Seven Whole Days(OS) Nvu
Seven
Whole Days
The100 || If You Say So
Ti
svegli madida di sudore, i vestiti appiccicati al tuo corpo scosso
dai brividi, nelle orecchie ancora rimbomba il suono delle tue urla
disperate, i tuoi occhi non riescono a vedere altro se non la macchia
scura che si allarga sulla sua maglia, la sua testa che cade inerme,
l'unico odore che puoi sentire è quello metallico del sangue. Il suo
sangue.
E
ti stringi nelle coperte, ti raggomitoli in un letto che non ti
appartiene, non riesci neanche a piangere, tutto ciò che la tua
mente ti permette di fare è rivivere quei momenti nella tua testa,
ancora e ancora.
E
sono così reali che quasi urli prima di premere una mano sulle tue
labbra, frenandoti.
-May
we meet again-*
La
sua voce morbida che ti raggiunge in quelle quattro parole così
strane.
Lo
stringi di più a te, cerchi di fargli capire quanto ancora, dopo
tutto, lo ami, perché voi siete una famiglia e non lascerai che
nessun terrestre rovini questo.
-We
will-
Guardi
il tutore poggiato sul pavimento, osservi le cinghie slegate e ti
ritrovi a chiederti se avresti potuto fare qualcosa in più senza di
esso.
Avresti
potuto correre, superare i tuoi compagni, la recinzione, i terrestri
e Clarke per raggiungerlo, per salvarlo.
Pensieri
stupidi, non ti eri nemmeno accorta di ciò che stava succedendo fino
a quando non avevi iniziato a vedere il sangue, e allora era troppo
tardi.
Ma
il senso di colpa ti attanaglia comunque lo stomaco, perché lui era
Finn, il tuo Finn, e tu non avevi fatto nulla per salvarlo.
La
tenda si apre facendo entrare l'unica persona che hai visto dopo che
la tua famiglia era morta, legata a un tronco, tradita dalla persona
che amava**, per cui l'avevi lasciato.
Tiene
in mano un vassoio ma tu non hai fame, il tuo stomaco vorrebbe solo
vomitare in questo momento, più di quanto non abbia già fatto, per
far uscire tutta la tristezza e il vuoto che senti.
Entra
silenzioso, non ti guarda, anche lui si sente colpevole, poggia il
portavivande vicino al letto e poi ti porge qualcosa di più piccolo
e familiare.
-Lo
aveva nella tasca, ho pensato lo rivolessi-
Allunghi
la mano e afferri l'oggetto, non parli, non lo ringrazi. Stringi al
petto quella piccola collana piena di ricordi e ti stendi nuovamente
sul materasso improvvisato.
Passano
i giorni ma il dolore non svanisce, sembra che il tempo non guarisca
tutte le ferite, o forse ne è solo passato troppo poco.
Ma
ti chiedi come questa sensazione possa andarsene un giorno, ti chiedi
cosa resterà di te se mai finirai di provare tutto questo, perché
Raven Reyes non è mai esistita senza Finn Collins e non sa se potrà
continuare a farlo ora che lui non è più qui.
Quando
Bellamy entra nella tenda lo fa ancora in punta di piedi, silenzioso
poggia il cibo nuovo sul vassoio e porta via quello del giorno prima,
appena stuzzicato se non lasciato del tutto intatto, non parla, non
ti guarda ed esce nuovamente.
Quel
giorno però è diverso, si siede accanto a te sul letto, notando
come il tuo corpo si ritragga inconsapevolmente, e resta li qualche
minuto, in silenzio.
Sorprendentemente
sei tu a parlare per prima, la voce roca e debole tanto da
costringerti a schiarire la gola per farti capire.
-Che
giorno è?-
-Una
settimana- sospira il ragazzo.
Lo
guardi e vedi riflesso in lui un po' del tuo stesso aspetto, le
occhiaie marcate sotto gli occhi stanchi, i capelli arruffati e la
carnagione più pallida di quanto ricordassi, capisci che, fuori da
quella tenda, il periodo non deve essere affatto facile per chi è
rimasto.
-È
passata una settimana- ripete e alza il volto, finalmente ricambiando
il tuo sguardo.
