »
« Eh? » dissero in coro, palesemente confusi e spiazzati da quella domanda.
Guardando verso il basso, ne
capirono il motivo: senza rendersene conto, avevano le mani ancora
intrecciate. Immediatamente, si affrettarono a separarle.
« Oh, Roy, ma quanto sei stupido?
» disse Lily con affetto. « Io e Malfoy non stiamo insieme! Era
semplicemente un Incantesimo di Adesione Temporanea »
Il Serpeverde sentì il proprio
cuore farsi decisamente più pesante, mentre un’inaspettata delusione si
fece largo all’interno del suo essere. Ma certo, Scorpius, che ti aspettavi?
« Allora va bene » le sorrise
apertamente, decisamente più sollevato nel sentire quella notizia. «
Senti, Lily, in realtà volevo chiederti una cosa: ho appena visto in
Sala Comune che hanno messo l’annuncio per an-... »
« Scusa l’interruzione, Prescott
» esordì Malfoy, ostentando un sorriso tutt’altro che cordiale. « Io e
la Potter dovremmo sbrigare una faccenda di vitale importanza. Quindi,
visto che abbiamo fretta... se non ti dispiace, sarebbe... sì, insomma... sarebbe meglio se ti levassi dai piedi »
Gli occhi azzurri di Leroy gli
lanciarono uno sguardo decisamente poco amichevole, ma decise
saggiamente di non insistere; indi per cui - dopo aver salutato la
ragazza con un caloroso abbraccio - si allontanò, lasciandoli
nuovamente da soli.
« Ora capisco perché in giro si vocifera che Scorpius Hyperion Malfoy non abbia un cuore »
A giudicare dall’espressione sul
suo viso di porcellana, Lily Luna Potter non sembrava arrabbiata anzi,
dava l’impressione che si stesse terribilmente divertendo. E, forse,
era realmente così.
« Dove le senti queste cavolate, Potter? »
« Insomma, non sei certamente la persona più adatta per fare amicizia, soprattutto con studenti di altre Case, ma che motivo c’era di prendersela così tanto con Roy? Non mi pare che ti abbia mai fatto nulla » piegò gli angoli della bocca carnosa in un impercettibile sorriso.
« C’era eccome: è insopportabile »
« A meno che... » continuò a
sondarlo con i suoi grandi occhi color del cioccolato, leggermente a
mandorla. Nei punti in cui si erano posati, Scorpius potè giurare che
gli avessero lasciato un marchio infuocato sulla pelle.
« Cosa, Potter? » pronunciò stancamente, socchiudendo le palpebre.
« A meno che tu non sia geloso » inarcò elegantemente un sopracciglio vermiglio.
Sbuffò col naso. « Che stupidaggine »
Con mosse lente e ben studiate, la ragazza gli si avvicinò senza che se ne rendesse minimamente conto. « Ti farò crollare, Malfoy: tu verrai a fondo con me
» sussurrò tentatrice, contro il suo orecchio. « Comunque » riprese,
scostandosi ed indicando la parete - completamente spoglia fino a
qualche minuto prima - che adesso presentava una bella porta in legno
massiccio, lasciando il ragazzo paralizzato per lo stupore. « Benvenuto nella Stanza delle Necessità »
****
« Pix, per favore » lo supplicò Sophia, per quella che parve la millesima volta. « Saresti così gentile da lasciarci passare? Possibilmente incolumi? »
Il Poltergeist fece una sonora
pernacchia, per poi scoppiare a ridere come un pazzo. « Non penso
proprio. No, no, no! » canticchiò entusiasta.
La Serpeverde sbuffò, per poi
tornare indietro sui suoi passi e ricongiungersi con gli altri due
compagni, tenutisi a debita distanza dallo spiritello malvagio.
« Niente da fare, con le buone non
funziona » lanciò un’occhiata di sbieco a Pix, ancora alle sue spalle.
« Si potrebbe tentare con qualche incantesimo, ma ho paura della
ritorsione che potrebbe mettere in atto. E oggi non abbiamo proprio
bisogno di essere scoperti »
« Non ci sono altri modi per
raggiungere la nostra Sala Comune, vero? » domandò Albus, anche se - in
cuor suo - conosceva già la risposta.
