Capitolo 2 : “ Move ”
« Signorina Grace, è entrata a scuola da 5 minuti
e ha già scatenato una rissa in corridoio! » la
sgridò la vicepreside.
Talia alzò gli occhi al soffitto, non era una
novità ritrovarsi nell'ufficio della vicepreside.
Durante i primi due anni alla Olympians High School aveva saltato un
sacco di lezioni e spesso era stata sorpresa a fumare sul tetto della
scuola.
Per non parlare di quella volta che involontariamente aveva
spinto il professore di storia giù per le scale…
Okay, forse quello non era stato così involontario.
« Io non la chiamerei rissa… Ho solamente tirato
un pugno a Luke » si difese Talia, incrociando le braccia.
« “Ho solo tirato un pugno a Luke”??????!
Ma ti rendi conto di cosa stai dicendo, Talia?! » si
infiammò la vicepreside.
Talia sbuffò e osservò con occhio critico i ricci
rossi della vicepreside ondeggiare furiosamente. Assomigliava a uno di
quei pagliacci con la parrucca.
Quel pensiero la fece sorridere internamente, ma tentò di
ricomporsi e di recitare la sua parte, nonostante sapesse bene che non
rischiava né la sospensione né l'espulsione:
aveva ottimi voti e la sua famiglia donava annualmente un tributo
finanziario alla scuola, che quest'ultima non poteva permettersi di
perdere.
« Mi dispiace, okay? » borbottò, poco
convinta.
« Ohh questo lo vedremo quando convocherò il
preside! Intanto dovrà chiedere scusa al signor Castellan, e
glielo chiederà come si deve! E si fidi che glielo
chiederò… Nel frattempo io penserò
alla punizione più consona da assegnarle…
» la rimproverò la vicepreside.
Talia inarcò un sopracciglio.
« Come desidera… Non si ripeterà
più » la assecondò, leggermente seccata.
« Bene, ora vada in classe… La
convocherò più tardi » la
congedò la vicepreside con tono sbrigativo, aprendo delle
cartelle piene di fogli sulla sua scrivania.
Talia uscì sbuffando e si diresse verso l'aula di Scienze,
dove - sull'orario provvisorio – era segnata la prima ora.
Bussò educatamente e si scusò con il professor
Duncan, uno dei suoi preferiti.
Il professore non ci fece caso e continuò ad appuntare sulla
lavagna gli argomenti che avrebbero svolto quell'anno.
Aveva i capelli grigi e lunghi, indossava una camicia che mostrata la
sua prominente pancia e dei pantaloni vecchi come la scuola…
(Molto vecchi).
Eppure aveva un'aria simpatica, nonostante spesso ruttasse in classe e
mangiasse cose disgustose come Fagioli e Cipolla a pranzo.
Talia prese posto vicino a Percy e Annabeth che la guardavano con gli
occhi fuori dalle orbite.
« Ma che ti è preso in corridoio? »
sibilò Annabeth, allungandosi verso di lei.
« Sei stata grande… Quel bastardo se lo meritava
» la spalleggiò Percy.
« Luke mi ha provocato e ha avuto quello che si meritava
» borbottò Talia, estraendo un quaderno dalla
cartella.
« Tu sei fuori di testa! Che punizione ti sei beccata?
» domandò Annabeth.
« Ancora non so… Ma la soddisfazione di aver
spaccato il naso a Luke mi renderà qualsiasi compito facile
» disse Talia, cominciando a scribacchiare un paio di appunti.
Annabeth scosse la testa rassegnata.
« E quindi concluderemo chimica nel primo quadrimestre,
mentre nel secondo ci dedicheremo a biologia… »
concluse il professor Duncan, poggiando il gessetto.
« Ora siccome siete al terzo anno è mio dovere
farvi compilare il modulo per la partecipazione ai Club »
riprese il professore, mentre tutti si agitavano sulle sedie.
Cominciò a distribuire un foglietto in cui erano elencati i
vari Club, vicino a ogni nome c'era un quadratino.