Sette
giorni, ti sembra così strano che il mondo possa essere andato
avanti per ben sette giorni anche se lui non c'è più.
Ti
fa sentire triste, è come se Finn non fosse contato nulla, come se
la sua fine non cambiasse niente. E realizzi che è effettivamente
così, è il tuo mondo che si è fermato con il suo mentre quello
degli altri sta andando avanti, avanzando con una velocità spietata.
Presto
la gente non avrebbe più pensato a lui, magari qualcuno già aveva
iniziato a non ricordare più la forma del suo viso, il colore dei
suoi occhi, il suono della sua voce.
Tutte
cose che invece rimanevano impresse nella tua memoria, come marchiate
a fuoco.
Le
lacrime che senti sulle guance ti sembrano così strane che impieghi
qualche secondo a capire che sei tu che stai piangendo, e poi non
riesci più a fermarti. Inizi a singhiozzare rumorosamente e gli
occhi si offuscano. Per quanto faccia male è una bella sensazione,
finalmente non vedi più la macchia sulla sua maglia, l'odore del
sangue viene sostituito da quello del sale e i tuoi singhiozzi, per
quanto strazianti, sono comunque meglio del suono ripetuto delle tue
urla.
Bellamy
circonda la tua figura con le braccia e ti stringe a se,
sorprendentemente non ti da fastidio, lui era lì con te quando Finn
è morto, è stato lui ad accompagnarti a terra mentre cadevi ed è
giusto che sia lui a starti accanto mentre inizi un cammino che forse
ti porterà a rialzarti. Quindi ricambi la sua stretta e ti sembra di
sentire anche il suo petto alzarsi ad un ritmo leggermente
irregolare.
Probabilmente
avere qualcuno accanto farà bene ad entrambi.
Qualche
tempo prima Bellamy Blake ti aveva detto che lui non era il tipo di
ragazzo a cui importava e, forse, in quel momento era vero, ma quello
che ha passato gli ultimi giorni in tua compagnia è un ragazzo che
si preoccupa per te come pochi hanno fatto prima nella tua vita.
-Mangia-
tiene la forchetta a qualche centimetro dalla tua bocca, sopra di
essa una manciata della carne in scatola che si mangiava sull'Arca.
Alzi
gli occhi al cielo -Bellamy, non ho fame.-
-Non
mi interessa, mangia- effettivamente non aveva affatto il suono di
una richiesta.
Sbuffando
strappi la forchetta dalle mani del ragazzo e la infili in bocca, di
certo non ti saresti fatta imboccare come una bambina capricciosa.
Lui sorride leggermente al tuo gesto e sembra sollevato, il sapore
del cibo non è migliorato da quando ti trovavi nello spazio ma pensi
che forse potresti fare un sacrificio per ripagarlo di tutto il tempo
che ti sta dedicando.
Finisci
il tuo cibo e inizi a osservarlo mentre mangia il suo, in silenzio.
-Mi
dispiace.-
Bellamy
ti scruta per qualche secondo, le sopracciglia aggrottate.
-Ti
dispiace?-
-Per
averti occupato la tenda e per averti costretto a prenderti cura di
me, inoltre non ti ho mai ringraziato- lui continua a fissarti senza
rispondere.
-Quindi
ti ringrazio- aggiungi, spostando lo guardo sul pavimento.
Lui
non ti risponde se non qualche minuto dopo, prendendoti di sorpresa.
-Non
hai bisogno di ringraziarmi, e nessuno mi costringe a fare nulla.-
Continua
a mangiare in silenzio mentre tu lo osservi.
Non
gli hai più chiesto di dirti quanto tempo è passato ma sai, quando
la gente inizia a passare davanti alla sua tenda per salutarti, che
non deve essere poco.
Monty
è passato a trovarti e ti ha lasciato qualche prodotto salvato dalla
distilleria prima che i membri del consiglio dell'arca la
scoprissero, pensavi di poter quasi riuscire a sorridere in quel
momento, anche se l'idea non è mai riuscita a raggiungere le tue
labbra.
