Morte e
Amore
~ Ci sono due tipi di
verità: le verità semplici, dove gli opposti sono
chiaramente assurdi, e le verità profonde, riconoscibili dal
fatto che l'opposto è a sua volta una profonda
verità.
-
Niels Bohr
La
luce del sole illuminava la valle davanti a Thanatos, rendendola ancora
più bella del solito. Usciva raramente di giorno, e quando
lo faceva rimaneva ad ammirare le bellezze naturali della terra.
Quella
valle, sottostante a lui, era diventata ormai uno dei luoghi da egli
preferiti; trascorreva lì la maggior parte del suo tempo
libero, e ciò valeva sia – soprattutto –
per la notte sia – molto più di rado –
per il giorno.
Dopo
essere sceso nella vallata, iniziò a dirigersi verso una
quercia, poco lontana da un prato pieno di rose appena germogliate.
Si
posò sotto l’albero e, alzando lo sguardo verso il
cielo limpido, scorse un dio di sua conoscenza.
Non
lo incontrava da mesi, e vederlo così, senza preavviso li
fece perdere un battito.
Se
pur lontani, Thanatos riusciva a vedere la sua bellezza, una bellezza
che ti mozzava il fiato.
Guardandolo
muoversi nel cielo, a Thanatos venne in memoria il loro primo
appuntamento di lavoro, il quale si trasformò in un vero e
proprio appuntamento poco tempo dopo.
Avevano
deciso di incontrarsi per vendicare dei torti subiti da due umani: Eros
li avrebbe fatti innamorare e lui avrebbe ucciso uno dei due facendoli
soffrire atrocemente.
Peccato
che, dopo nemmeno mezz’ora, i due si erano ritrovati a
conversare, uno completamente rapito dall’altro.
Per
quanto impossibile possa apparire, Morte e Amore non erano poi
così diversi.
Ciò
fu chiaro ad entrambi, dalla prima parola scambiata.
Solo
una cosa non fu chiara ad ambedue, almeno non subito: le strane
sensazioni che l’uno produceva sull’altro.
Fu
all’ora del tramonto che i due si alzarono ed uscirono dalla
saletta dove, in precedenza, si erano riuniti; erano al di fuori
dell’uscio dell’edificio, stavano entrambi fissando
il sole sparire dietro l’orizzonte, quando decisero di
voltarsi contemporaneamente e far scontrare i loro occhi.
Nero
contro Oro. E lì fu la fine.
Tutto
si svolse nel giro di pochi secondi: labbra contro labbra, quelle
ghiacciate della morte contro quelle bollenti dell’amore.
Menta
e Limone. Due sapori forti che se mescolati formano un’unione
deflagrante.
Questi
erano i sapori presenti sulle loro labbra al momento del distacco.
Un
altro scontro tra oro e nero, e i due si volsero in direzioni opposte
e, senza rivolgersi nemmeno una parola scomparirono.
Non
si erano più visti da allora, e nessuno aveva rivolto la
parola all’altro nelle rarissime occasioni formali.
E
ora, eccolo lì a vagabondare nel cielo intinto di azzurro a
cercare qualche vittima da colpire con le sue frecce.
“E
se una di quelle mi avessero punto per sbaglio?”
Questo
fu il suo pensiero mentre si alzava e si dirigeva nell’Ade,
sorridendo.
Buon
dì! Eccovi una mia vecchia storiella su questi due,
nata così, per caso.
Spero vi piaccia e se volete
lasciatemi anche una minuscola recensione.
Fa sempre piacere saprere il
parere altrui.
Grazie a tutti coloro che la
leggeranno.
Un bacione a tutti
~
Ale
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