Desiderare è potere

di bisy
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Un dì che dir non importa
ci fu un procione di nome Carlotta.
Il suo ambir sai qual era?
Volare a bordo d'una mongolfiera.
Per valli e per monti
ampliar gli orizzonti,
ammirar la foresta
che s'allontana lesta
e vedere il mondo, che piccolo non è
farsi minuto come le foglie del tè.

Un bel giorno la nostra amica,
prima ancor che di fermarsi le dica,
tirò fuor dall'armadio il cappotto
e, preso un fagotto,
s'avviò col cuore ferito
lasciando solo il povero marito.

Lungo l'impervio cammino
venne inseguita da un felino
e poi quasi investita
da un camion in cima ad una salita.
Ahimè, che sventura!
Pensò Carlotta piena di paura
Ho abbandonato tutti senza lor salutare
per solo un capriccio poter soddisfare!

Ma appena intravide la meraviglia
si dimenticò subito della famiglia.

Lontano lontano, lassù nel ciel celeste
sfioravan le nubi due grosse ceste.
Spinte dal vento le fiamme arancioni
tiravan per l'aria due grossi palloni.
Finalmente per Carlotta il sogno s'avvera:
aveva visto una gran mongolfiera.
Legata al suolo con delle corde
che con forza coi denti morde,
libera l'aerostato, che subito parte
e sale a bordo con fare furfante.

Il nostro procione felice s'aggrappa
al bordo di vimini che ormai più non scappa
e osserva dall'alto, piccina e distante,
la sua rossa casetta tra le fitte piante.
Chi mai la rivide nessun lo sa,
ma certo prima o poi tornerà.
Dopotutto questa è solo una favola
ed è quasi ora d'andar a tavola.





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