Bellamy
è sempre molto discreto, non fa mai entrare nessuno senza prima
averti chiesto il permesso, e tu lo concedi raramente, per questo sei
piuttosto sorpresa quando lo senti entrare nella tenda parlando con
qualcuno a bassa voce.
Tu
sei rannicchiata sotto le sue coperte, avvolta da un bozzolo di
tessuto e calore e muovi le braccia verso l'esterno cercando di
capire chi possa volerti vedere con tanta urgenza.
-Raven,
penso che tu debba parlare con qualcuno- scostando le coperte dal
viso metti lentamente a fuco l'interno della tenda solo per vedere
davanti a te la persona con cui meno vuoi iniziare una conversazione.
Il
volto triste e spento, Clarke Griffin è davanti a te con sguardo
colpevole.
Ti
alzi velocemente dal letto, e ti accosti alla parete della tenda,
cercando di porre maggior spazio possibile tra voi. Se sai qualcosa
in quel momento è che non vuoi assolutamente stare in uno spazio
ristretto insieme a lei.
-Che
cosa ci fa qui?- chiedi a Bellamy ma non gli dai neanche il tempo di
pensare a una risposta.
-Come
hai potuto portarla qui?- ringhi ma il tono della tua voce suona
disperato alle sue orecchie e il senso di colpa lo pervade, ma sa che
dovete parlare, che questa situazione non può andare avanti o per
tutti voi sarà la fine.
-Raven
ascoltala, solo per qualche minuto- ti supplica.
Tu
non rispondi, continui a fissare un punto imprecisato oltre le loro
spalle senza riuscire a guardare nessuno dei due negli occhi.
-Raven,
mi dispiace, devi credermi- la voce di Clarke ti sembra diversa, più
matura e più triste dell'ultima volta che l'hai sentita, ma questo
non ti commuove.
Per
colpa sua la voce di Finn non potrà mai assumere altre tonalità,
non potrà più dire il tuo nome.
-Io
non avrei mai voluto- continua.
-Ma
l'hai fatto!- le urli contro infastidita, qui non si tratta più di
ciò che le persone vogliono, ma di ciò che fanno, delle scelte che
compiono.
-Tu
sai che non l'avrei mai fatto ma era necessario Raven! I-io lo amavo-
anche il tono di Clarke si era alzato, eri sicura che ormai tutto il
campo Jaha fosse intorno alla tenda per ascoltare, ma sinceramente
non ti importava.
-Lui
era...-
-Lui
era la mia famiglia. Tutto ciò che avevo, ed ora non c'è
più.- concludi, voltandole le spalle.
La
senti avvicinarsi lentamente, speri solo che non ti tocchi perché
sai di essere troppo impulsiva ma non vorresti davvero arrivare a
picchiare la principessa dell'Arca, sopratutto ora che sua madre è
diventata cancelliere del consiglio.
Lascia
cadere qualcosa sul pavimento dietro di te e poi la senti uscire, in
silenzio.
Bellamy
chiude la porta della tenda con la cerniera e si siede sul letto,
osservandoti.
Tu
ti giri lentamente e punti lo sguardo a terra.
Il
coltellino che le avevi dato riflette il tuo sguardo, affilato e
lucente, è stato ripulito del sangue che lo aveva imbrattato ed ora
sembra pronto a trafiggere i tuoi sentimenti in un modo talmente
crudele che ti ritrovi a piangere disperata, prendendolo e
scaraventandolo dall'altra parte dell'angusto locale.
Cadi
in ginocchio continuando a piangere rumorosamente, e vorresti
fermarti, vorresti impedirlo ma non riesci, pesanti gocce d'acqua
rotolano sulle tue guance e, prima che tu possa accorgertene, cadono
sulla camicia di Bellamy, nuovamente venuto in tuo soccorso, mentre
ti stringe ancora una volta a se.
E
tu, questa volta senza esitazione, ti aggrappi a lui, cercando
disperatamente un motivo per riprenderti, per non lasciarti
nuovamente trasportare da quella malinconia e dal quel vuoto da cui
stavi lentamente uscendo.
Passano
altri giorni, tutti uguali a quelli precedenti, l'incontro con Clarke
ti sembra ormai lontano e il coltellino è rimasto nella stessa
posizione in cui l'hai lasciato. Nessuno dei due si è più azzardato
a toccarlo. Per la maggior parte del tempo cercate di non notare
affatto la sua presenza.
