James Tiberius Kirk aveva adocchiato la bella brunetta appena era entrato nel bar. E aveva provato con l'approccio più classico : offrendole un drink e presentandosi. Poi le chiese il nome, per poter fare poi qualche trita battuta su come fosse consono a cotanta bellezza. Ma non aveva funzionato. La ragazza aveva tenuto la bocca cucita e il suo enorme amico l'aveva gonfiato di botte. Il suo fascino doveva essere veramente in ribasso. Come se non bastasse, il capitano Pike era nel bar e aveva visto tutta la penosa scena. Ora lo fissava con aria di disapprovazione. " Volevo chiederti di iscriverti all'accademia della flotta astrale ma vedo che sei un teppista incapace di controllarti, quindi non ti scomodare." Kirk si strinse nella spalle, ma che voleva quello da lui? Pulendosi il sangue che gli colava dal naso, con la manica della maglia strisciò fuori dal bar, chiedendosi cosa avrebbe fatto in futuro. Quando si era ormai incamminato lungo la strada buia una voce lo chiamò. Era di nuovo Pike. Che altro aveva da dirgli? Altri insulti a cui non avrebbe reagito, perchè non era nella sua natura azzuffarsi con un vecchietto. Invece Pike gli fece un gran sorriso. Gli chiese di dimenticare le sue parole di un paio di minuti fa. Gli disse che capiva il suo atteggiamento ribelle. Che non a tutti i ragazzi capitava di confrontarsi con uomo ingombrante come suo padre, che aveva sarificato la vita per la patria. Lo capiva eccome , e lo incoraggiava a presentarsi all'iscrizione dei corsi l'indomani. Kirk ringraziò, salutò e si allontanò confuso da quell'improvviso cambiamento di opinione. Adesso non sapeva più che fare. Non aveva molte prospettive innanzi a se, forse si sarebbe arruolato sul serio. Dopotutto non doveva essere così male. Vedere posti nuovi, vivere sempre sul filo del rasoio e conoscere belle ragazze, sicuramente meno schizzinose della brunetta del bar. Le ragazze che si arruolavano per qualche strano motivo, erano sempre bellissime. Le bruttone veniva subito bocciate o dissuase, pensò tra se ridacchiando. Ci sarebbe stato da divertirsi. Perchè no ? Domani si sarebbe presentato. L'avrebbero preso per forza. In memoria di suo padre. Certo avrebbe dovuto anche studiare un pochettino, il minimo sindacale. E quello non era il suo forte. Ma avrebbe cercato di compensare distinguendosi durante l'azione. In quello era il massimo. Se cercava di tenere a freno la sua irruenza e non ficcarsi nei pasticci, poteva anche crearsi una carriera e un futuro. Ci sarebbe voluto qualcuno accanto a lui, qualcuno che lo amasse sinceramente, ma che fosse più saggio e controllato. Chissà, magari là fuori, tra le stelle c'era proprio una persona così che lo aspettava. |