« No, purtroppo » la bionda scosse la testa con aria afflitta. « Ci ho pensato anch’io ma... »
« Ehi, Pix! »
Tutti e tre si voltarono incuriositi verso colei che avrebbe potuto essere la loro unica chance di salvezza.
Il Poltergeist fece un breve e
solenne inchino a mezz’aria, perdendo subito la sua aria giocosa in
favore di una più formale. « È, per caso, la Malandrina Potterina? »
« Esattamente » sogghignò appena,
annuendo. « Sai, Pix, sarebbe meglio se liberassi i miei amici e mio
fratello. Anche perché scommetto che quello che ho lasciato davanti
all’ufficio di Gazza ti piacerà da matti »
Lo spettro spalancò gli occhi, rendendoli ancora più immensi del solito. « Una sorpresa? Per me? »
« Puoi giurarci » soffiò maliziosa.
Si inchinò un’altra volta, dopodiché cominciò a simulare una colonna sonora bellica e svolazzò via, tutto contento.
« Come diavolo... » cominciò Adam, a metà tra lo stupito e l’ammirato.
« Mi ha presa in simpatia, fin da
quando sono arrivata ad Hogwarts ad undici anni » replicò
angelicamente, facendo strada. « Per il primo scherzo che ho fatto a
Gazza, sono andata a chiedergli qualche consiglio. Volevo iniziare col botto »
****
Cominciò a bere nell’esatto
istante in cui le sue mani erano riuscite ad arraffare - senza troppe
cerimonie - una delle ultime bottiglie di Ogden Stravecchio rimaste.
Purtroppo, quel glorioso
liquore era andato via come il pane e, a testimoniarlo, c’erano i suoi
numerosi compagni mezzi ubriachi che si aggiravano nei dintorni.
Hugo Weasley era tra questi,
perché lo individuò in piedi - ad occhi semichiusi e con un braccio
poggiato al muro -, apparentemente intento a parlare con una rigogliosa
pianta decorativa. Fortunatamente per lui, Rose non lo aveva ancora visto. Scoppiò in una risata cristallina, scuotendo appena il capo con fare divertito.
Aimee Forson gli si avvicinò, col
chiaro intento di trascinarlo via e di farlo riprendere un po’, ma
l’impresa si stava rivelando più ardua del previsto. Nonostante la
musica assordante e spacca timpani, riuscì lo stesso ad ascoltare un
pezzo della conversazione.
« E quindi, ho inventato una scopa che arriva fino a Giove! Ci crederesti? »³ biascicò il ragazzo, singhiozzando leggermente.
Aimee gli toccò una spalla con fare gentile. « Hugo » lo chiamò, alzando la voce per farsi sentire. « Stai parlando con una pianta » lui si voltò a guardarla con occhi vacui, riuscendo a stento a reggersi sulle gambe. « Vedi?
» gliela indicò. « Adesso, salutala, è il momento che tu venga con me »
proseguì, utilizzando parole semplici e scandendole fin troppo,
sperando che la capisse.
« Noooo, non voglio! » si lamentò, lasciandosi trascinare per qualche metro. « È mia amica! »
« Sembra proprio che tuo cugino si
stia divertendo » Shane sbucò a tradimento alle sue spalle, facendola
sobbalzare per lo spavento.
« Forse persino troppo » replicò,
una volta che il suo cuore ebbe ripreso a battere ad un ritmo regolare.
« Come mai tutto solo? Pensavo che tu e Zabini foste inseparabili. Dove
hai lasciato la tua dolce metà? »
« È laggiù da qualche parte,
circondato da uno stuolo di ammiratrici » indicò un punto non molto
distante, dove Blake - in piedi su un tavolino di plastica scura -
stava tenendo comizio, circondato da ragazzine del quarto anno che lo
fissavano con sguardi adoranti.
Lily scosse il capo, con un’espressione a metà tra il rassegnato e il divertito.
« Ehi! » esordì all’improvviso,
Harper, guardandola ad occhi sgranati. « Lentiggini, dove diavolo hai
trovato quella bottiglia?! »
Istintivamente, la ragazza strinse
di più a sé l’Ogden Stravecchio, come se stesse proteggendo un figlio.