Ti
svegli accanto a Bellamy, la testa sul suo petto mentre le sue mani
ti stringono la vita.
Non
è successo nulla tra voi dopo la notte di qualche mese prima ma
tutta questa situazione ti ha portato a diventare più aperta con
lui, permettendogli alcune libertà che avevi concesso solo a Finn.
Libertà da semplice amico ma comunque grandi passi avanti nel vostro
rapporto.
Lo
guardi prepararsi e le mani improvvisamente ti prudono dalla voglia
di impugnare un cacciavite o qualsiasi pezzo di metallo da sistemare
o reinventare.
Per
la prima volta senti il bisogno di tornare a qualche tua vecchia
abitudine.
-Voglio
uscire- gli comunichi di punto in bianco.
Lui
ti guarda sorpreso prima di lasciarsi andare a un affettuoso sorriso.
-Che
aspetti a prepararti allora, Reyes? Non vorrai andare in giro
conciata in quel modo.-
Inaspettatamente
gli sorridi in risposta e lui sembra forse più emozionato di te di
fronte a questo nuovo progresso.
Ti
alzi, cambi i vestiti e pettini i capelli nella solita coda, nel giro
di neanche dieci minuti sei pronta, tremante e impaurita davanti
all'apertura della tenda.
Bellamy
ti afferra la mano e la stringe nella sua, più grande e calda.
Passa
qualche minuto nel più totale silenzio.
-Finn
era importante, Raven, lo so. E manca anche a me, manca a tutti noi,
ma non era tutto ciò che avevi- cerca i tuoi occhi e tu lo ricambi
con gratitudine.
-E
noi potremmo essere la tua nuova famiglia, se ce lo permetterai-
Apri
tu la porta perché sai che lo vuole e sai che devi farlo.
Dopo
un mese e mezzo Raven Reyes torna finalmente a mettere piede sulla
terra sapendo che è la cosa giusta da fare e sapendo che la sua
famiglia, tutta la sua famiglia, è orgogliosa di lei.
-We'll always be
family
-Always
*Non so perché ma
tradurre le citazioni mi piace proprio poco, quindi preferisco
lasciarle in lingua originale.
**Ovviamente tutti
sappiamo che Clarke non aveva altra scelta (e anche se in questa
storia potrebbe non capirsi, a me piace il personaggio di Clarke,
insomma la principessa non sarà il mio character preferito ma non la
odio) ma Raven ha appena perso la persona che amava di più al mondo,
trovo sia più che logico un po' di risentimento, no?
Prima mia FF su
questo fandom *-* (me felice) era da un po' che non scrivevo nulla e
sono contenta di essere tornata con una FF su The100.
Raven, lo ammetto, è
il mio punto debole di questa serietv, adoro il suo personaggio e non
posso fare a meno di considerarla uno dei character più fighi in cui
mi sia mai imbattuta, quindi una storia per lei la dovevo
assolutamente scrivere.
E si, lo so, il
Bellarke nel fandom regna sovrano, io Bellarke non sono (non
lapidatemi ),= ) ma questa non penso si possa definire a tutti gli
effetti una storia Rellamy(o Braven?) in fin dei conti potrebbe anche
solo essere l'inizio di una grande amicizia (perché ciò che il mio
cervellino da fangirl amante del fanon vede come ship un'altra
persona potrebbe vederlo come semplice rapporto di amicizia) ma
insomma il multishipping è la via per vivere felici, no?
Lo stile di scrittura
è nuovo per me, quindi potrebbe esserci qualche errorino sparso qui
e la, in tal caso, chiedo scusa già da ora, ma mi piaceva
particolarmente e trovavo che si adattasse bene a questa storia e ho
voluto provare.
Subito dopo il titolo
(che è ovviamente un richiamo alla canzone If you say so di Lea
Michele) vi ho lasciato un link con un video che potrebbe essere
definito il “trailer” di questa FF(più o meno), sulle note appunto della
canzone citata.
Spero che il lavoro
possa piacervi =D
Aspettando con ansia
la terza stagione.
Aryanne
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