« Nel quadratino scriverete un numero da 1 a 10…
Il numero 1 è per il Club in cui desiderate entrare di
più, il numero 10 è per quello in cui non
vorreste mai mettere piede… Scegliete con attenzione,
perché passerete i pomeriggi con quegli svitati dei
responsabili » ridacchiò il prof.
Talia abbassò lo sguardo sul suo foglietto e
cominciò a scarabocchiare qualche numero.
Iscrizione di Talia
Grace__ .
Piscina, gestita da Poseidone → 4
Tiro con l'arco, gestito da Diana → 1
Falegnameria, gestita da Efesto → 2
Football, gestito da Ares → 7
Scrittura Poetica, gestita da Apollo → 10
Cheerleading, gestito da Afrodite → 9
Botanica, gestito da Dioniso e Demetra → 3
Fenomeni atmosferici, gestito da Eolo → 5
Tessitura, gestito da Atena → 6
Architettura, gestito da Atena → 8
Educazione Sessuale → OBBLIGATORIO.
Talia sbuffò seccata leggendo l'ultima riga, non aveva per
niente voglia di sorbirsi le prediche di Giunone su quanto importante
fosse proteggersi.
Tuttavia si dichiarò soddisfatta delle sue scelte: Tiro con
l'arco e Falegnameria erano al primo posto, come terzo aveva messo
Botanica perché le piaceva la materia e poi con Dioniso si
sarebbe sicuramente fatta qualche risata, mentre al quarto posto aveva
messo Piscina con Poseidone: non le dispiaceva nuotare.
Mentre non avrebbe mai voluto finire in Scrittura Poetica o a fare la
Cheerleader, piuttosto si sarebbe sparata ad un piede.
« Vi ricordo che è obbligatorio frequentare due
Club con un massimo di quattro; le vostre preferenze verranno segnalate
e smistate il meglio possibile, fra qualche giorno troverete la lista
dei Club nei quali siete stati iscritti… A quel punto
sceglierete i Club da frequentare… Ripeto per quelli che
forse non hanno ancora capito: NON è POSSIBILE FREQUENTARE
TUTTI I CLUB, MA SOLO UN MASSIMO DI QUATTRO. In base alle vostre
preferenze verrete smistati qua e là e in base ai Club nei
quali siete stati accettati deciderete se frequentarne solo due, o tre,
o quattro… Tutto chiaro? » spiegò il
professor Duncan, con infinita pazienza.
Tutti annuirono e riconsegnarono il foglietto.
« Voi cosa avete scelto? » domandò
Percy, mentre suonava la campanella e tutti si alzavano.
Annabeth infilò il suo quaderno nello zaino e rispose:
« Le mie prime quattro scelte sono state Tessitura,
Architettura, Falegnameria e Fenomeni Atmosferici ».
Percy accanto a lei disse: « Io invece come prima scelta ho
messo Piscina, mi pare ovvio… Le altre tre sono Football,
Botanica e Fenomeni Atmosferici, tu invece? ».
Talia fece una smorfia: « Ho tentato la sorte e mi sono
iscritta a Tiro con l'arco anche con la mano fuori uso (Stupido
albero!), in ogni caso toglierò la fasciatura fra qualche
settimana quindi sono a posto… »
« No, se continui a pestare la gente! » la
interruppe Annabeth con un mezzo sorriso.
« Giusto! Non ti sei spaccata la mano quando hai dato il
pugno in faccia a Luke? » domandò curioso Percy,
guardando le mani di Talia.
Talia alzò la mano non fasciata con orgoglio, aveva solo le
nocche leggermente rosse e doloranti.
« Scommetto che ti dispiace che non ci sia un Club di Boxing,
uh? » commentò divertito Percy.
Talia gli fece la linguaccia e continuò: « Poi ho
scelto Falegnameria, Botanica e Piscina ».
« Grande! Batti cinque… Anzi no, meglio evitare
» ridacchiò Percy, mentre imboccavano il corridoio
verso la loro prossima ora: Letteratura.
« Ma d'altronde cos'altro potevi scegliere? Scrittura
Poetica? » fece notare Annabeth.