« Sono stata molto fortunata: evidentemente deve essere sfuggita a
qualcuno. E la risposta è no, Harper »
« Oh, per Salazar
» sbuffò, portando una mano a scompigliarsi i corti capelli castani. «
Eddai, Lentiggini, ne sto cercando una da quando sono arrivato » le
fece gli occhi dolci.
Lo esaminò per bene, mettendogli
addosso anche una certa soggezione, dopodiché fece per tendergli la
bottiglia. « D’accordo, Harper, ce la smezziamo. A patto che il prossimo alcolico decente che riuscirai a trovare, lo dividerai con la sottoscritta »
« Affare fatto! » trillò allegramente, afferrando il liquore e bevendone una lunga sorsata.
Sotto lo sguardo vigile e attento
di Adam, i due sgraffignarono altre tre, quattro bottiglie e si
sedettero su uno dei comodissimi divanetti che contornavano la stanza.
Lily, quella sera, - così come
tutte le ragazze presenti -, indossava un vestitino rosso, con la gonna
leggermente a palloncino, che le arrivava di poco sopra il ginocchio. Era bella da star male.
Ovviamente, molti dei ragazzi, quando passava loro davanti, si
voltavano a fissarla senza alcun ritegno, persino tirando gomitate
nelle costole agli amici per indicarla. Lei, di tutta risposta, li
ignorava palesemente e alcuni rischiarono di ricevere una bella Fattura
Orcovolante per averla importunata una volta di troppo.
I due nuovi compagni di bevute
si scolarono velocemente un paio di bottiglie a testa, dopodiché si
lanciarono in pista, attorniati dalla moltitudine di studenti
hogwartsiani che Blake aveva avuto la bella idea di invitare. Sophia e
Naya li raggiunsero poco dopo, affrettandosi a trovare il ritmo giusto
per ballare quella stramba musica da discoteca. Anche Zabini, sorprendentemente, si avvicinò al
gruppo di amici, sempre tenendosi a debita distanza dalla Stonem, per
evitare che succedessero spiacevoli disguidi.
« Buon compleanno, Zabini! » urlò Lily, tenendo in mano una bottiglia di Whiskey Incendiario, presa chissà dove.
« Auguri, Zabs! » rincarò la dose Shane, sollevando il suo bicchiere come a proclamare un brindisi.
« Rossa, questo posto è fenomenale! » le gridò in un orecchio, congratulandosi.
« Ha abbastanza wow-factor per i tuoi gusti, quindi? » sorrise, inarcando un sopracciglio.
« Assolutamente sì! »
« Dovremmo organizzare più feste come questa! » esordì Naya, saltellando sul posto a tempo con la canzone.
« Secondo me, il merito va al
fatto che - una volta tanto - Serpeverde e Grifondoro abbiano unito le
loro forze » disse Sophia, mettendo un braccio sulle spalle di Lily e
scompigliandole i capelli.
« Peccato che non possiamo dirlo
alla McGranitt » precisò Shane, facendo scoppiare tutti in una risata
collettiva, e sghignazzando a sua volta.
« Non credo che ne sarebbe tanto fiera » proferì la Quensfort, ridacchiando.
« Che dici, Naya, balliamo? »
Shane le tese una mano, a cui lei si aggrappò saldamente, cominciando
poi a volteggiargli attorno.
« Ooh, non trovi che siano carini quei due? » disse Sophia, tirando una gomitata complice a Lily.
« Dai tempo al tempo, Stonem!
» strillò la rossa, fermandosi un attimo per togliersi quelle dannate
scarpe con un tacco decisamente assassino. « Ora va molto meglio! » e
le lanciò da qualche parte.
Blake, ogni tanto, spuntava come
un fungo, portando con sé bicchieri colmi di Whiskey Incendiario, che -
dopo accurati brindisi fatti per ogni minima sciocchezza (« Alla piovra
gigante! » tuonò Zabini, rovesciando un po’ di alcool addosso ad un
malcapitato Serpeverde di passaggio) - venivano vuotati in un sol
sorso.
La testa di Lily diventò leggera
come una piuma, sembrava che tutto il suo corpo stesse galleggiando, e
quella sensazione le piaceva moltissimo, anche se la stanza
tutt’intorno aveva preso a girare leggermente.
« Ehi, guardate! È arrivato Scorps! » Blake si precipitò ad accogliere l’amico, per portarlo dagli altri.
