Il dolore del ricordo

di AlessiaPerni
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 Nota iniziale  : cari lettori mi scuso tantissimo per il ritardo clamoroso, ma vi faccio sapere che sono ancora viva e vegeta e se il tempo me lo permettera' continuero' ad aggiornare con nuovi capitoli. Per il fatto che non sto usando le lettere con l'accento ma solo con l'apostrofo e' dovuto al fatto che mi trovo negli stati uniti e non ho idea di come scrivere gli accenti su questa tastiera!! siate clementi :)
 
 
- Calmatevi vi prego, calmatevi! - Un turbinio di grida proviene dalla platea. Vedo le loro faccie contrariate, con una punta di sorpresa amara. Sento la voce di Caesar sopra tutte le altre,  anche se mi sembra di essere dentro una bolla di sapone, rumori ovattati, figure distorte.
Quando finalmente la folla si placa, la mia "bolla" scompare e riesco a scacciare gli incubi, evitando di scoppiare di fronte a tutta Panem. Forse pero' non mi avrebbero biasimato : avevo appena raccontato loro delle atrocita' di Snow e di come molti di noi ce l'avevano fatta, mentre molti altri no. Fu in quel momento che la folla scoppio'.
 
Non so se e' perche' non era a conoscenza di pratiche quali il depistaggio o l'elettroshock, oppure perche' semplicemente aveva fatto finta di niente per molti anni. Dal tronde si sta parlando di quello stesso popolo che incitava la morte di decine di ragazzi negli Hunger Games.
Dopo qualche minuto la sala piombo' in un silenzio quasi surreale, tanto che chiunque li dentro, e forse anche chi si trovava al dila' dello schermo, riusciva a sentire il mio respiro.
 
- Quello che stai facendo, Peeta, e' sinonimo di grandissimo coraggio.-   Accenno un leggero sorriso.   -Tutta Panem te ne e' grata : per questo immagino che tutti, qui..-    Dice sorridendo in camera, con lo sguardo ammiccante che da sempre lo contraddistingue.   -Comprendono la ragione del tuo dolore.-  Dice Caesar, mentre tra il pubblico c'e' gente che applaude, che annuisce, che mi guarda come si guarda un cucciolo ferito. In un attimo vengo trasportato nei meandri piu' profondi della mia mente, anche se questa volta non e' un incubo. Vedo le mani di Katniss intrecciate tra loro, un tracciato di sassi, delle rotaie, e capisco subito dove mi trovo.
"Se la smettessi di trattarmi come un cucciolo ferito, forse non mi ci sentirei". Poi imporvvisamente vedo un verde brillare davanti ai miei occhi, e subito dopo flash di arancione nelle sue tonalita' piu' accese. 
 
La voce di Caesar mi riporta alla realta' : -Come accennato da Peeta poco fa, e dalla nostra adorabile Johanna Mason nella puntata di ieri, il regime ha portato la nostra popolazione a condurre una vita sempre peggiore all'interno dei distretti. Ieri abbiamo visto come nel distretto 7 anche i bambini erano esposti a rischi e pericoli nei boschi, e sappiamo bene quante perdite ha avuto il distetto 12 nelle miniere. Oggi, signori miei, voglio cercare di mettere da parte tutte le atrocita' del nostro passato. Per questo.. Peeta, vorresti raccontarci il tuo ricordo migliore del distretto 12? - Chiede Caesar, e cosi' tutti gli occhi si posano su di me.
Ci rifletto attentamente, forse perche' dopo tutte le altrocita' che ho subito ho qualche problema a ricordare.
 
Senza volerlo qualcosa mi riaffiora in mente ma non e' un immagine. E' un profumo : sento l'odore dei Pini che arrivavano dal Prato, L'odore del pane appena sfornato, i fiori che sbocciavano in primavera, la marmellata della mamma di Delly che profumava come un frutto appena colto. Sento l'odore del sangue quando mi sbucciavo le ginocchia correndo nel giacimento sperando di vedere delle treccie castane correre nel vento. Sento quel profumo di liberta' che ogni volta che vedevo quella ragazzina del giacimento riuscivo a sentire.
Ad un tratto vedo i volti delle persone tra il pubblico, li vedo tutti in lacrime, in lacrime per cio' che gli avevo appena raccontato. Katniss mi ha sempre detto che ero molto bravo con le parole.
 
Mentre il pubblico mi applaude, sgrano gli occhi per capire chi sono quelle persone che hanno varcato la soglia della sala. Guardo bene,strizzo le palpebre per mettere a fuoco e quando ci riesco, non posso credere a cio' che vedono i miei occhi. In un primo momento penso sia una visione, ma e' tutto cosi' reale.. niente luccichii. Sono loro. Vero o Falso? 
In un attimo capisco che lo e'. E' tutto vero questa volta.
(to be continued) 



Nota dell'autore : mi scuso se nel mezzo mentre Peeta viene catapultato nel suo flashback uso una citazione del film, ma avendo letto i libri quasi due anni fa non mi ricordo esattamente che cosa dice. inoltre avendoli lasciati a casa non posso nemmeno controllare. perdonatemi!




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