Talia e Annabeth si guardarono e poi scoppiarono a ridere.
« Piuttosto che frequentare quel Club con Apollo andrei a
letto con il professor Duncan, subito dopo pranzo! »
decretò Talia, per poi scoppiare in una sonora risata
seguita dagli altri due.
Ancora non sapeva cosa l'aspettava.
***
« Ehm… Duncan?! » la vicepreside
bussò cortesemente sulla porta dell'aula di Scienze e la
socchiuse appena.
« Oh, Barbara! Vieni, vieni pure dentro » gli
rispose Duncan, venendole incontro.
« Sono venuta qui per ritirare i moduli d'iscrizione ai Club
» disse la donna.
« Oh certo, te li avrei portati subito » Duncan le
porse la pila di foglietti.
« Grazie » la vicepreside si congedò e
tornò verso il suo ufficio.
A metà strada però venne colpita da un pensiero,
frugò fra i foglietti fino a trovare quello di Talia.
Un ghigno soddisfatto si dipinse sulle labbra della vicepreside.
E così Talia non avrebbe mai voluto entrare nel
Club di Scrittura Poetica… Mh?
Quale miglior punizione del farle frequentare il Club da lei
più odiato?
***
Ore 20:30
« Alzate quei microfoni altrimenti scendo giù e vi
scuoio vivi! » ringhiò Ade contro i due
incapaci che in
teoria avrebbero
dovuto sistemare l'acustica,
ma che in pratica stavano facendo solo un gran macello.
« Perché non porti le tue chiappe tatuate qui
sotto e poi vediamo chi è che scuoia chi?! »
gridò Ares in risposta.
« Non ti conviene farmi incazzare, ammasso di steroidi! Ti
spedisco all'inferno in men
che non si dica! » ribatté Ade, minaccioso.
« Calmati Ade! Non puoi essere sempre così
scontroso » cinguettò Afrodite, in parte ad Ares.
« Zitta bellezza, sto cercando di rendere questo concerto indimenticabile…
La musica dovrà sentirsi anche nell'aldilà »
replicò Ade, riprendendo il basso elettrico in mano.
« Uff come la fai lunga! » si lamentò
Afrodite, alzando un po' di più un microfono.
« Poseidone! Abbiamo finito con quei cavi? » Ade si
voltò verso le quinte del palco.
« Non ancora, il belloccio qui sta incasinando tutto
» disse una voce soffocata dal panello bianco che faceva da
sfondo al palco.
« ...Apollo! Perché non te ne torni a scrivere
poesie e mi lasci lavorare? » disse poi Poseidone con voce
stridula a una terza persona.
« Per tua informazione me ne intendo più io di te
di tecnologia, quindi dovresti lasciarmi fare! »
replicò Apollo, altezzoso.
« Apollo se non te ne vai subito da lì dietro
vengo lì e TI TAGLIO LA GOLA! » strillò
isterico Ade.
« Va bene, va bene… Arrangiatevi senza di
me… » Apollo emerse da dietro il pannello bianco
con le mani alzate.
« Chiudi la bocca e vai a stamparmi una copia della canzone
d'inizio che non sono sicuro di una strofa »
borbottò Ade, cercando di togliersi Apollo dai piedi.
« Ai tuoi ordini » esclamò Apollo, per
poi scendere dal palco.
« AAAAAH! DIONISO… REGGI QUESTA CAVOLO DI SCALA!
» gridò Demetra, mentre tentava di rimanere in
equilibrio per appendere un cartellone.
« Oh, scusa Demi! Mi ero addormentato »
borbottò assonato Dioniso.
« SCUSA UN CORNO! A momenti ci lasciavo le penne…!
» strillò Demetra, mentre si affrettava ad
appendere l'estremo del cartellone.
Dioniso ridacchiò.
« NON RIDERE E AZZARDATI SOLAMENTE A CHIUDERE NUOVAMENTE
OCCHIO! ».
Ade si passò una mano fra i capelli neri, con tutta
l'intenzione di strapparseli.