Adam, per la prima volta da quando
era iniziata la serata, fece saettare il suo sguardo smeraldino dalla
Potter al cugino, nonché migliore amico: aveva accettato volentieri un
bicchiere, bevendone di tanto in tanto il contenuto, e faceva scorrere
gli occhi plumbei per tutto l’ambiente circostante, come se cercasse
qualcosa. O qualcuno.
« Non ti unisci agli altri? »
Il ragazzo sorrise leggermente, mentre incrociava il viso minuto di Alice Paciok. « Potrei farti la stessa domanda »
Arricciò il naso. « Non sono portata per le feste, non le sopporto un granchè »
« E perché sei venuta, allora? » chiese gentilmente.
« Be’, ho fatto una certa fatica nell’organizzarla, mi sembrava il minimo partecipare » sollevò le spalle.
« Giusto »
« È proprio bella, eh? » con un
cenno del capo, indicò Lily: era a qualche metro di distanza, intenta a
ballare su un tavolino assieme a Blake e Shane.
« Già » annuì concorde.
« Adam... » cominciò, mettendogli
una mano sul braccio. « ...Lo so che ti piace. Voglio dire, l’ho notato
e... insomma, secondo me dovresti buttarti »
In quel momento, Harper balzò al
centro della stanza, brandendo una bottiglia di champagne e gridando
che mancava soltanto un minuto alla mezzanotte.
Ad Alice e Adam vennero passati
due calici colmi di quel liquido ambrato, strumenti necessari per il
brindisi di inizio anno nuovo. La folla intorno a loro gridava a
squarciagola il conto alla rovescia, emozionati e pieni di buoni
propositi per l’arrivo di quel 2024, che ciascuno - nel proprio piccolo
- spera sempre sia migliore dell’anno precedente.
« Tre... due... uno... buon anno!
» si sollevò un coro assordante e, successivamente, tutti si
affrettarono a spostarsi da una parte all’altra per fare gli auguri ad
amici o parenti.
« Buon anno nuovo, direi » disse
Alice, sollevando il suo calice e facendolo tintinnare leggermente
contro quello di Adam, che era rimasto come pietrificato a fissare
qualcosa.
« Tu dici, eh?
» si allontanò, ferito, ma non prima di aver indicato alla ragazza con
un cenno del capo coloro che avevano attirato pienamente la sua
attenzione.
Lily e Scorpius si scambiarono un ultimo bacio a fior di labbra, sulle note iniziali di ‘Magic Works’ delle Sorelle Stravagarie.
****
« So,
believe... That magic works... » canticchiò Lily con voce armoniosa,
sussurrando le parole all’orecchio di Scorpius, in modo che le potesse
sentire soltanto lui. « ...Don’t be afraid of being hurt... Don’t let
this magic die... »
Erano in mezzo
alla pista, circondati da una miriade di coppiette. Ballavano
vicinissimi, quasi guancia contro guancia, mentre dalle casse
fuoriuscivano le dolci note di una vecchia canzone delle Sorelle
Stravagarie. Lily - che, grazie a sua madre, aveva sviluppato una
passione per quella band - sapeva tutti i loro pezzi a memoria, cosa
che il ragazzo si appuntò mentalmente.
« ...The answer’s there... Oh, just look in her eyes... »
E
Scorpius decise di ascoltare le indicazioni e i consigli che quella
canzone gli stava dando : puntò le sue iridi argentate in quelle scure
di Lily, che gli regalò un sorriso malandrino e sfregò leggermente la
punta del naso contro il suo. Le fece fare una giravolta, per poi
riportarla velocemente tra le sue braccia muscolose e stringerla a
sé.
« ...And make
your final move... Don’t be scared, she wants you too... » lui affondò
il viso in quella cascata rossa che erano i suoi capelli, non prima di
averle lasciato un casto bacio sul collo. « ...Yeah, it’s hard, you
must be brave... Don’t let this moment slip away... »
Continuarono a
muoversi lentamente, abbracciati l’uno all’altra, come se non avessero
voluto lasciarsi andare mai più. Scorpius si avvicinò alle labbra rosee
della ragazza con estrema calma e senza alcuna fretta, ma Lily - più
veloce e più impaziente - lo attirò a sé, coinvolgendolo nell’ennesimo
bacio della serata, per poi separarsi e stirare la bocca carnosa in un
sorriso vero, lasciando intravedere le fossette sulle guance.
