Lontananza

di Sayumi
(/viewuser.php?uid=2443)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


lontananza
Lontananza



"Here comes the rain again,
Falling from the stars,
Drenched in my pain again,
Becoming who we are."(*)


Osservo dal basso il cielo.
Era da diverso tempo che non prendevo una pausa.
Sempre immersa nella vita, nei suoi problemi, nell'impossibilità di muovermi da questo fottuto buco mentre il mondo intorno a me va avanti.

E' come essere prigioniera in una gabbia d'oro.
Molti ne parlano ma non comprendi bene fino a che non sei dentro e non vedi che ti buttano via la chiave.
Avevo promesso a me stessa che sarei scappata.
Eppure sono qui, ancora, a cercare di scassinarne la serratura, determinata a rimanere chiusa, mentre il mio carceriere pianta radici di metallo nella nuda terra, ancorandomi con esse.
E vedo lui, il mio amore, che se ne va.
Vola. Lontano.

Mi manda lettere, l'unico sistema di comunicazione, probabilmente con internet sarebbe più semplice parlare, forse persino vederci dietro un pallido schermo a cristalli liquidi, sfiorando con le dita quella squallida superficie liscia come se potesse infrangersi e trasportarci in un luogo più vicino.
Eppure, allo stesso tempo,leggere la sua pessima scrittura tremolante su quel minuscolo pezzo di carta troppe volte piegato, mi trasmette una dolcezza e un'umanità più sentita.
Forse perchè scrivendo di suo pugno è come se una parte di lui mi sia arrivata a me nonostante tutti i chilometri che ci separano.

Ma del resto, sapevo che sarebbe stato così.
Speravo che con il tempo, con i miei tentativi di fuga sarei riuscita a volare via a mia volta.
E invece mi sento stretta tra queste sbarre sottili, mentre dalla televisione non fanno che giungere immagini di guerra.
E' lì, in mezzo. Io, col cuore in gola, incrocio le dita sperando che non sia toccato a lui.
Due giorni dopo la lettera arriva e il mio cuore sospira per un istante, di gioia, per poi tornare ansioso a battere.

Maledico me stessa.
Non avrei dovuto infrangere la mia promessa.
Innamorarmi di una creatura tanto sfuggevole significava problemi e sofferenza, eppure, inevitabilmente, ero caduta nella trappola di Eros.
Probabilmente erano stati i suoi occhi, tenaci e testardi quel tanto sufficiente a tenermi testa.
Forse il sorriso.
Lo stesso sorriso che aveva, e che ricambiavo, quando mi disse che partiva.

Ed ora torno a fissare il cielo.
Nelle mie dita l'ultima lettera, il timbro postale risale a settembre.
Tra le righe un "mi dispiace".Poi solo un: "la mia vita ormai è qui".
E dall'orecchio si sfila la cuffia, anche l'ultima nota si spegne, poi silenzio.






(*) Wake me up when september ends



***
Piccola One-Shot senza alcuno scopo preciso nè spunto da vita reale, semplicemente mi è balenato un pensiero durante la spiegazione di chimica e ho voluto trasformarlo in questo testo.
Non è nulla di particolare, semplicemente ho lasciato che fosse la mia ispirazione a comandare XD
Un grazie infinito a chi legge le mie storie, a chi commenta e a chi le inserisce nei preferiti^^

Un abbraccione dalla vostra SaYu




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=322059