Titolo:
Labili
alleanze e gente confusa
Parole:
587
Prompt:
Zoro/Nami, L'isola dei famosi!AU "Io sono qui per i soldi, tu cosa
speri di ottenere?"
Generi/Warning:
Modern!AU, commedia
Note:
scritta
per la notte bianca di
maridichallenge
con il prompt AU; ispirata a un "vecchio" prompt di
littledarkrin.
Labili
alleanze e gente confusa
Non
aveva ancora capito se a irritarla maggiormente fosse la sua supponenza
o il modo irritante di atteggiarsi con tutti, come se lui fosse
l’unico in grado di sopravvivere sull’isola. Era
davvero una scocciatura perché si presentava bene: un
aspetto piacente, ottime capacità di relazionarsi in un
ambiente ostile e dei pettorali da far invidia a un nuotatore.
Di
lui Nami sapeva solamente che era un pugile, un uomo di poche parole
che non amava le interviste televisive, ma che aveva vinto innumerevoli
premi; Roronoa era conosciuto nell’ambiente come lo scapolo
d’oro e la giovane cominciava a pensare che
l’avessero incastrato in quello stupido reality show con
l’obiettivo di spingerlo verso una relazione in diretta
nazionale.
Così
lo aveva preso da parte, trascinandolo in un angolo in cui le
telecamere non sarebbero riuscite a riprenderli. Zoro l’aveva
fissata, dedicandole lo stesso sguardo che si riserva ai deficienti,
sulla sua fronte si poteva leggere a caratteri cubitali quanto fosse
perplesso.
«Non
le faccio queste cose in diretta» aveva detto subito,
mettendo le mani avanti.
«Stai
zitto, imbecille» Nami gli pestò un piede,
lanciandogli un’occhiata astiosa «Vediamo subito di
chiarirci, io sono qui per i soldi, tu cosa speri di
ottenere?»
«Ah,
quello. Boh, mi pagano e mi annoiavo a casa mia» fu la
laconica risposta a seguito della quale la donna fece roteare gli occhi
verso l’alto.
Nami
Coco era una modella, o meglio, era stata una modella molto nota, aveva
posato per riviste di ogni genere e aveva viaggiato quasi dovunque, e
ora si ritrovava lì, in quella stupida isola di merda, con
troppo sole e troppo caldo, senza crema solare, senza olio per i
capelli e, soprattutto, circondata da idioti. Il motivo era semplice,
consapevole del declino veloce della carriera di chi, come lei, si
basava sulla propria bellezza per guadagnare, Nami aveva deciso di
mettere da parte più denaro possibile, in questo modo
sperava di potersi dedicare, una volta chiusa la sua carriera nella
moda, ad altro, magari investendo in una piccola attività
personale.
«Sentimi
bene, demente» sibilò avvicinandosi
pericolosamente in avanti con il capo «Io ho intenzione di
vincere e tu mi aiuterai».
«Cosa?
Perché dovrei? Ma chi ti conosce?!»
«Tutti,
Roronoa, letteralmente tutti mi conoscono. Molta più gente
di quanta sappia chi sei tu! E lascia che ti dica un’altra
cosa, la prossima volta mi voterai come leader nella prova della
settimana».
«Ancora
non capisco perché dovrei farlo».
«Sarò
molto chiara e te lo dirò in modo che anche un beota come te
possa capire» disse Nami chinandosi a prendere un bastoncino
«Questo legnetto è la tua carriera adesso, sottile
e fragile, quasi secca, basta un colpo di vento e crack! Si
spezza» mimò il gesto, rompendo in due piccoli
pezzi lo stecchino polveroso «Ora, immagina che al tuo fianco
ci sia una figura amata e brillante come me, che per inciso sono molto
più intelligente di quanto non pensino tutti, e immaginaci
mentre collaboriamo per guidare una serie di deficienti e per
scavalcarli nella corsa alla vittoria. Immagina, ancora che, dopo avere
vinto, tutti ti vedano sotto una nuova virilissima luce e che tu riesca
ad ottenere il 40% del premio...»
«Non
so mica quanto sia il 40%»
«Oh
Santo Cielo! Sei senza speranza. Facciamo così, ora ti giri,
mi prendi in spalle e mi riporti in spiaggia, dove fingerai che mi sia
storta la caviglia e la medicherai».
«Ma
non ti sei storta la caviglia… Oh. Sei un vera
strega!»
«Taci
e prendimi in braccio!»
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