‘Magic Works’ era
ormai arrivata alle sue battute finali e - sorprendentemente - questa
volta fu Scorpius a soffiare dolcemente le parole all’orecchio di Lily,
che rabbrividì impercettibilmente, ascoltandole con gli occhi socchiusi
e lasciandosi trasportare dalla magia del momento.
« ...So dance, your final dance... ‘Cause this is your final chance »
Angolo dell'autrice:
Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.
¹ Ho fatto un po' di ricerche su
internet e ho scoperto che Hermione è nata il 19 settembre del 1979
(Harry e Ron sono rispettivamente nati il 31 luglio e il 1° marzo del
1980). Quindi, la nostra cara so-tutto-io preferita è di un anno più grande. Da questo, ne ho dedotto che
chiunque sia nato/a dopo il 1° settembre, riceverà la lettera per
Hogwarts al (quasi) compimento dei 12 anni. Stessa cosa vale per
Zabini: compie 18 anni perchè è nato un anno prima degli altri.
² L'idea del "wow-factor" l'ho ripresa da Cameron Tucker di Modern Family (puntata 4x18). A chi non l'avesse mai visto, consiglio vivamente di farlo, è esilarante. :)
³ Per quanto riguarda Hugo che ha
inventato una scopa che arriva fino a Giove, non sono impazzita
all'improvviso: ho preso spunto da Ron in Harry Potter e il Calice di Fuoco
quando, mentre fuggivano nella foresta durante l'attacco dei
Mangiamorte alla Coppa del Mondo di Quidditch, incontrano un gruppo di
Veela, attorniate da dei ragazzi che stavano cercando di mettersi in
mostra. E il nostro caro Ron-Ron ha proprio urlato quella frase, per
pavoneggiarsi un po' (faccio tanto la Hermione Granger di turno
soltanto perchè sto rileggendo - credo per la millesima volta - tutta
la saga). :)
Salve a tutti/e! (Scusate, dovevo assolutamente farlo).
Come vi butta, bella gente? Spero
che (caldo infernale a parte) stiate tutti bene. Oramai non vi elenco
nemmeno più le svariate cause della mia assenza prolungata. Che poi,
per farla breve, sono sempre le stesse: sessione d'esami invernale,
università, palestra, uscite con gli amici, studio, università, studio matto e disperato,
sessione d'esami estiva - la peggiore in assoluto -, caldo, stanchezza
a palate, vita sociale pari a zero, blocchi dello scrittore a non
finire e... credo basta. Insomma, la vita da universitari è un vero spasso.
Ma basta parlare di me e dei miei
numerosi problemi (tralasciando quelli mentali). Stamattina sono andata
in palestra, quindi perdonate qualsiasi strafalcione o frase senza
senso, ma sono a pezzi.
Siamo arrivati al dodicesimo capitolo.
Io ancora non ci credo, ve lo giuro. :') Spero che il mio (solito)
clamoroso ritardo nel riaggiornare la storia, possa venire perdonato
con questo capitolo di ben sedici
pagine. Teoricamente avrei dovuto/voluto mettere un altro pezzettino,
ma... non volevo nè dividerlo in due parti, nè tantomeno farlo
diventare la nuova edizione della Divina Commedia
(che Dante mi perdoni), quindi ho deciso di fermarmi qui. :) Come
sempre, il mio lavoro non mi convince nè soddisfa mai pienamente, ma...
ormai il danno è stato fatto.
E' stato piuttosto strano parlare di Capodanno/brindisi di inizio anno
nuovo e cose del genere, considerato che ormai siamo quasi ad agosto.
:'D
Passiamo al capitolo? Forse è meglio, sì.
Parte uno: quante/i di voi ho fatto morire con la scena Scorily?
Tanti? *esplodono boati d'indignazione*. Lo so. Sono malvagia. Sadica.
Crudele. Perfida. Probabilmente, giù all'Inferno, di fianco al posto di
Lucifero/Satana/come volete chiamarlo, c'è sicuramente un altro posto
col mio nome sopra. Mi attendono con ansia. Perciò questo caldo è
decisamente utile per ambientarsi poi a quello che mi aspetterà laggiù.
