Down The Cage

di Amsare
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Note dell'autore: ho avuto l'idea per questa storia subito dopo aver visto la fine della quinta stagione di Supernatural e finalmente ho deciso di sistemarla un po' e metterla qui - tra blocchi dello scrittore e revisioni... Buona lettura! 
 
***

Down The Cage
 

La cosa più dolorosa è vedere il dolore; non solo sentirlo sulla pelle, ma riuscire a scorgerne le sfumature che lo trafiggono e lo fanno gridare, squarciandogli la gola che brucia in fiamme.
 
"Sammy, Sammy, Sammy..."
 
Quella voce, la voce che lo ha fatto impazzire in vita e che lo sta facendo impazzire nella morte, che continua a mormorare il suo nome, sembra quasi una dolce promessa di pace eterna – ma Sam sa che non arriverà mai.
 
È prigioniero in quella cella, è condannato a quella mezza esistenza all’Inferno.
 
 
Nella Gabbia.
 
Per sempre.
 
Nei secoli dei secoli…
 
Basta.
 
Basta.
 
BASTA!
 
 
Un colpo, un altro e poi un altro ancora dritto all'anima.

 
Vede rosso, ma Sam sa che quello che gli cola giù per la faccia non è sangue, è molto peggio: le ferite inflitte al corpo si curano, quelle inflitte allo spirito sono permanenti e bruciano senza sosta – scorre, scorre fino a terra, poi di nuovo che torna verso l'alto e lo soffoca, piange, si dimena.

 
 
Non capisce, non comprende.
 

 
"DEAN!"

 
 
Lucifero ride di gusto, gode di ogni singolo grido e lamento che risuona nella prigione.

"Non ci stanchiamo mai, giusto, Sam?" Lecca via la scia di lacrime dal viso del ragazzo, assapora il suo dolore e gli sembra così buono e giusto; questo stupido essere umano che aveva osato causare la sua rovina si stava meritando ogni colpo di frusta e taglio che poteva procurargli.

D'altronde Sam Winchester era stato il suo tramite: Lucifero ci poteva fare quello che voleva.
 
"Tuo fratello non può sentirti. Sei qui giù." Un sussurro gelido all'orecchio fa rabbrividire Sam nel profondo.
 
"Insieme a me."
 
Sam chiude gli occhi – eppure vede ancora e non può scappare, incatenato alla roccia aguzza e fredda che ferisce ulteriormente il suo corpo, la sua anima martoriata.
 
E poi pensa a Dean, suo fratello.
 
Pensa a Dean che ha ottenuto quella tanto agognata vita ordinaria – lui è salvo, è vivo, è vivo grazie a me – ed in quel momento sorride

Ma Lucifero non gli permette di essere felice troppo a lungo.
 
“No, Sammy.”
 
La tortura continua, più forte di prima.
 
“Niente pace per te.”
 
La risata del Diavolo si confonde con le nuove urla del giovane.
 
 
Non ha speranza.




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