Roommates

di gateship
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“No. No. No, Sherlock. No.” disse risoluto John dalla soglia della stanza, guardando all'interno con un miscuglio di rabbia e timore.

Nel mentre, il detective si toglieva cappotto e sciarpa, appoggiandoli sul letto. L'unico, grande letto matrimoniale che occupava l'intera stanza.

“Sarà solo per un paio di notti, John. E io non dormo poi tanto.” rispose Sherlock pacatamente, slacciandosi le scarpe.

Watson, dall'uscio, lo osservò, “Cosa... cosa stai facendo?” chiese con voce tremante.

Holmes lo guardò come se fosse impazzito, gli occhi azzurri come zaffiri e taglienti come ghiaccio lo fissarono per un lungo momento, “Sono le undici di sera. Vado a farmi la doccia, ovvio.” gli comunicò in tono pratico, alzandosi e dirigendosi verso il piccolo bagno attiguo.

John annuì leggermente, guardandolo scomparire oltre la porta, poi si avvicinò al letto, chinandosi. Un tappeto. Avrebbe dormito lì. Semplice e pratico. Sorrise, ritirandosi nell'angolo più buio della camera per cambiarsi il più velocemente possibile, nel caso che il detective tornasse.

 

Quando Sherlock rientrò in camera vestito per la notte, Watson era disteso sul tappeto, girato su un fianco, un libro sul pavimento e un'abat-jour accanto a lui, che illuminava tutta la stanza di una luce soffusa.

“Stai testando la conformazione delle assi? - chiese il consulente investigativo mettendosi sotto le coperte. - John? Vuoi venire o no?”

“Dormo per terra, sono abituato, starò bene sul pavimento.”

Sherlock inarcò le sopracciglia, “Ma qui c'è un letto.”

La testa di Watson si mosse affermativamente, enfatica, “Sì, e ci sei tu sopra.”

“E quindi?” chiese Sherlock innocentemente, distogliendo lo sguardo dallo schermo del cellulare.

“Non verrò a letto con te.” gli disse John voltando la pagina del romanzo distratto, ancora dando le spalle al compagno di stanza.

No che non ci andava.

No che non andava a letto con Sherlock Holmes.

“Non dobbiamo fare sesso, John.”

L'ex militare emise uno strano verso che riuscì a camuffare malamente in un colpo di tosse, “Non verrò comunque.” ripeté dopo qualche secondo di silenzio.

Sherlock annuì, riportando la sua attenzione al telefonino, “Domani per il caso sarai stanco. Non riesci a dormire a Baker Street, figuriamoci in un posto che non conosci e sul pavimento.” disse, continuando a digitare sulla tastiera.

“Sono un soldato, Sherlock.” ribatté il militare, la voce offesa.

“Oh, lo so. Ce lo ricordi ogni giorno da quando ti conosco.”

John chiuse il libro di scatto, voltandosi verso Sherlock, aprendo la bocca per parlare, “Sherlock...”

“Vuoi venire o no?” chiese il detective, trapassandolo da parte a parte con sguardo simile per purezza e lucentezza solo al diamante.

John scosse la testa, alzandosi in piedi con uno sbuffo, “D'accordo. Ma se mi tocchi anche solo il pigiama, al mondo non rimarrà più nessun consulente investigativo, è una promessa.”





Notemie:

(Ma non hai appena finito una challenge interminabile? Non puoi semplicemente fare qualcos'altro oltre riempire il fandom con schifezzuole varie?)
Perdono, potete dare la colpa ad Elementary, stavo vedendo quello quando mi è partito lo schiribizzolo di scrivere questa cosa.
Non so se è slash, forse un pre-slash, forse un maybe-slash.
Perchè non c'è il maybe-slash?
Non so, interpretatela come volete!!
Spero che vi sia piaciuta :)




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