E-ehm *tossicchia come la Umbridge*. Comunque sia, tanti auguri al
nostro caro Blake Zabini! *soffia una trombetta e lancia coriandoli*.
Aaah, 18 anni! Che bell'età! *sospira*. Be', insomma, i 18 anni non si possono certo celebrare con
una festicciola da niente, no? Anche se, teoricamente, nel mondo magico
i 17 sono la maggiore età, ma non importa: ogni scusa è buona per fare
bagarre. Tutti i nostri Serpeverde preferiti e le due Grifondoro si
sono riuniti all togethaaaa
per regalare al nostro Zabs una notte da ricordare. Ci tengo a
precisare che, nella mia assurda fantasia, gli studenti di Hogwarts che
vogliono ritornare prima al castello (come nel caso dei nostri
beneamini) possono farlo attraverso la Polvere Volante, che li
catapulterà nel camino del Direttore della loro Casa (ovviamente a
giorni e orari stabiliti, se no chissà che ingorghi!). Altrimenti,
tutti di ritorno felici e contenti con l'Espresso, immagino dopo la
Befana, quindi il 6/7 gennaio.
Parte due: devo ammettere che in questo capitolo abbiamo dei momenti di friendship
completamente nuovi. In questo caso, lo strano trio formato da Adam,
Albus e Sophia, tutti intenti a compiere la missione più pericolosa
(altro che James Bond o Mission Impossible): contrabbandare alcool.
Scopriamo qualcosa di più sul "passato" della nostra bella Stonem, che
ve ne sembra? Zabini-lo-stalker, ahahah, povero cuore. ♥ Dite che la
teoria di Lily sarà poi così assurda, come pensa Albus? Mah, lo
vedremo... ;) Quando il caro Severus dice: "Perchè devo sempre essere l'ultimo a sapere le cose?", ecco, cari lettori, la stessa cosa succede anche alla sottoscritta. Non preoccuparti, Al, sei in buona compagnia!
*Rullo di tamburi* Gente, è tornato Pix! Il nostro
Poltergeist-combinaguai è riuscito a sgamarli in pieno. Come affermo
sempre: la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo.
Parte tre: anche qui abbiamo un'amicizia totalmente nuova e un po' strana (soprattutto per Albus): Alice e Blake (Blice? Alike?
Bo). Devo ammettere che questi due non mi dispiacciono affatto, chi lo
sa, magari riuscirò a reinserirli in qualche altro capitolo. ♥ Spero
che la parola d'ordine di Grifondoro vi piaccia tanto quanto piace a
me. ♥ Quel pezzo è nato praticamente per caso, ma lo adoro (e adoro
Neville, of course).
Parte quattro: Scorily is the way!
♥ Come potevo non dedicare un pezzo interamente a loro due, come!? ♥
(Aspettatevi tanti cuori, in questa quarta parte). Io, bo, li amo
troppo, non c'è niente da fare. ♥ Sono sempre lì che battibeccano e si
punzecchiano come se non ci fosse un domani, ma poi... eheh. E'
ritornato anche l'arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll. ♥ In
questo modo (visto che, alla fine, questo capitolo è una "ripresa" del
primo) scopriamo come sono riusciti ad avere l'idea di utilizzare la
Stanza delle Necessità (bentornata ♥). Abbiamo una new-entry, ebbene
sì, bella gente: Leroy Prescott, detto Roy. Mi sembra che il suo nome
sia spuntato nel secondo capitolo, dovrei averlo definito come un
probabile ex per la nostra rossa di casa Potter. Aaah, Scorpius,
Scorpius. ♥ Questo povero ragazzo morirà di crepacuore con Lily, ne
sono convinta. Abbi fede, blondie! Per quanto riguarda la frase: "Ti farò crollare, Malfoy: tu verrai a fondo con me", tenetela bene a mente, perchè ritornerà più avanti.
Parte cinque:
qua dico semplicemente che mi è piaciuta l'idea che Pix avesse preso in
simpatia Lily, fin dal suo primo anno ad Hogwarts. D'altronde non è
propriamente una cosa impossibile: in Harry Potter e l'Ordine della Fenice,
Fred e George - prima di partire e andarsene da Hogwarts sulle loro
scope - avevano dato l'incarico a Pix di rovinare la vita della
Umbridge al castello.