« Efesto, potresti almeno finirla con questo baccano?
» esclamò voltandosi verso il ragazzo che stava
sistemando un asse sul palco.
Il ragazzo alzò la testa e smise di martellare.
« Se non la riparo qualcuno rischierà di rompersi
l'osso del collo inciampandoci sopra » replicò
burbero.
« Va bene, ma fai meno casino » borbottò
stizzito Ade.
« Ehi Ade! Vanno bene queste luci? »
gridò Eolo, da uno stanzino in fondo alla sala.
Le luci si spensero per poi cominciare a lampeggiare con una strana
composizione di colori.
« AAAAAH NON VEDO NIENTE! » gridò
Demetra, che in quel momento stava scendendo dalla scala.
« NON CADERMI ADDOSSO SORELLA! » urlò
terrorizzato Dioniso.
« Ma che sta succedendo qui? » domandò
Zeus, che in quel momento era entrato con Giunone.
« EOLO, ACCENDI SUBITO QUELLE CAZZO DI LUCI »
urlò Ade, in preda all'isteria più profonda.
« AIUTOOOOOOOO! »
Si udì un tremendo baccano e quando la luce venne riaccesa
tutti guardarono con orrore la scena che gli si presentò
davanti.
La scala si era rotta, Dioniso era steso per terra ( non si capiva se
fosse addormentato o svenuto), Demetra giaceva fra gli scatoloni pieni
di accessori e trucchi: intera, ma visibilmente ferita.
« NOOOO, I MIEI TRUCCHI! » gridò Ade,
scendendo dal palco e correndo verso gli scatoloni.
« Una frase che pensavo avrei sentito dire solo ad Afrodite
» ridacchiò Ares.
« Ade! Ma queste canzoni sono piene di errori grammaticali!
Vuoi che te li corregga? Qualcuno ha una penna? » Apollo
entrò da una porta, con una pila di fogli in mano.
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Ade sbarrò gli occhi, assatanato e ululò:
« FUORI TUTTI FUORI… ME LA CAVO DA SOLO A
SISTEMARE LE COSE… HO DETTO FUORI! »
Zeus e Giunone si scambiarono un'occhiata perplessa e poi uscirono
dalla porta d'emergenza, lì accanto.
Apollo fece dietrofront e tornò sui propri passi, offeso.
Demetra emerse dagli scatoloni e si rialzò con fatica,
rianimò Dioniso tirandogli un calcio sulle costole e lo
trascinò verso l'uscita.
Poseidone uscì da dietro le quinte, confuso.
« Efesto, basta! LEVATI DI TORNO » gridò
Ade, mentre tentava di salvare un flacone di colore nero che si era
bucato nella caduta di Demetra.
« Ma… non ho finito! » si
lamentò il ragazzo.
« F U O R I DALLA MIA VISTA! » urlò Ade.
« Amico, attento… ti rovini la voce per
stasera… » lo ammonì Poseidone che se
ne stava andando seguito da Efesto.
« EOLO, SO CHE SEI ANCORA LI DENTRO… ESCI FUORI!
» sbraitò Ade.
Il ragazzotto uscì e poi scappò verso la porta
d'uscita, temendo che Ade si sfogasse su di lui.
Nel momento in cui rimase solo nella grande Sala, Ade tirò
un sospiro sollevato, e corse in uno sgabuzzino per cercare un pezzo di
scotch con cui tappare il taglio sul flacone.
Quando uscì dallo sgabuzzino incontrò gli altri
tre componenti della band (che lui aveva nominato Zombie 1, Zombie 2 e
Zombie 3).
« Ehi amico, siamo appena arrivati! »
esclamò Zombie 1.
« Dove sono quei tuoi amici che dovevano aiutarci a sistemare
tutto? » chiese Zombie 2.
« Cosa è successo al mio adorato flacone di
pittura nera? » strillò Zombie 3.
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Perdonate eventuali errori, l'ho scritto tutto di fretta...
Se avete qualche idea (anche la più strana) lasciatemi un
commentino sotto e io vedrò se posso integrarla nella storia
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