ed ora Portus

di G RAFFA uwetta
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I sogni accendono le stelle più nascoste

L'estate quell'anno è arrivata prima del solito. I campi di grano, punteggiati di rosso, riempiono l'orizzonte mentre pigre rondini volteggiano nell'assolato cielo.

La casa in cima alla collina è circondata da dolci piante in fiore. Ingannevoli frutti gocciolano il loro nettare macchiando il brullo sentiero. Deliziose fatine volteggiano intorno alle finestre, spintonandosi un po, per cercar di spiarvi dentro tutte insieme.

All'interno un alto uomo biondo è piegato su un tavolo traboccante di fogli, libri, mezze penne e calamai rovesciati. Macchie di tonalità diverse sono sparse rendendo l'insieme caotico ma anche familiare.

Un bollitore fischia il suo disappunto per essere così a lungo ignorato. Grosse tazze ricolme di erbe dalla dubbia provenienza aspettano impazienti di essere riempite.

La stanza circolare è dipinta a colori accesi in contrasto tra loro. L'arancione più vivo bacia un sensuale blu cobalto. Il verde muschio accarezza languido il viola marmorizzato ciano*. Simpatici animaletti dalle forme più strane si rincorrono lungo la parete.

Al piano superiore una volta azzurra accoglie il visitatore. Al centro dell'assito vi è un semplice letto adorno di foglie intrecciate, veli giallognoli e paglia di segale. Mobili rustici completano l'arredamento.

L'alta finestra spalancata fa entrare i ricchi profumi estivi che contribuiscono a rendere lieta l'atmosfera. Una dolce nenia viene scandita da una voce cristallina.

Una giovane ragazza poggia i piedi senza timore su di un filo sospeso. L'aggraziata figura è intenta a decorare il soffitto, il viso abbellito da una semplice acconciatura trattenuta da un pennello di legno. Gli occhi chiari e ridenti rivolti in alto mentre le mani si immergono nel liquido denso.

Sul tavolino, posto alla destra della finestra, è dispiegata la bozza di un disegno: una cornice di volti ritenuti amati.

Il rumore sommesso di cigolii e ferraglia giunge da sotto. Tra i denti di una stampatrice rudimentale emerge un foglio ingiallito su cui troneggia il volto serio di Harry Potter.


 

Note autrice: mi sembrava carino dedicare a Luna un momento tutto suo.

*colore primario - celeste direi
 

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