Parte sei: comincia la fiesta!
Il mio adorato Hugie è sempre uno spasso, anche inconsciamente. ♥ Vi
assicuro che - durante qualche serata in discoteca - di gente che
parlava con alberi o se li abbracciava con aria goduta, ne ho vista
parecchia. :'D Anche qui abbiamo una new-friendshipcouple: Lily e
Shane. Che vi sembrano i nostri Shaily? Ho bisogno di pareri per vedere se reinserirli in parti a caso della storia o meno. :) E vogliamo parlare di Shane e Naya? (Shaya?) Eheh. Qui gatta ci cova! ♥
Vi assicuro che nello scrivere la
parte finale, mi si è spezzato il cuore. Adam, tesorino, mi dispiace
tantissimo! ♥ Abbi fede pure tu, perchè so che ti rifarai!
Parte sette:
questo penso che sia il pezzo che preferisco di più in assoluto. ♥
Mentro lo scrivevo mi sono ascoltata la canzone penso sulle mille
volte, per prendere spunto e farmi venire l'ispirazione e... voilà. Per
quanto non sia una parte lunghissima, è tanto, tanto, tanto, tanto
dolce. Me li immaginavo lì, intenti a ballare quella musica lenta,
abbracciati stretti, stretti, sorridendosi un po' timidamente... vi
dico che mi sono persino commossa. :') La pucciosità. ♥ Godetevela,
perchè - ahimè, sono sadica, ve l'ho detto - dal prossimo capitolo le
cose non saranno proprio così zuccherose tra questi due. D: Se vi sembra troppo (per i loro standard, insomma), ricordatevi che comunque sia entrambi hanno dell'alcool in corpo, ahahah.
E niente, direi che anche per
questo capitolo abbiamo concluso. *Scoppiano cori da stadio* Per quanto
riguarda il tredicesimo capitolo, al momento, ho scritto semplicemente
il titolo e incollato la perfetta immagine, per il resto pagina bianca.
Abbiate fede, le idee ci sono, devo solo metterle in pratica. D: Posso
anticiparvi che saremo un po' ad Hogwarts - per vedere gli strascichi
della festa di Capodanno - e un po' fuori Hogwarts (ritorneranno senza
ombra di dubbio i nostri James&Effy e i nostri Fred&Ele, più
una nuova coppia: Teddy&Victoire).
Ricordo sempre a tutti che
nell'angolo autrice del 3° capitolo ci sono i volti dei personaggi e vi
consiglio di dare un'occhiata, perchè in questi giorni ho apportato un
po' di modifiche: ho aggiunto i prestavolti di Teddy e Victoire
(quest'ultima l'ho anche cambiata, rispetto a cosa avevo scritto
nell'angolo autrice dell'11° capitolo), ho cambiato i nomi di alcuni
personaggi (tipo Meghan Walker che è diventata Emily Walker e Faye Glaser che è diventata Katherine Dursley. Sì, avete letto bene: Dursley.
Quando spunterà, vi spiegherò ;)) e ho - purtroppo - preferito togliere
di mezzo le bacchette (a parer mio creavano troppa confusione, così mi
sembra più ordinato. E - col senno di poi - ritenevo che non avessero
senso).
Vi lascio agli abiti della serata (tutti rigorosamente red):
Lily Luna Potter
Naya Quensfort
Sophia Stonem
Rose Weasley
Sage Spence
Roxanne Weasley
Alice
Augusta Paciok
Bene, credo di avervi detto proprio
tutto quanto, in caso contrario sono sempre più che disponibile a
chiarire ogni dubbio. :) Abbiate fede (anche voi) e tanta pazienza per
quanto riguarda il prossimo aggiornamento: ripeto che a questa storia
tengo parecchio, non la lascerò mai
in sospeso nè tantomeno la mollerò. Deve solo venirmi l'ispirazione
giusta, le idee sono tutte nella mia testa, ma poi a metterle per
iscritto non riesco. D: Anyway, stay tuned, everybody! ♥
Per il resto, vi auguro buone vacanze (io dovrei partire il 6/7 di agosto, per questo ci tenevo a riaggiornare). ♥
Un bacione, alla prossima! ♥
Fatto il misfatto.
Giorgia. ♥
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